//You promised//

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Sbatté gli occhi.
Una, due, tre volte.
Guardò intorno a lui, le pareti bianche dell'infermeria accecavano i suoi occhi, che si aprivano a fatica dopo la notte infernale appena passata.

Due figure sedute al lato del letto lo scrutavano preoccupati e fasciati con bende e garze, che l'infermiera aveva accuratamente posto sui graffi che il lupo gli aveva procurato quella notte.

Il giovane iniziò a cercare la figura mancante, ma si rese conto, ogni secondo che passava, mentre i ricordi riaffioravano molto lentamente e confusi, del vuoto che sentiva.

Mai come questa volta avrebbe voluto sbagliarsi.

"Cos'è successo?" un sussurro roco uscì dalla sua bocca mentre si girava verso il ragazzo occhialuto
"Che cosa ha fatto?" incrociò lo sguardo di James e poi di Peter, ripeté questa cosa, decine, forse centinaia di volte, ed ad ogni singola occhiata le facce dei due animagus si contorcevano in espressioni sempre più tristi e...impaurite.

Remus si rese conto che avevano paura di lui, della sua reazione, di un suo eventuale scatto di ira, della delusione che avrebbe provato dopo aver scoperto l'accaduto.

Paura,paura,paura,paura,paura....

Questa parola ronzava nella sua testa, colpiva ogni singola parte del suo corpo.
Ogni secondo sentiva un ago infilarsi nel suo cuore, fino ad espandersi a tutto il corpo.

Ogni lettera pronunciata dai suoi amici aveva un sapore amaro, uno solo, sapeva di tradimento

"mi ha tradito, l'ha fatto, non ha mantenuto la promessa, mi ha deluso, mi ha ferito" le lacrime iniziarono a scendere, ormai il dolore era troppo, la delusione era arrivata a livelli inimmaginabili.
Ma soprattutto il senso di tradimento, quello sì che era il peggiore.

"Non voglio più vederlo" nonostante il male che continuava a crescere dalla gola, fino a prendere tutta la bocca, il licantropo disse forti e chiare queste parole che fecero irremediabilmente lasciare stupiti gli altri due giovani lì presenti.

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La notte era ormai calata, Remus era steso da tutta la giornata in quel posto che non mancava di ricordagli che non sarebbe mai stato normale.

Per quanto i suoi due amici glielo continuassero a ripetere, lui non si sarebbe mai sentito in grado di condividere le loro idee.

Non avrebbe mai potuto farlo perché, anche se tutti negavano, la verità era solo una.
Lui era un mostro.

Lui era tutto ciò che gli altri temevano, da cui le persone stavano alla larga o che non mancavano di sottolineare quanto ripugnante, disgustosa e immonda fosse questa minoranza.

I purosangue non avrebbero mai smesso di dire che tutto ciò che non fosse puro era un rifiuto di quella che dovrebbe essere una società senza discriminazioni.

E lui lo sapeva, ne era sicuro, non avrebbe mai dovuto fidarsi, non di lui, non di un purosangue che aveva vissuto tutta la vita in una casa in cui la discriminazione era il pane quotidiano e il tradimento l'argomento prediletto.

Avrebbe dovuto capire che, nonostante tutto, lui era troppo simile alla sua famiglia.

Nonostante la sua casa, il suo carattere, i suoi scherzi, i suoi movimenti poco aggraziati, il suo linguaggio e ogni minimo particolare che Remus era riuscito a notare in questi 5 lunghi e difficili anni...

Sirius Black era uguale a tutti i suoi parenti e il licantropo l'aveva potuto testare sulla sua pelle.

Un cigolio lo distolse dai suoi pensieri, immediatamente serrò le palpebre, per non beccarsi una strigliata in caso quel rumore fosse stato provocato da Madama Chips.

You Promised//WolfstarWhere stories live. Discover now