TI SPOSERÒ A NATALE

CAPITOLO 13

Autumn tornò al suo appartamento fermamente intenzionata a rifiutare tutti i futuri appuntamenti con Kevin. Doveva convincerlo che lei parlava sul serio, ma in qualche modo non andò così.

Durante le settimane seguenti, si videro sempre più spesso, qualche volta andavano a teatro o fuori a cena, e altre volte se ne stavano semplicemente a casa sua. Lei iniziò a conoscere meglio Geraldine e Will, e perfino Achille e Axel l'accettarono come una di famiglia, coprendola di leccate quando la vedevano.

Mentre l'estate svaniva e l'autunno avanzava, lei iniziò ad avere difficoltà a ricordare com'era stata la sua vita prima del suo incontro con Kevin Ford. Era furiosa con sé stessa per non avere avuto la forza di smettere di vederlo, arrabbiata per il fatto che bastava comparisse e si sentiva sciogliere. Se ne rendeva conto che lui si era risolutamente inserito nella sua vita, ma nonostante tutto non riusciva a fare qualcosa per smettere di vederlo.

Kevin era privo di scrupoli, pensò Autumn una domenica mattina, mentre sedeva a bere il caffè osservando la pioggia che scrosciava contro le finestre, ma nemmeno questo era vero, bastava pensare alla sera precedente.

A differenza di quella mattina, il giorno prima era stata una giornata di sole, e il cielo era limpido. Insieme avevano portato i cani in campagna e avevano camminato per ore, ritornando tardi a casa a godersi uno dei pasticci di carne di Geraldine.

Poi lei si era addormentata tra le sue braccia sul divano, finché lui non l'aveva svegliata per riportarla a casa, coprendole il viso di baci. Come sempre, Kevin si era fermato prima che le cose si spingessero troppo oltre, e quando Autumn lo aveva guardato in viso, la domanda era lì sospesa nei suoi occhi blu.

Quella domanda che non le aveva mai fatto, perché sapeva che lei non voleva sentirla. Kevin l'aveva accompagnata a casa e si erano lasciati entrambi frustrati e insoddisfatti.

Gemette, irritata. Sapeva che era solo colpa sua. Kevin era stato molto chiaro quando le aveva detto che aspettava solo un suo cenno. A volte lei lo sorprendeva a guardarla in modo intenso e appassionato, come se un velo gli fosse calato sul viso, nascondendo i suoi pensieri. La prossima mossa stava a lei, se ne rendeva conto... Kevin non l'avrebbe fatta.

Che casino! Si alzò bruscamente e andò in cucina, sciacquò la sua tazza e la posò sul banco con forza, scheggiandola. In poche parole, la palla stava a lei. Non le piaceva che le cose fossero in questo modo, ma non riusciva a cambiare la persona che era diventata negli ultimi due anni. Non voleva essere ferita così profondamente un'altra volta.

Aveva provato, lo aveva fatto con tutte le sue forze, ma in fondo stava sempre aspettando che lui si stancasse e questo le impediva di dargli ciò che lui voleva. In cuor suo, non si fidava ancora dei suoi sentimenti.

Sapeva che le cose non potevano continuare così, presto o tardi lui si sarebbe stancato di aspettare qualcosa che forse non sarebbe mai arrivato, e tutto sarebbe diventato ancora più difficile.

Avrebbero iniziato a litigare e ad accusarsi a vicenda, e Autumn non poteva sopportare tutto questo. Era molto meglio finirla ora, dare un taglio netto, senza discussioni. Ma come? E sarebbe riuscita a sopportarlo?

L'ultimo pensiero le venne in mente all'improvviso, ma subito disse a sé stessa che era una sciocchezza. Era abbastanza serena prima di incontrare Kevin e la sua vita era andata avanti perfettamente senza di lui. Un giorno sarebbe comunque finita, lo aveva sempre saputo, ed era molto meglio così che attendere un graduale deterioramento.

Andò alla scrivania dove teneva tutti i conti e i documenti e prese la lettera che era arrivata la mattina prima. Mentre la rileggeva, seppe quello che avrebbe fatto. Lo aveva saputo fin dal primo momento che l'aveva ricevuta, per essere sinceri, ma aveva accantonato la decisione per godere un'ultima giornata con Kevin. L'aveva avuta e ora era tempo di essere corretti l'uno verso l'altra.