Il lupo che voleva essere addomesticato

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Drin

Drin

Drin

Risponde la segreteria telefonica di 324

Riaggancia

-Perché...mi ignori...?

Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe finita così? Beh, in realtà qualche sospetto ce l'avevo ma speravo di sbagliarmi. In questi momenti l'unica cosa che il cervello ti porta a fare è ripercorrere tutta la storia da capo, e va bene...facciamolo.

Ancora ricordo quel giorno di due anni fa, quando comparisti davanti a me affamata di nuove conoscenze e hai cercato nutrimento da chi era rimasto a digiuno per anni. Il mio mondo, la mia esistenza, che fino a quel momento erano nel buio, avevano appena incontrato uno spiraglio di luce. Era piccolo, abbastanza da non farmene accorgere, ma segnò comunque l'inizio di qualcosa che ancora non comprendevo.

A segnare la svolta fu un semplice favore che feci per cortesia e buona creanza. La accompagnai a una destinazione comune e trascorsi con lei l'intera mattinata. Non potei fare a meno di notare la sua bellezza, la sua dolcezza e la sua splendida luce. Chi avrebbe mai detto che io, essere fin'ora vissuto nell'oscurità, sarei stato così attrato da quella luce quasi divina.

Da quel momento ci cominciammo a conoscere meglio, ci mandavamo messaggi l'un l'altra, dando vita a conversazioni che coprivano l'intera durata della giornata, in seguito passammo a delle sporadiche chiamate, che diventarono sempre più frequenti e sempre più longeve. Apprezzavamo l'uno la compagnia dell'altro, mi cominciai a sentire...speciale, anch'esso avvenimento più unico che raro.

Per tutta la vita mi è stato negato qualsivoglia tipologia di valore, sono stato denigrato da sconosciuti, parenti, amanti, persino dai miei stessi genitori. Tutti in un modo o nell'altro avevano dimostrato il loro disprezzo nei miei confronti, ecco perché la sua presenza, il suo affetto erano una piacevole novità.

Col tempo capii cosa stava accadendo, mi ero innamorato di lei, come darmi torto? Come potevo non innamorarmi della persona che pronunciò la frase: "io costruirò la tua felicità"? Erano parole forti dette ad una persona che fino ad allora era stato soltanto uno strumento per far raggiungere la felicità ad altri, non avevo mai sperato che qualcuno fosse disposto ad aiutare me.

Nonostante fossi innamorato di lei, non le chiesi di uscire. Ero troppo spaventato di ciò che avrebbe comportato, di quello che mi avrebbe potuto fare, di come mi avrebbe potuto fare soffrire, ma al mio cuore non importava, continuava a scalpitare, comtinuava a implorarmi di stare con lei e alla fine...cedetti.

Le chiesi di accompagnarmi alla proiezione di un film che volevo guardare al cinema e lei accettò. Durante il film non riuscivo a distogliere lo sguardo da lei, era così bella...

-Perché non stai guardando il film?

-Beh, onestamente penso che tu sia uno spettacolo migliore.

Si lasciò andare ad un sorriso e continuammo a guardare il film, mentre lanciavo fugaci sguardi verso di lei.

Quella sera mi dichiarai a lei e lei fece lo stesso, fui sorpreso che tutto stesse andando così bene e andai nel panico al pensiero di cosa sarebbe accaduto adesso, ma lei mi calmò e da quel momento...io divenni suo.

La prima volta in cui facemmo l'amore mi sentii completo, procurarle piacere mi dava piacere, sentire le nostre pelli strusciare tra loro, le sue dolci labbra posarsi sulle mie e nel frattempo dirmi "ti amo". Toccai l'apice del benessere grazie a lei, ma non solo in quel momento, ma anche nei piccoli gesti d'amore che compieva: i bigliettini sono dolci frasi di sostegno e di affetto, i disegni che ritraevano noi due, le canzoni che mi dedicava, era tutto perfetto.

Nonostante avessi la volontà di lasciarmi andare agli inebrianti fumi dell'amore, avevo paura, avevo paura che qualcosa avrebbe rovinato tutto, che magari lei mi stesse solo prendendo in giro o che magari avrebbe trovato qualcuno migliore di me e così cominciai a dubitare di lei, ad essere geloso. Non importa ciò che faceva, non importa quante volte me lo dimostrasse per me...non era abbastanza., questo col tempo portò a corrodere il nostro rapporto.

Dopo un anno le liti diventarono sempre più pesanti e invasive, tutto a causa delle mie insicurezze e della mia paura, tuttavia quando vedevo che le mie parole le facevano del male chiudevo ogni discorso e la consolavo, a prescindere da quanto fossi arrabbiato e la cullavo nella notte per assicurarmi che facesse sogni d'oro.

Dio mi è testimone, l'ultima cosa che volevo era ferirla. Io vedevo cosa stava accadendo, ma non sapevo come fare a fermarlo, come fare a fermarmi, così cominciai a soffrire anch'io per il nostro dolore comune causato da me. Non passava giorno in cui mi sentissi sbagliato, in cui vedevo ciò che cercavo di aggiustare distruggersi sempre di più.

Ormai la nostra storia era scritta col sangue.

E alla fine...i miei incubi divennero realtà.

-Mi dispiace, ma non ti amo più.

-Cosa? No, ti prego. Dimmi che è uno scherzo.

-Mi dispiace tanto.

Il tempo e il mio cuore si fermarono all'istante.

-Cercherò di starti accanto come posso per farti stare meglio.

-Dimmi solo una cosa...

-Cosa?

-C'è un altro...?

-Sì...

Prima ho detto che io diventai suo, ecco perché. Ecco perché non ho detto che lei diventò mia, lei non è mai stata mia. Magari sarebbe potuta essere del ragazzo che ora occupa il suo cuore, se solo avesse compreso il suo vero valore.

In quel momento vidi tutti i miei sforzi andare in fumo, vidi tornare l'oscurità che mi ha inseguito per quei due anni. Tornai ad essere solo.

Il giorno seguente lei andò a divertirsi coi sui amici e il ragazzo che le piaceva, passarono persino la notte a casa sua. In quel momento capii che io non avevo più alcun valore per lei.

Per un po' continuò a scrivermi, probabilmente mossa dalla pietà, mentre continuava a frequentare il ragazzo che le piaceva e mentre io le offrivo una spalla su cui piangere per essere stata rifiutata. Ogni tanto uscivo con lei e i suoi amici e la vedevo circondare di gentilezze e attenzioni il suo diletto.

Alla fine il mio cuore non resse, stetti a letto per mesi, stavo annegando nel dolore.

Sono passati mesi e sono riuscito a riprendere il controllo della mia vita, continuo a soffrire, ma almeno adesso riesco comunque ad andare avanti, nonostante lei sia senpre presente nel mio cuore e nella mia mente.

Ora la sto chiamando, la sto chiamando per chiederle di fare un altro tentativo, per chiederle se non c'è più una parte di lei che mi ami. Lei ha creato il mio cuore e ora lui reclama la madre che gli è stata portata via, ho cercato di contrastare i suoi capricci, ma in fondo chi sono io per sapere quale sia la cosa giusta da fare? Sono solo un uomo innamorato che spera che la chiamata del suo cuore non venga ignorata.

Sperare per il meglio e prepararsi al peggio, che risponda o no, che il risultato sia amore o dolore, la mia risposta resterà: c'est la vie.

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⏰ Last updated: Feb 20, 2022 ⏰

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C'est La VieWhere stories live. Discover now