Parigi in love

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«Amore svegliati» Travis  mi riporta nel mondo reale scuotendomi leggermente.

Uffa ma io ho sonno, voglio dormire ancora.
Sei senza speranza.

«Bambolina dai dobbiamo partire, ti svegli?» sbuffo alla fine della sua frase. Mi sembra di essermi appena addormentata, non è possibile.

«Altri cinque minuti» biascico rigirando la testa sul cuscino.

«Non abbiamo cinque minuti, è già tardi»

«Okay okay mi alzo»
Mi tiro su, da sotto le coperte controvoglia.

Però devo dire che sono elettrizzata all'idea di partire, non mi sembra ancora vero. Il nostro primo viaggio.

«Brava bambolina» mi lascia un bacio tra i capelli.

«A che ora abbiamo il volo?» domando stropicciandomi gli occhi e stirando le braccia.

«Alle 7:30»
Neanche tanto presto, pensavo prima.

«E che ore sono?»

«Le 6:00»
Aspetta cosa?

«Ma che cazzo Trav, meno male che era tardi ora torno a dormire» affermo girandomi per rimettermi sotto le coperte.

«Oh no» si avvicina a me, mi intrappola in un abbraccio e mi costringe ad uscire dal letto.

«Ora vatti a vestire bambolina» esorta dandomi una leggera pacca sul sedere.

«Vabene ma stai calmo, prima del caffè non connetto lo sai» alza gli occhi al cielo sparendo in salone tornando con la mia tazza di caffè fumante, quanto posso amarlo?

«Tieni»
Sorrido al settimo cielo.

«Grazie amore» bevo con calma il mio caffè facendo mente locale sulle cose che non devo assolutamente dimenticare: spazzolino da denti? preso; spazzola? presa; carica batterie? ecco quelli devo metterli in borsa.

Vado a prendere il cambio, cioè i vestiti che avevo ieri sera e mi vesto. Lascio la maglietta di Travis sul letto, così in pochi minuti sono pronta.

Mi do una sciacquata veloce per riprendermi. Che sonno ragazzi, non mi aiuta neanche tutta l'euforia della partenza.

Trucco leggero e sono pronta per partire. 
Tra uno sbadiglio e l'atro vado in salotto dove mi aspettano Jonas e Travis.
«Eccola la mia bambolina già pronta» mi sorride per il poco tempo che ci ho messo a vestirmi.

«Si ma ho sonno» cantileno con voce da bambina accovacciandomi su di lui. Sbadiglio un'altra volta.

«Dormirai in macchina o sull'aereo» deve essere sempre in anticipo altrimenti si sente male, proprio l'opposto di me.

Mi attira ancora più vicino a se e mi bacia. Potrei restare così anche per sempre. 

Ci stacchiamo interrotti dalle grida di Jonas per chiamare Sam.
«Sammy ti dai una mossa!» bussa alla porta del bagno della sua camera dove si è chiusa dentro.

Rido appena al suo insolito soprannome, vederlo così grosso e chiamare la mia migliore amica con un soprannome così dolce mi fa troppo strano.

«Sono pronta andiamo» esce di corsa con la camicia ancora da finire di abbottonare.

Scendiamo le scale con molta calma visto che Trav e Jo dovevano ancora portare giù le loro valige, impresa non molto facile fare tre piani di scale con le valige in spalla, menomale che le loro sono piccole e loro sono abbastanza forti.

Armeggiano per sistemarle tutte e quattro nel bagagliaio, con grandi doti ereditate da partite interminabili a tetris tutto sembra essere in ordine.

Saliamo in macchina dritti verso l'aeroporto. Ancora non ci credo che partiamo per Parigi, ahhh.

Un amore improvvisoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt