CAPITOLO 2

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 Ore dopo la discussione con suo fratello, Regulus riuscì finalmente a farsi una doccia.

L'acqua calda gli sciolse i muscoli doloranti, la tensione sulle spalle allentata quel tanto che bastava dal non dolergli ogni volta che girava la testa; neppure si era reso conto di quanto avesse freddo finché il getto dell'acqua non lo aveva lavato dalla pioggia della notte precedente.

Si concesse di rimanere in doccia un po' di più, chiuso in quel cubicolo caldo, stretto e protetto si sentiva rilassato. Una volta terminato si mise dei vestiti puliti e si rimirò nello specchio. Indubbiamente aveva un aspetto migliore del precedente: le guance erano più rosee, la pelle meno spenta e perfino i capelli ancora bagnati non ricordavano più una balla di fieno nel deserto. Si frizionò la chioma e vi passò le dita cercando di districarne i nodi nell'assenza di un pettine.

Uscì dal bagno qualche minuto più tardi, i capelli ancora un po' umidi, ma non abbastanza da beccarsi un malanno sperò. Si avviò verso la camera che sapeva essere di Sirius quando una voce lo chiamò. Regulus si girò e vide James sbucare dalla porta davanti a quella di Sirius.

"Hey Reg"

Regulus si irrigidì, sul volto una smorfia involontaria al sentire il nomignolo che l'altro gli aveva affibbiato.

"Io devo andare a comprare delle cose per cena. Vuoi venire con me? Sai, in caso ti servissero alcune cose: spazzolini, shampoo... Non che tu non possa usare i nostri Shampoo, anzi ti consiglio il mio, farebbe bene ai tuoi ricci! È una vecchia ricetta di famiglia che-"

"Non ho soldi" disse semplicemente Regulus cercando di fermare James da quel suo farneticare concitato.

L'altro semplicemente si fermò a guardarlo un attimo come se gli avesse parlato in una lingua sconosciuta. Regulus non capì se James non vedesse veramente il problema o semplicemente si stesse divertendo a canzonarlo in quel modo, ma cercò comunque di rimanere calmo.

"Non ho soldi, significa che non posso permettermi niente Potter" sebbene la voce uscì il più monotona possibile, la postura di Regulus non tradì il disagio che provava in quel momento. La testa incassata nelle spalle come a proteggersi.

Un lampo di comprensione attraversò gli occhi di James ed un largo sorriso si fece strada sul suo volto.

"Oh ma non devi pagare! Metterò sul conto di Sirius"

"Non posso ripagare neanche lui, non nell'immediato futuro almeno"

James aprì la bocca e la richiuse un paio di volte. Si grattò sovrappensiero la testa come a cercare le parole adatte da dire "Stavo scherzando, non devi ridarmi i soldi. E neppure a Sirius."

"Non accetto la pietà." disse lapidario le braccia che si incrociarono al petto con fare protettivo.

L'altro ragazzo sembrava frustrato da quella conversazione tanto quanto Regulus. Il fatto era che il ragazzo non vedesse perché James Potter avrebbe dovuto aiutarlo senza volere niente in cambio. Regulus non aveva mai creduto nella mera bontà d'animo, era un concetto troppo estraneo per lui.

"Ok facciamo così" provò di nuovo il riccio "Vieni con me, prendi quello che vuoi e ti annoti in un foglio il prezzo. Quando potrai ripagarmi lo farai. Non importa se fra due settimana, quattro mesi o dieci anni. Niente limite di tempo e niente interessi."

"Tu che ci guadagni?"

"Il pensiero che nessuno questa sera utilizzerò il mio spazzolino." il ragazzo più grande porse una mano all'altro "Affare fatto?"

Regulus non era del tutto convinto di quel loro affare, ma in quel momento si rese conto di non avere altre scelte e che avere un suo spazzolino o dei set di asciugamani solo per lui fosse una prospettiva abbastanza allettante. Sciolse le braccia ed afferrò la mano di James con la sua. Si stupì un po' nel constatare quanto fossero diverse. Quella di James era di qualche tono più scuro, di un bel sottotono caldo, grande e dalle dita lunghe; quella di Regulus invece era l'estremo opposto, ossuta e piccola dal colore pallido e smorto.

The Star ChaserWo Geschichten leben. Entdecke jetzt