Capitolo 33

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Christian's Pov
L'avevo guardata per tutto il tempo. Entrava e dall'altra sala con una bottiglia di vodka ogni volta e poi si sedeva in una sedia e guardava gli invitati con occhi vuoti mentre beveva la bottiglia che aveva in mano. Jacob mi parlava e io li rispondevo ma sempre con lo sguardo su di lei. Non so perché non sono andata da lei prima di lui, forse aspettavo che accadesse qualcosa, ma il bacio che li ha dato è stata la buona occasione per avvicinarmi a lei.

"Amico mio, sei fottutamente fottuto se ti sei innamorato di lei" Jacob mi mise una mano sopra la spalla mentre guardavamo la ragazza che ormai non voleva più uscire dalla mia testa baciarsi con quello che lei riteneva suo amico.

Li misi in mano il bicchiere di champagne che avevo in mano e velocemente percorsi la sala arrivando alle spalle del ragazzo facendolo girare verso di me e sferrandoli un pugno sul viso. Sentivo la rabbia scorrermi sul tutto il corpo, ormai non ragionavo più su ciò che stavo facendo. Avevo voglia di sferrarli tanti pugni per sfogarmi ma per fortuna la parte ragionevole di me mi suggerì che era una pessima idea farlo. Puntai lo sguardo di Dahlia e la vidi indietreggiare portando le mani avanti con paura. Per un attimo mi sentì in colpa di ciò che avevo fatto, odiavo vedere che lei aveva paura di me, quella sensazione durò solo un attimo e poco dopo la rabbia riprese il sopravvento. L'avvicinai a me prendendo il suo polso e guardai i suoi occhi che trasmettevano tutt'altro che tranquillità, distolsi lo sguardo e lo puntai sul ragazzo che era ancora a terra e mi guardava con rabbia.

"Se ti vedo girare ancora intorno a lei non sarà solo un pugno a colpirti" parlai uccidendolo con lo sguardo trascinando Dahlia con me.

"Mi fai male" si lamentò della stretta sul suo polso e la addolcì leggermente. Continuai a trascinarla fino a quando non ci ritrovammo entrambi di fronte al mio amico che mi guardava con un sorrisino irritante nel volto.

"Hai fatto il tuo spettacolino?" domandò in tono divertito e alzai gli occhi al cielo.

Subito dopo il mio amico si girò verso Dahlia e li sorrise squadrandola da capo a piedi, "tu devi essere Dahlia" sbuffai e la vidi accigliarsi.

"E tu saresti?" chiese in tono acido facendo una smorfia.

"Non li hai parlato di me Christian?" Jacob si rivolse a me.

"Finiscila Jacob" lo uccisi con lo sguardo.

"Sono Jacob, madame" li prese la mano baciandone il dorso e facendo un mezzo inchino con il capo.

"E questo sarebbe un tuo amico?" inarcò un sopracciglio e non li risposi rivolgendomi al mio amico.

"La porto a casa" annunciai e lui annuì.

"Nella tua immagino" sorrise in modo silenzioso e lo trucidai di nuovo con lo sguardo.

"Dahlia" la richiamai vedendo che non prestava la minima attenzione alla nostra conversazione.

"Mh" mugugnò senza darmi una reale risposta.

"I tuoi genitori sono a casa?" chiesi sbuffando.

"Può darsi di sì e può darsi di no" disse canterellando.

Mi farà venire l'ulcera prima o poi.

Sbuffai e tornai a guardare Jacob, "noi andiamo. Tu resti?" domandai in tono indifferente.

"Ho visto una bella bruna infondo. Passerò la notte con lei" indicò una ragazza dai capelli neri e dagli occhi azzurri in fondo alla stanza.

"Va bene. Ci vediamo domani" li feci segno con il capo in segno di saluto.

"Ricordati del..." feci segno verso Dahlia che stavolta stava ascoltando con attenzione la nostra conversazione.

"Del gelato che devi portarmi" dalla sua bocca uscì una risata nervosa che mi fece alzare gli occhi al cielo.

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