«E QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRCELO?!» urlò Will frenando di colpo.
«Io te l'avevo detto» gli rinfacciò Jason
«Taci tu. Te l'ho detto solo per aiutarti col tatuaggio»
«Newt?» disse con calma Leo «Devi assolutamente dirlo a Thomas. L'altro giorno l'ho trovato che fissava una pistola e l'ha nascosta di colpo appena sono entrato nella tenda»
«E non é l'unico» aggiunse Will «Ho fatto delle visite un po' a tutti e Minho ha delle ferite sui polsi. Newt devi assolutamente dirglielo»
«Se li avessi visti li avrei distrutti...» ricordò Newt «Se li avessi visti... Mentre loro...». Il suo sguardo fini sullo specchietto retrovisore
«Will parti»
«Ma stiamo facendo un discorso serio!»
«WILL CI SONO DEGLI SPACCATI DIETRO DI NOI PARTI!» registrato il messaggio, Will schiacciò sull'acceleratore
La macchina scattò in avanti cercando di seminare quegli Spaccati. S'intravide una leggera luce e Will accelerò ancora di più raggiungendoli il più veloce possibile.
Gli Spaccati erano sempre più vicini, correvano a quattro zampe e saltavano sugli altri per essere più veloci.
Uscirono come fulmini alla luce del sole.
Ci fu un'esplosione.
Will frenò di colpo e la macchina girò un po' su se stessa sgommando.
L'uscita era bloccata.
Newt rise istericamente scaricando la tensione mentre scendeva.
I tre semidei cercarono di calmare i battiti del cuore scendendo anche loro e cercando di capire cosa fosse successo.
«MA SIETE IMPAZZITI?!» Jorge sbatté alla sua macchina Newt mentre Brenda e Gally correvano a vedere i ragazzi come stavano.
Thomas e Minho cercarono di allontanare Jorge.
«PARTIRE SENZA AVVISARE NESSUNO! SIETE FORTUNATI CHE RACHEL MI AVEVA AVVISATO! POTEVATE MORIRE!»
«Sapevo che sareste venuti» disse rilassato Cinque «Sapevo che sareste partiti poco prima di noi, ho detto io a Rachel di avvisarti. Non sono un idiota»
Jorge si staccò da lui bruscamente, ma Cinque non si arrese «Che tu lo voglia o meno, dobbiamo collaborare. Quei ragazzi hanno passato l'inferno, la storia si sta riprendendo e non é un bene per nessuno. Non voglio dirti il mio nome e dovresti ringraziarmi»
L'uomo lo guardò male «Senti Hermano, l'ultima volta che ho aiutato uno sconosciuto sono stato tirato in una situazione orribile dove ho perso, dove tutti noi abbiamo perso, un ragazzo a cui tenevo tantissimo e non gliel'ho mai detto.
Non ho intenzione di essere trascinato di nuovo in questo casino e di perdere qualcun altro. Non sarei qui se non fosse per questi due idioti, anzi questo idiota, che non sa stare al suo posto per una singola volta. Già é tanto che vi aiuto rischiando di morire di nuovo, almeno dimmi il tuo nome!»
«Avrei forse potuto dirtelo al campo prima di questo casino, ma adesso, a un passo dalla città, non posso. Qui non si tratta più di me. Anzi Thomas, Minho e Gally dovrebbero coprirsi anche loro le facce. Wicked mi, ci, conosce. Non voglio essere riconosciuto, non da loro. Non mi va di tornare in quel palazzo»
Jorge lo guardò zoppicare verso l'auto rubata e osservò la smorfia di dolore quando si sedette al posto del passeggero per riposare la gamba doppiamente ferita.
Come glielo spiegava che già lo sapeva?
«Facciamoli riposare un po'» suggerì Brenda a Gally «L'adrenalina sta finendo, saranno sfiniti». Il biondo annuí prendendo una borraccia da buttare su Leo: per il nervosismo non la smetteva più di accendersi.
Cinque scese dall'auto ed esplorò la zona. Era incredibile che dove si trovavano si trovavano, c'era sempre un piccolo strapiombo.
«Gea sei una grande» disse sorridendo e mettendo le gambe a penzoloni. L'alba era passata, non aveva potuto avere quel piccolo momento di solitudine.
«Non ricordavo questa parte di te» disse la voce di Brenda.
«Hai risolto l'enigma quindi?» le chiese rimanendo voltato con le spalle, sapendo che si sarebbe seduta accanto a lui.
«Alla fine non era difficile. Sono semplicemente andata col ragionamento, il resto é venuto da sé.
Se ti ho visto nel palazzo potevi essere tre cose: una cavia, uno di noi o uno scienziato. Non potevi essere una cavia perché sei troppo grande e sono passati solo due anni.
Ho pensato fossi uno scienziato che non volesse farsi scoprire ma mi hai detto che non era nel ruolo che credevo.
Rimaneva solo la realtà» si mise accanto a lui tirandogli lentamente giù la bandana.
Trattenne il respiro quando vide il suo volto girato ancora verso l'orizzonte.
«Mi sei mancato»
«Abbiamo parlato si e no una volta in tutta la nostra avventura» le ricordò
«Lo so. Ma mi sei mancato lo stesso. Eri importante. Sei importante»
Lui sorrise girandosi completamente verso di lei.
Era esattamente come lo ricordava.
Gli occhi castani con quelle piccole scaglie gialle che non aveva mai notato, i capelli biondo cenere che sotto il sole spesso diventavano dorati. E quel piccolo sorriso che lasciava cadere la sua maschera da ragazzo che riesce a sopportare tutto mostrando come fosse stanco del mondo.
Né Thomas né Minho avevano visto quella maschera. Pensavano che quel sorriso facesse parte del solito Newt. E invece era l'unica parte vera di lui...
«Perché non hai voluto dircelo?» gli chiese facendogli abbassare lo sguardo.
«Avevo paura. Perché so che Thomas ha sofferto e non volevo che scoprisse di averlo fatto invano. E poi se ve lo avessi detto avrei potuto mettervi in pericolo a Santa Barbara. Non so esattamente cosa possa succedere ma Wicked é imprevedibile» lei annuí comprensiva.
«Thomas e Minho hanno istinti suicidi» gli disse diretta «Devi dirglielo. Minho si taglia, Thomas mi dice sempre di voler morire con una pistola ma non riesce a prenderla in mano se non contro Wicked. Newt... Oddei mi fa stranissimo»
Cinque rise «Glielo dirò. Promesso. Ma tu sarai con me?». Lei gli prese la mano «Sempre»
Lui notò un piccolo anello di legno alla mano sinistra della ragazza, poggiata sulla sua.
La guardò malizioso sfilandolo. «Minho?»
Lei arrossí «Si» sussurrò
«Da quanto tempo?»
«Un anno» sussurrò sempre più timida
Newt le ridiede l'anello «É un bravo ragazzo, farà tutto ciò che é in suo potere per farti felice»
Lei gli sorrise «Ora insegnami a mettere una bandana, Cinque»
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The Myth Of The Maze
ActionPrima ancora che il fulmine lo colpisse, Jason stava avendo una pessima giornata. Ops. Storia sbagliata. Cominciò la sua nuova vita tirandosi in piedi, circondato da un buio freddo e da un'aria viziata che sapeva di polvere. Ehm... quasi. Bé, entra...
