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21.


LOUIS.


Un ragazzo abbastanza alto si avvicinò a me e ad Harry, ancora incollati insieme.

Al buio la sua figura era poco nitida, si vedevano solo i capelli lunghi, non come quelli di Harry, tirati indietro con un po' di gel.

«Che ci fai qui?»

Disse il riccio, sembrava stupito quanto ansioso di vedere quel giovane.

«Ciao cuginetto.»

Rispose l'altro, ridacchiando alla fine della frase.

«Rispondi alla mia domanda.»

Disse Harry stringendo i miei capelli così forte che pensai si sarebbero strappati da un momento all'altro. Un minuto prima li stava accarezzando così dolcemente, ma suo cugino, per quanto ne sapevo, lo aveva irritato parecchio.

Mi scansai velocemente e lo guardai quasi stupito da questo gesto così contraddittorio con la sua persona. Lui mi guardò per un momento, e nei suoi occhi vidi il senso di colpa per ciò che aveva fatto, tanto che abbassò la testa perché consapevole di aver sbagliato.

«Solo una visita, niente di che. Non sei felice?»

La voce calda e provocante accelerò il mio battito cardiaco e il mio corpo avvampò in un'ondata di calore. Era però imparagonabile a quella di Harry.

«Entra dentro, Louis.»

Disse il riccio stringendo ulteriormente i pugni, sarebbe scattato da un momento all'altro.

«Non sono il tuo schiavo.»

Mi alzai e tolsi tutti i pezzi di erba che si erano attaccati ai pantaloni della tuta.

«Ribelle, mi piace.»

Disse il cugino. Si avvicinò al mio corpo e con una mano accarezzò un mio fianco, compiendo piccoli movimenti circolari e con l'altra toccò il mio labbro inferiore.

Lasciai scappare un piccolo gemito e chiusi gli occhi.

«Ho detto di entrare cazzo!»

Urlò il riccio alzandosi furiosamente da terra. I suoi occhi non erano i soliti, sembravano così spenti, come se qualcuno lo avesse logorato dentro, gli avesse tolto qualcosa di così vitale da farlo cadere in uno stato di completa pazzia.

Forse impaurito mi scansai da entrambi i ragazzi ed entrai velocemente, per tornare da Gemma.


HARRY.


«Mmm, é così bello.»

Disse Zayn, sicuramente per stuzzicarmi.

«Giuro che se lo tocchi anche con un solo dito, ti uccido. Non sei neanche gay, figlio di puttana.»

Stavo per esplodere, ma cercavo in tutti i modi di mantenere la calma.

«L'ho già toccato e sembrava anche piacergli.»

Scrollò le spalle e sorrise soddisfatto.

«Una volta me lo scoperò.»

Parlò Zayn, mordendosi il labbro mentre seguiva i movimenti di Louis, che stava raggiungendo il portone per tornare dentro.

«Te lo ripeto ancora una volta, lascialo fottutamente stare.»

Lo spinsi così forte che cadde a terra.

«Oh Harry, come sei romantico. Tutti cadono ai tuoi piedi.»

Imitò tutti quegli stronzi che ci provavano invano con me.

«No, cuginetto, mi dispiace. Si vede lontano un miglio che lui ha bisogno di sano sesso.»

Portó la sua mano sul suo rigonfiamento, già visibile.

«É il primo che me l'ha fatto indurire senza neanche spogliarsi.»

Chiuse gli occhi ed iniziò a massaggiarsi in quel punto, davanti ai miei occhi.

«A lui invece interesso.»

Dissi togliendo lo sguardo dall'obrobrio che stava facendo Zayn.

«Non sei convinto nemmeno tu.»

Si rialzò sospirando insoddisfatto.

«Avrò bisogno di rimediare a ciò.»

Proseguì indicando i suoi boxer.

«Provaci e non rivedrai più la luce. Lui é mio.»

Questa volta c'era convinzione in ciò che stavo dicendo, ed era vero, lui era mio.

L'ultima cosa che vidi fu il suo ghigno e la sua figura sparire dentro casa mia, e per la prima volta ebbi paura, paura di perdere l'unica persona che era riuscita a farmi sorridere sempre.




Continua...




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