ANNO 845. ISOLA DI PARADIS: DISTRETTO DI SHIGANSHINA.
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Passò un anno da quel tragico evento.
Col passare dei mesi, Celeya e Levi riuscirono a stringere amicizia col resto dei soldati, anche se lo manifestarono in maniera diversa: a lei piaceva ridere e scherzare con tutti, soprattutto con Hanji, buttandosi nella mischia quando, durante le poche volte in cui festeggiavano, bevevano qualcosa insieme. Levi, invece, pur gradendo la compagnia dei suoi commilitoni, preferì starsene in disparte a guardare la sua compagna fare baldoria. Lo rincuorò vederla così piena di vita.
La tragedia, però, era nascosta dietro l'angolo, e bussò alle loro porte nell'anno 845.
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Una mattina, durante i mesi estivi, il Corpo di Ricerca, uscì dalle mura per condurre una spedizione.
Al loro ennesimo fallimentare ritorno, i soldati si ritrovarono al cospetto della gogna pubblica: civili esasperati, disperati e arrabbiati, traboccavano da ogni angolo del distretto meridionale di Shiganshina (un distretto esterno del Wall Maria, che venne costruito col solo scopo di fungere da esca durante un eventuale attacco da parte dei giganti) per urlare il loro disprezzo nei confronti del Corpo di Ricerca. La folla si radunò lungo le strade, bloccando i venti soldati sopravvissuti ─ partirono in cento ─ iniziando a fare domande al Comandante Shadis, il quale rispose con "nessun progresso!".
Rientrati alla loro base, Shadis convocò i veterani del Corpo, annunciando il suo immediato ritiro e ricollocamento nell'esercito, in veste d'istruttore dei cadetti, aggiungendo che, d'ora in poi, Erwin sarebbe diventato Comandante. Celeya, presente durante la riunione, udendo quelle parole, si arrabbiò, delusa, ma anche amareggiata, dalla scelta di Shaids: «Come puoi voltarci le spalle proprio adesso?!» «Non mi aspetto che voi mi capiate, ma questa è la mia scelta. È tutto.» La giovane donna strinse i pugni. Shadis salutò i presenti, e uscì dalla stanza, immersa nel totale silenzio.
