dodicesima pagina

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Jimin Pov's

Scalino per scalino, piano piano fino alla fine dell'infinita scalinata che mi avrebbe portato alla felicità.

Ormai mi ero deciso, non c'era strada per il ritorno. Palazzo Chiumch, palazzo più alto di Seul, posto perfetto per stare il più vicino con le nuvole bianche che ricoprivano il cielo del mezzogiorno.

Arrivai in cima, una porta grigia e grande era imponente davanti a me, l'ultima porta che potrò mai vedere. La aprii e la mia faccia fu travolta da un'ondata di aria fresca, sorrisi pensando che finalmente le mie più grandi paura potevano avere fine.

Mi tolsi le scarpe, la maglia e i pantaloni, volevo far vedere al mondo il corpo che per anni è stato usato in tutti i modi pur di provocare a me dolore. Sorrisi, non mi sentivo male e non avevo ansia, ero felice, felice nel poter iniziare una nuova vita.

Mi avvicinai piano all'orlo del palazzo... /wow è davvero alto/ pensai guardando le mie dita libere nell'aria. Già da subito sentii delle persone urlare ma l'unica cosa su cui mi concentrai fu l'aria che mi batteva in faccia, il vento che era pronto ad accogliermi e le nuvole che mi avrebbero fatto da letto.

"Taehyung, Jungkook... anche da lì su io veglierò sempre su voi e sarò sempre fiero di voi, indipendentemente delle vostre scelte! scusami famiglia e scusami corpo... scusami per averti fatto usare da mani nocive, scusami se ti ho recato solo dolore, giuro che nel posto in cui andremmo staremo bene e saremo curati dalle nostre cicatrici... scusatemi di tutto"

Spalancai le braccia, sentendo l'aria sempre più movimentata, era pronta ad accogliermi. Un passo... il passo decisivo.

Non esitai neanche un istante.

Sorrisi e mi lasciai andare in quella caduta leggera, come una foglia che cade dall'albero in autunno, stanca di stare attaccata a un albero già spoglio. Chiusi gli occhi, vedevo solo la mia vita passarmi davanti come un film velocizzato, vedevo solo il dolore che provai in questi 19 anni di vita.

L'unica cosa che sentii: un forte colpo alla testa e poi tutto bianco, aprii gli occhi e vidi che ero sdraiato su una nuvola di cotone bianca, morbida come non mai. Guardai in basso, il mio corpo steso a terra ricoperto di rosso e persone che finalmente si preoccupavano di me, solo ora che non ero più tra loro.

Finalmente potevo essere felice.

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