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[Molte lo avevano già capito quindi..sì, era un pesce d'aprile, gnaw. Ovviamente la storia la scriverò fino alla fine.

Baci, Kidrauhl1D___]

"E' ovvio che tu ti sia sentita male, oggi, sei dimagrita molto" commenta Rosie, accompagnandomi fino agli armadietti.

Le due ore di matematica sono appena finite, io non sono stata in classe per molto. Non so dove sia Zayn, ma mi sento divisa in due.

Una parte di me vuole cercarlo, abbracciarlo e sorridere nel vedere che è tornato.

L'altra parte di me vuole scappare da lui, non farsi trovare. Vuole porre fine alla sofferenza e dimenticarlo.

"Rosie, mettiamo caso che quest'estate sei stata con un ragazzo e lui ti ha lasciata senza nemmeno darti una spiegazione, ed ora te lo ritrovi in classe, cosa faresti?" chiedo, guardandola.

"Ucciderei il destino" ridacchia, mentre metto via le mie cose nell'armadietto. "Seriamente, non so cosa farei. Se mi ha lasciata senza motivo, penso che lo ignorerei completamente" scuote la testa, prima di sentirsi chiamata dalle sue compagne. "Ora vado, ignora il ragazzo. Chiunque esso sia" mi strizza l'occhiolino, sorridendomi.

Annuisco soltanto, prima di prendere il foglio delle lezioni per vedere cos'ho come prossima materia.

"Ecco qui la nostra secchiona, già pronta per la prossima lezione" Sia mi spaventa, arrivando alle mie spalle, battendo una mano sulla mia schiena.

"E' tornato" mormoro, girandomi verso di lei, trovando Leo a contemplare le proprie scarpe.

"Chi?" corruga la fronte Sia, mentre mi giro per prendere il libro di geografia dall'armadietto.

"Zayn" mormoro, chiudendo poi l'armadietto dietro di me.

Quando mi giro, Leo mi sta fissando in modo strano. Le sue mani sono chiuse in pugni, mentre la sua mascella è contratta. Sia, invece, ha gli occhi completamente sgranati.

"E' il ragazzo che ti ha rapita?" chiede per sicurezza lei, mormorandolo.

Annuisco soltanto, guardando in modo strano Leo. Sembra come se fosse pronto ad uccidere da un momento all'altro.

"Dove l'hai visto?" chiede ancora, mentre prendiamo a camminare verso la mia aula.

"E' il mio nuovo compagno durante matematica" spiego, notando Leo dietro di me, ascoltare attento.

"Come fa ad essere il tuo compagno, se hai detto che ha quattro anni in più di te?" chiede Leo, con voce dura.

"Sai che qui danno una possibilità a chiunque voglia un diploma" spiego, facendo spallucce.

"Avete parlato?" chiede Sia, guardandomi.

"No, mi sono sentita male appena l'ho visto. Troppe emozioni insieme" spiego, scuotendo la testa.

"Spero che queste emozioni siano negative" sento borbottare da Leo, che mi affianca piano piano, con le mani in tasca.

"Rosie ed io siamo state in infermeria per tutte e due le ore. Non l'ho visto se non per i primi cinque minuti" ignoro Leo, girandomi a parlare con Sia alla mia sinistra.

Stockholm Syndrome [Z.M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora