Capitolo 22

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Mentre stava correndo rapido verso la sala del party, Harry si fermò un attimo a osservarsi allo specchio, aveva scelto uno sconosciuto di bell'aspetto per la pozione: un poco più alto di lui, coi capelli e gli occhi di un castano chiaro e i lineamenti del volto delicati. Poteva ritenersi soddisfatto della scelta e, per fortuna, i vestiti che aveva gli continuavano ad andargli bene

Quando entrò nella stanza adibita alla festa nessuno lo notò, tutti gli invitati erano troppo occupati a chiacchierare fra loro per badare ad un ragazzino insignificante come appariva ora lui ora. Si prese qualcosa da bere e iniziò a sondare la situazione chiedendo in giro una qualche opinione sul discorso che era appena stato tenuto. Chiunque rispondesse era sempre felice di dirgli quanto fosse stato impressionante che un ragazzo tanto giovane fosse tanto portato e come lui o lei già avesse intuito un cambiamento e fosse pronto o pronta a fare il necessario per un mondo migliore. Tutti cercavano sempre di farsi belli raccontando splendide bugie e aneddoti mai successi riguardo Harry Potter e loro stessi e il ragazzo ogni volta si fingeva impressionato e si complimentava con gli interlocutori fingendosi ammirato ai limiti del possibile. Era divertente vederli gonfiare il petto come dei tacchini tutti tronfi, mentre in realtà non avevano fatto nulla e gli dava la conferma di aver fatto bene prima.

Continuò così per una buona mezz'ora parlando con questo o con quello, per lo più persone mai viste prima d'ora. Poi il suo sguardo fu attirato da un abito giallo che spiccava fra tutti quegli abiti neri come il sole nel cielo, avvicinandosi riconobbe una ragazza corvonero del suo anno, Luna Lovegood. Di certo lei non era stata invitata all'evento. Allarmato il grifondoro la raggiunse attaccando bottone

-Salve, non ho potuto evitare di notare il tuo abito sgargiante, chi sei se posso chiedere?

Lei gli sorrise, era rimasta sola fino a quel momento e probabilmente gli faceva piacere un po' di compagnia

-Mi chiamo Luna, tu?

-Jhon, è un piacere, anche tu sei venuta per ascoltare quel Potter parlare?

-No, Non sapevo neanche che Harry avrebbe parlato, avevo solo sentito che ci sarebbe stato qualcosa e ho pensato di venire per scrivere un articolo del giornale di mio padre

Waw, non provava neanche a mentire, la sua limpidezza era ammirabile

-Quindi non sei stata invitata come noi altri?

-Nessuno chiedeva un invito per materializarsi qua

-Immagino che tu abbia ragione, quindi che genere di articolo scriverai?

-Non credo che scriverò nulla, prima Harry mi aveva fatto un po' paura, non vorrei mai mettere mio padre nei guai

Annuì in risposta 

-Effettivamente faceva proprio paura durante il suo discorso, sembrava quasi un demone

-Non dovresti dire cose così maleducate di un assente.

-Come scusa?

-Harry non è un demone, forse prima era un po' minaccioso, ma sembrava felice, è solo un mago e non è gentile dire altro

Restò a guardarla stranito per un attimo, era qualcosa carino da dire, circa, era in sua difesa in teoria, però era davvero strano

-Come fai a sapere che era veramente felice?

-Harry normalmente ha sempre la testa piena di nargilli, ma la sembrava non ce ne fosse nemmeno uno...credo che fosse perché stava facendo quello che voleva fare

Era imbarazzante parlare con quella ragazza, ma anche interessante, non diceva mai quello che ci si aspettava dicesse e tirava sempre fuori argomentazioni strane, ma veritiere

Dark PrinceWhere stories live. Discover now