ovunque tu sia

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Ti guardo e mi ritrovo.
Mi ritrovo nei tuoi lineamenti, nei tuoi gesti incerti, nel tuo amore impacciato, nella collisione dei tuoi baci fusi insieme ai miei, che non sanno altro che di me.

Se solo ogni centimetro di queste mura fosse spoglio, privo di dettagli insignificanti, se solo fosse questo il nostro posto nel mondo in cui fuggire e ripararsi, rimarresti qui con me?

Una timida luce proveniente dalla lampada posta sul comodino accanto al letto, colse negli occhi, tuttora, lucidi del ragazzo dai ricci scuri, una piccola scintilla, uno scorcio dove adagiarsi. Quel color nocciola mescolato ai riflessi luminosi, attirò la sua attenzione, ne fu del tutto ammaliato, rapito. La camera, malgrado la presenza di diversi particolari contrastanti tra loro, gli era sempre parsa confortevole, intima, totalmente in pieno stile Balestra, in quegli istanti, viceversa, ogni dettaglio gli stava stretto, risultava di troppo.
« Perché mi guardi? » ci risiamo con l'ennesima domanda, non si smentisce mai. Esigeva molto ammetterlo, difatti non l'avrebbe mai pronunciato ad alta voce, ma la sua genuina curiosità, lo faceva impazzire; gli ricordava un po' lui da bambino, perso nei suoi interminabili perché. Possedeva sempre quell'aria da ragazzino alle prime armi, continuamente incline allo stupore.


Perché ti guardo? Forse perché non ho mai avuto tanto.


Si limitò a contemplarlo, lasciando scivolare lo sguardo sui tratti della sua persona, e catturò le labbra in un nuovo, delicato, bacio. Simone lo stringeva, intrecciava le loro gambe, come se percepisse il disperato bisogno di un appiglio, di un sostegno, di qualcosa che effettivamente potesse dargli conferma che stesse accadendo davvero, eliminando qualsiasi possibile dubbio.
« Simò.. non vado da nessuna parte. » disse piano, e gli sorrise. Con la punta delle dita sfiorò la pelle calda riposta sotto il leggero tessuto della sua maglietta, essa scalpitava, fremeva, si apprestò, quindi, a proseguire senza alcuna pausa, ma, rapidamente, le posizioni furono invertite. Svettò su di lui, sovrastandolo, rendendo evidente quanto la sua corporatura fosse di gran lunga superiore. Maledetto cuore. Non si era mai sentito così tanto disarmato, minuto, esile, arrossì affrettandosi a coprire il viso con un braccio che il minore non esitò a spostare, bloccandogli in seguito anche il destro ad ambedue i lati del capo. Mhm.

« Il famigerato Manuel Ferro sa anche imbarazzarsi? Sei pieno di sorprese. » lo prese in giro, piacevolmente stupito dalla sua reazione, alquanto inaspettata, e realizzò quanto ancora avesse da scoprire oltre le evidenti apparenze, aldilà di quei capelli disordinati. D'altronde tutto ciò che stava sperimentando da ore, lo faceva sentire come precipitato in una realtà differente, parallela, dalla quale fu travolto.

« Ma che cazzo vuoi. » tentò, senza successo, di liberarsi da quella presa, aiutandosi con delle spinte a dir poco maldestre, ma il tentativo fu nullo. Si arrese, sbuffando. Stronzo.
« Guardarti. Te l'ho detto. » rise, avvicinandosi, lentamente, posò le labbra agli angoli delle sue, ne delineò la cornice ben attento a tenersi distante dal toccarle; il ragazzo, nel frattempo, si dimenava, cercando di raggiungere quel bacio sfuggente. « Stai fermo. » Come se diverte sto coglione. « No. » Simone scosse la testa, stremato, e gli liberò un polso in modo da concentrare la propria cura sui bottoni di quella camicia, che pian piano sfilò, lasciandola scivolare sulle spalle.
« Te vuoi sta fermo, madonna. Non ti faccio niente. Almeno per ora. » Peccato. Si morse il labbro, come se fosse in grado, avesse il potere, di leggere i suoi desideri. Smettila di fare sti pensieri. Il ragazzo, in effetti, parve intuire, ma rimase fermo ad osservarlo, mentre le mani risalivano lente sul suo addome.

« Abbiamo fatto l'amore almeno un milione di volte, con gli occhi, con le parole, eri soltanto troppo distratto ed io troppo spaventato per ammetterlo. Dal primo momento in cui i tuoi passi incerti hanno invaso la mia mente, ho capito. Ho colto attraverso tutti i tuoi no, quanto cuore avessi da offrire. »

better left unsaid | simuel Where stories live. Discover now