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La felicità

Che cos'era la felicità?

E perché ne eravamo così attaccati, in un disperato bisogno della sua presenza nella nostra vita per poter stare bene?

Domande a cui non sembrava esserci risposta. Perché la felicità era solo una cosa soggettiva e molte volte anche illusoria, per questo forse era ritenuta fondamentale

<Sono a casa>comunicai con voce piatta, poggiando nel piattino le chiavi della macchina, rimuovendo le scarpe per sostituirle con delle comode ciabatte e infine rimossi il giubbotto, essendo già stato accolto dal calore presente in casa, facendomi tirare un sospiro di piacere
<APPAA>la gracile voce di mia figlia arrivò dritte alle mie orecchie e, in seguito, delle esili braccia si strinsero intorno ai miei polpacci
<Ciao tesoro>la salutai prendendola in braccio, per stringerla a me
<Allora,ti sei divertita con zio Jimin?>le chiesi poi spostandole con dolcezza una piccola ciocca di capelli che era cascata sul suo volto

<Si, ti abbiamo preparato una sorpresa, lo sai appa?>mi spiegò lei vedendo un meraviglioso luccichio contornarle gli occhi

Quanto era bella la fanciullezza dei bambini

<una sorpresa?>chiesi infatti confuso dalle sue parole, ma prima che potessi rispondere, fece la sua comparsa Jimin, il quale mi accolse con un caloroso sorriso
<Bentornato hyung. A quanto pare qualcuno non ha resistito a dirti il nostro piccolo segreto eh jein?>con naturalezza si avvicinò a mia figlia e le solleticò il fianco, facendola muovere scomposta fra le mie braccia
<gliela facciamo vedere?>chiese eccitata la piccola e il suo sorriso si estese maggiormente sul suo volto quando ricevette il consenso da parte di Jimin

Scese subito dalle mie braccia e corse in cucina, ridacchiando contenta di farmi scoprire che cosa avessero combinato quella mattina loro due durante la mia assenza
<Vieni, non aspettava altro che questo momento>disse lui entrando in cucina, seguendo i passi della piccola

Loro sembrano essere così felici.. Perché non posso essere anche io così? Perché devo essere sottomesso da troppi demoni?

<Appa vieni, forza>mi richiamò mia figlia ed io entrai nella piccola cucina del nostro appartamento, trovandomi sul tavolo un caldo e fumante pollo arrosto, mentre al suo fianco giacevano delle patate, notando che alcune di esse avevano una forma somigliante a quella di un cuore

Sentì lo stupore storcermi il volto in una strana espressione mentre vedevo in loro dei sorrisi smaglianti, gioia nel suo stato più puro e semplice

E mi domandai il motivo, perché io non potevo provare le loro stesse emozioni? Che avevo io per essere stato privato di quell'emozione che tutti descrivevano come la migliore e la più reale, quella sensazione che ti formicolava in tutto il corpo non riuscendo a farti restare fermo, perchè io non la provavo? Che cosa avevo di diverso dagli altri?

<Guarda appa, lo abbiamo fatto io ed appa Jimin. Ti piace?>chiese felice mia figlia, indicando prima se stessa e poi il mio amico, saltellando leggera sul posto, attendendo da me una risposta positiva, una motivazione in più per poter estendere il suo delizioso sorriso

E chi ero io per poter lasciare che, insieme a me annegasse pure la mia dolce bambina?

<Certamente tesoro. E sono più che sicuro che sarà una delizia sapendo che lo hai fatto tu>feci sbocciare un debole sorriso sul mio volto mentre accoglievo la mia piccola fra le mie braccia, per stringerla forte e darle qualche bacio sparso sul suo volto
<Appa Jimin, hai sentito? Siamo stati bravi>disse rivolgendosi all'altro, che subito le sorrise teneramente, liberando una debole risata
<Si, ho sentito tesoro. Ora vai ad accompagnare appa in bagno e lavatevi le mani, io intanto inizio ad apparecchiare>disse lui e mia figlia annuì prima di trascinarmi via con se verso il bagno

<Ti è piaciuta la sorpresa appa?>mi chiese una volta in bagno
<Certo tesoro, sono molto felice e fiero di te>dissi per far si che la sua gioia si estendesse maggiormente sul suo candido volto
<sono felice. L'ho preparata insieme ad appa Jimin perché volevo farti felice appa e vederti sorridere mi fa felice>disse lei guardandomi con i suoi occhioni

Non illuderla del contrario, un buon padre mostra solo il meglio alla figlia, sorridi e lasciale credere che tu sia felice

Ed è quello che feci

Il suo viso si contorse a formare un sorriso accompagnato da qualche carezza sui morbidi capelli di Jein
<Sei dolcissima amore, grazie mille>dissi e la strinsi a me, facendo scomparire immediatamente quel sorriso spezza-muscoli

<ti voglio tanto, tanto bene appa>
<Anche io te ne voglio piccola mia>

Forse lei era la mia vera piccola gioia

Angolo autrice

Ma salve meraviglie mie,

Perdonate l'immenso ritardo ma spero che con questo capitolo sia riuscita leggermente a farmi perdonare

Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto

Noi ci vediamo in un prossimo aggiornamento

Love you all💜

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