CAPITOLO 6

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La storia che le aveva raccontato spiegava molte cose e, mentre proseguivano, Autumn rifletté su alcuni aspetti. La riluttanza a farsi coinvolgere con qualsiasi donna, quello stile di vita indipendente, l'aria distaccata che aveva sempre, e che lo rendeva più attraente che mai...

Essere stato trattato in quel modo da bambino, e proprio da coloro che avrebbero dovuto amarlo e proteggerlo... Doveva essere stato terribile. Poi fermò i suoi pensieri. Certo, sarebbe potuto essere così comunque, considerò. Era un uomo incredibilmente bello, ricco, brillante e intelligente. Quella combinazione sarebbe stata sufficiente a indurre qualunque ego maschile a gonfiarsi come un pallone.

E Autumn sapeva che sarebbe stato un vero suicidio sentimentale per chiunque farsi coinvolgere da uno come lui.

"Ora tocca a te raccontarmi qualcosa della tua vita."

La sua voce era gentile, ma Autumn s'irrigidì. Doveva avvertirlo subito che non era pronta a discutere del suo passato? Ma in che modo dirlo? E se si fosse seccato, avesse voltato la macchina e l'avesse riportata da Summer? In tal caso, non avrebbe scoperto altro su di lui e, in realtà, la sua curiosità era stata molto stimolata da ciò che le aveva rivelato fino a quel momento.

Subito si rimproverò... Non doveva nemmeno pensarci! Quella curiosità poteva essere pericolosa e lei avrebbe fatto bene a ricordarselo. Era pazza a gingillarsi con quell'uomo, e ancora più pazza ad avere acconsentito a uscire quella sera, soprattutto perché si sentiva attratta da lui, pur non provando alcuna simpatia nei suoi confronti.

Non si era mai trovata in una simile posizione con nessuno. Prima di Jeff era sempre stata piuttosto cauta riguardo agli uomini con cui usciva, e il fattore simpatia aveva sempre preceduto l'attrazione.

Con Jeff, invece, era stata letteralmente sopraffatta. Le era sembrato tutto sgargiante e magico, come una scena romantica al tramonto. Era stato solo quando lui se n'era andato che si era resa conto di non conoscere per niente il vero Jeff, ma di avere creduto all'immagine che lui si era costruito per irretirla.

"Autumn? Non può essere così complicato, no?"

La sua voce maliziosa la strappò alle fantasticherie.

"Inizia con te e Summer quando eravate piccole... e poi continua. Avete avuto un'infanzia felice?"

"Terribilmente felice."

Lei si chiese per quanto tempo sarebbe riuscita a tirare in lungo con il tempo delle treccine e dei grembiulini. Abbastanza da raggiungere il ristorante? Cercò di concentrarsi e parlò a lungo di quando era all'università, e poi della battaglia per costruirsi una carriera.

Kevin parlò poco, lasciandola divagare. Autumn mantenne la conversazione su un tono piacevole e divertente, concentrandosi sulle vicende bizzarre del mondo della moda e sentendosi esageratamente appagata nel riuscire a farlo ridere una volta o due.

Avevano un senso dell'umorismo molto simile. Dopotutto, pensò rassicurata, Kevin non aveva menzionato niente della sua vita amorosa, quindi perché avrebbe dovuto affrontare l'argomento?

Probabilmente non si aspettava neppure che lo facesse, e lei era ancora molto sensibile riguardo a ciò che era accaduto con Jeff, se ne rendeva conto. Anche dopo che dolore e sofferenza erano svaniti, il sentimento di umiliazione era rimasto.

Arrivarono al locale in riva al fiume, nei sobborghi di Londra, al crepuscolo. L'aria era carica del profumo della miriade di fioriere che ornavano l'edificio. Il ristorante si trovava alle spalle del pub ed era chiaramente stato aggiunto in seguito, tuttavia erano riusciti a mantenere un'atmosfera antica.

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