𝐻𝑎𝑡𝑒. ( 𝑊𝑎𝑘𝑎𝑡𝑜𝑠ℎ𝑖 𝑈𝑠ℎ𝑖𝑗𝑖𝑚𝑎．)

-𝟸𝟹.

"Persino io mi sono accorto della brutta aria che tira questa mattina."

"Tsukki, ti prego." Bisbigliai al ragazzo seduto di fianco a me che faceva colazione come se niente fosse. "È già abbastanza imbarazzante così."

Eravamo seduti al nostro solito tavolo, e davanti a noi c'erano Tendou, Wakatoshi e Tsutomu che per ora non avevano detto una parola, per mia fortuna.
Incredibilmente ero anche riuscita a non guardare Ushijima, nemmeno per un secondo da quando aveva varcato la soglia della porta avevo incrociato il suo sguardo.

Non era probabilmente la reazione più matura che potessi avere, ma la confusione nella mia testa era troppa per cercare di risolvere le cose adesso; avrei aspettato, e se tutto andava per il verso giusto avrei continuato a fare finta che niente di ció che era accaduto ieri sera fosse mai successo.

anche se in realtà mi è piaciuto, e non poco.

"Ti ricordi che stasera siamo a cena con i Coach, Kaori?"
Quasi non mi strozzai con l'acqua che stavo bevendo a sentire le parole del capitano.

merda.

Ero riuscita a evitarmi la prima cena in compagnia del simpaticissimo signor Washijo, ma questa volta non avevo scusanti; mi ero già beccata una sgridata da Daichi la settimana scorsa.

"Che palle." Sbuffai, guardandolo male.

"Eddai, guarda che è stato divertente." Provó a intervenire Koushi, cercando inutilmente di convincermi.

"Se urla al ristorante come urla in campo gli lancio qualche piatto dietro, siete avvisati." Brontolai, alzando gli occhi al cielo.

Oltre tutto questo significava anche una cena con Wakatoshi, che in questo momento non rientrava esattamente nei miei piani dato che ieri sera mi ero girata mezza Tokyo con un cappuccio in testa trasportata come un sacco di patate solo per non incontrarlo.

sarà una lunghissima serata.

㋛㋛㋛

"Ci siamo tutti?"

"Sì, possiamo andare?"

"Kaori, non hai neanche controllato."

"Uff." Mi girai e velocemente diedi un'occhiata ai ragazzi dietro di me. "Sì ci sono tutti."

"Mancano Hinata e Kageyama." Mi suggerì Kenjiro, sussurrando per non farsi sentire da Daichi.

"No, sono già dentro. Da dieci minuti. Stavano facendo a gara su chi prendesse il posto migliore." Ridacchiai.

Quei due erano sempre in competizione l'uno con l'altro su qualsiasi cosa, e noi eravamo abituati perció vederli sfrecciare dentro al ristorante urlando era una cosa fin troppo normale; era stato però divertente vedere le facce dei ragazzi della Shiratorizawa che li avevano visti per la prima volta.