Capitolo ventisei

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-Dio, che infarto. Che stai facendo qui?-

Harry è appena entrato nella sua stanza, trovandosi Louis di spalle seduto al pianoforte. Sta schiacciando note a caso e ha lo sguardo basso.
Si sente vuoto dopo quello che ha scoperto. Non sa cosa dire o fare, vuole solo la compagnia del suo migliore amico. L'unica cosa che potrebbe farlo sentire meglio è la sua voce.

-Louis? Stai bene? Mi preoccupi così.- riprova. Si avvicina a lui, sedendosi accanto e alzandogli il viso con le dita. Sta piangendo da così tanto che ormai ha smesso di provare qualunque cosa, ma le lacrime non cessano comunque. Fa tutto male. Harry sorride. -Hey, hey. Va tutto bene.-

Louis scuote la testa, e finalmente parla. -No, non va tutto bene.-

-Cosa è successo?- il suo tono è dolce e gentile, e lo aiuta a tranquillizzarsi, ma non vuole comunque rispondergli. -Mi rattrista vederti così.-

-Voglio solo non parlarne. Voglio distrarmi.- sospira. -Tu stai bene? Mi sei mancato oggi.-

Dubita un po', ma capisce che non c'è nulla da fare. La sua mano resta sul viso di Louis quando parla, accarezzandolo dolcemente come se fosse la cosa più normale da fare.

-È davvero difficile stare senza di me per un solo giorno?- ride leggermente. Vuole aiutarlo a distrarsi, se è questo di cui ha bisogno. -Ma anche tu mi manchi, sempre quando non sono con te.-

È come se i suoi occhi si illuminassero quando guarda Louis, e il suo tono è lento e calmo perché troppo impegnato a perdersi nell'azzurro del principe. È diverso. Si sente molto più speciale.

-Harry...- borbotta. -Non dirlo come se fossi l'amore della tua vita.- perché è questo quello che sembra.

Vede le sue guance arrossire. -Più dei miei sogni che della vita reale.- dice, quasi in un sussurro, poi si corregge notando il suo sguardo torvo. -Sto scherzando, ovviamente.-

-Ovviamente.- conferma Louis, ma nel frattempo la sua mano è su quella di Harry, che smette improvvisamente di accarezzarlo. È piuttosto ovvio che non stia scherzando, ma va bene. Non ha importanza. Non sa se lo ammetterà mai, ma meglio così. -Ma in caso fossi serio, rimarrà un sogno per sempre. Voglio che ti sia chiaro.-

Harry rotea gli occhi. -Sta zitto, Louis.- sbuffa. -Non è vero, quindi smetti di farti mille pensieri.-

-Mh.- annuisce, facendo finta di dargli retta.

I loro visi si sono stranamente avvicinati e ora è la mano di Louis ad accarezzare la sua, ancora sulla guancia. Chiude gli occhi, cercando di rilassarsi con quel tocco. È distrutto, ma quello lo aiuta. Potrebbe rifugiarsi nella sua stanza ogni giorno, ed essere coccolato da lui, ma non può farlo e questo lo fa sentire peggio.

-Sicuro di non volerne parlare? Louis...- Senza aprire gli occhi, poggia la fronte sulla sua e ormai i loro nasi si stanno sfiorando in continuazione. -Louis, cosa stai facendo?.-

-Vorrei solo... stare qui.- dice con un filo di voce, interrompendolo. Non sa neanche lui cosa stia provando. Sa che ha appena detto ad Harry che rimarrà tutto nei suoi sogni, ma le sensazioni che sente sono forti e forse ha intenzione di agire in modo sbagliato.

-Se stai cercando di distrarti, ti prego...- si blocca. Sente il suo timore. Ha paura di quello che Louis possa fare.

Le labbra si sfiorano quando parla. -Non ho intenzione di usarti.-

Il giorno prima ha passato una notte intera nel letto con Eleanor, e ora sta definitivamente per toccare le labbra del suo migliore amico. Si sente in colpa, e forse dovrebbe avvisarlo prima di fare cazzate.
Non vuole usarlo perché ha appena sentito una cosa devastante e vuole distrarsi. È solo che sente il bisogno di passare del tempo con lui, ma non dovrebbe.
Si alza per allontanarsi da lui, decidendo che sia meglio non fare danni, ma è Harry, però, a tirarlo a sé e a premere sulle labbra alla fine, e si affretta a ricambiare portando le braccia dietro il suo collo e continuando ancora.
Non si aspettava sarebbe successo, eppure sono qui a baciarsi con una gran foga come se avessero aspettato anni per farlo.
Le labbra di Harry sono morbide, e non sanno bene come muoversi. E lì, mentre lo bacia, si fa mille pensieri.
È il suo primo bacio, e lo sta dando al suo migliore amico. Non è sbagliato? Non staranno rovinando la loro amicizia solo per un momento di bisogno che non dovrebbe capitare mai più e che non sarebbe neanche dovuto capitare ora? Harry non è piccolo rispetto a lui? Se si sbagliasse su quello che prova? E Louis, d'altronde, cos'è che prova?

-Louis.- si stacca un attimo, serio e deciso di ciò che deve dire. Si guardano negli occhi, e solo ora Louis si rende conto di quanto forte il suo cuore stia battendo. È l'adrenalina o l'ansia? -Louis, voglio stare con te.-

Mh? -Cosa?- in che modo lo intende? Harry, ancora seduto, si alza per averlo alla stessa altezza e poi inizia ad avanzare, facendo indietreggiare Louis confuso. -Non starai mai con me.-

-Lo so.- non ci sta capendo nulla. Si ferma non appena arriva al letto, sedendosi su di esso e guardando Harry piegarsi verso il suo volto. Non l'ha mai visto così sicuro di sé. È davvero sorpreso. -Ma voglio stare con te ora.-

Crede addirittura di essere arrossito. -Cosa?- ripete. Sa cosa intende, ovvio, ma è impazzito? Non voleva arrivare a quello, sebbene non sapeva neanche cosa avrebbe voluto o dovuto fare dopo quel bacio. -Solo ora?-

-Solo ora.- conferma.

-E poi?- non sa neanche perché sia così tentato.

-Non posso stare con te. Mi accontenterò di ora e di mai più.-

Come fa a dirlo? Non è brutto così? Fare tutto questo e poi far finta di nulla? Non fa male?
Cerca di scrutarlo al meglio, cercando di capire le sue emozioni. Ora che lo guarda con più attenzione è completamente rosso dall'imbarazzo, e sta tremando. Non è sicuro di sé, sta solo cercando di esserlo, ma è Louis che deve gestire tutto.

-Vieni qui.- allarga le braccia, e con timore il ricciolino si siede accanto e ricambia l'abbraccio. Louis è sicuro di aver visto qualche lacrima di sfuggita. Certo che fa male. Fa sempre male per lui. Lo fa stendere, e rimane sopra di lui. -Non voglio darti false speranze, Mi stai chiedendo qualcosa di difficile, perché neanche avrei dovuto baciarti, ma devi essere sicuro che sia ora e mai più.-

-Non è che io provi qualcosa per te.- ma è scemo? Ha il coraggio di dirlo anche dopo tutto questo? -È solo attrazione fisica. Niente di sentimentale. Non farti strane idee.-

Ha senso fingere ancora? Ma come gli pare, a Louis non cambia. È solo la prima e l'ultima volta che accade, quindi andrà bene. Dopo questo ritornerà tutto come prima, vero?

Ignora le sue parole. -Vuoi arrivare fino in fondo?-

Dio, non vuole crederci. Sta sul serio per fare sesso con il suo migliore amico? Cazzo.

-Hai...- arrossisce, annuendo. -Come facciamo?-

Sorride, guardando quanto sia adorabile. -Mia madre mi lascia spesso dei preservativi nei jeans, credo non voglia subito un erede al trono.-

Abbassa lo sguardo, pensando a chissà cosa. Ha detto qualcosa di sbagliato?

-Va bene.- parla a bassa voce. -Solo... non so cosa fare...-

Gli lascia un delicato bacio sulle labbra. -Segui me.-

Iniziano a baciarsi, prima più lentamente e poi con più foga, e Louis sembra dimenticarsi dei suoi problemi.
Ora deve concentrarsi solo su Harry e su quello che vuole, sapendo che la mattina dopo se ne sentirà tremendamente in colpa.

*

Louis si asciuga le lacrime, ripiegando la lettera e lasciandola sulla sua scrivania.
Ha scritto tutto quello che non ha il coraggio di dire a voce, e spera che Harry la legga capendo quanto sia stato difficile per lui tutto questo.
È stato tutto molto delicato e dolce, e a Louis già inizia a far male il petto. Fa davvero male guardarlo ora, e non sa se ritornerà davvero tutto come prima. Non è stata una persona qualunque come Eleanor, ma il suo migliore amico. L'unica persona che conta davvero. Se lo avesse ferito o se lo ferisse con le parole che ha scritto? Ha troppe preoccupazioni per la testa, ma non può sprecare altro tempo in quella stanza.
Chissà se avrà anche il coraggio di rientrarci lì, o di guardare Harry negli occhi senza sentirsi in colpa.
È tutto finito, no?

-Louis?- si volta di scatto, guardando Harry mezzo dormiente disteso sul letto.
È senza maglia, ed è pieno di succhiotti ovunque. Forse ha esagerato.

Sperava di andarsene prima che si svegliasse, ma ora è anche peggio. Si alza, avvicinandosi a lui.
-Torna a dormire, devo andare al Buckingham Palace per un incontro.-

-Vuoi allontanarti da me?-

-Assolutamente no.- risponde in fretta. -Non pensarlo neanche.-

-Quelli erano i nostri ultimi baci?- chiede ancora.

Sospira, abbassandosi per dargli un ultimo bacio. Dura più del previsto, ma alla fine si stacca e Harry alza la testa per darne un altro. Cerca di continuare, ma lo ferma. -Questo era l'ultimo.- sussurra, strofinando leggermente il naso contro il suo prima di allontanarsi.

-Ci vediamo al palazzo, devo aiutare mia madre a cucinare per voi.-

-Va bene, a dopo Harry.-

Okay. Ora è davvero tutto finito. Definitivamente.

*

-Caro, ti senti bene?-

Louis porta una mano al petto, sentendo ancora quel dolore da quando ha lasciato la stanza di Harry. Non riesce a smettere di pensarci, si sente così in colpa che potrebbe svenire o vomitare dal malessere.
È stato così stupido, e ora dovrà conviverci per sempre. Avrebbe dovuto pensarci prima. Non avrebbe dovuto baciarlo e accettare di andare oltre. Non sarebbe dovuto entrare proprio in quella stanza e sedersi al pianoforte.
Se solo non avesse scoperto nulla, non sarebbe successo. È stato quello che ha influenzato il resto, ma è sempre colpa sua.
Però deve resistere e far finta che vada tutto bene davanti al principe e Regina della Svezia, che sembrano guardarlo curiosi.

-Sì, scusate.- si alza, inchinandosi leggermente. -Esco solo un attimo fuori, vorrei prendere una boccata d'aria.-

Già sente gli occhi del Re su di lui, pesanti e minacciosi, ma li ignora. Non ha intenzione di guardarlo in faccia mai più possibilmente. Già prima lo odiava, ora il ribrezzo che prova per lui è peggiorato soltanto.

-Nessun problema.- sorride il principe di Svezia, Eskil. È un ragazzo della sua età molto adorabile. Magari anche lui ha un'immagine da seguire, ma è molto gentile e non sembra fingere.

Ricambia il sorriso, ed esce fuori dalla stanza. Si poggia alla parete, chiudendo gli occhi e prendendo un gran respiro. Come può concentrarsi sull'incontro e far finta di nulla? Non solo per il fatto di Harry, ma anche per suo padre. Fa tutto schifo e non sa come comportarsi.
Le voci lungo il corridoio lo interrompono dal cercare di rilassarsi, e quando riapre gli occhi il suo battito accelera.
Spera di star vedendo male, ma se non è così allora ci sono Eleanor e Harry che parlano a qualche metro da lui.

-Che state facendo qui?- domanda, attirando la loro attenzione e avvicinandosi a loro. Deve fare l'indifferente. È l'unico modo. Ma in realtà sta pregando tutti i santi che lei non abbia detto nulla di sospetto e viceversa, altrimenti è fottuto.

-Eleanor ti cercava.-

-E anche Harry a quanto pare.- aggiunge lei.

Per ora non sembra che sappiano nulla, ma Harry sembra infastidito per qualcosa.

-Beh, sono in riunione. Stavo solo prendendo una boccata d'aria.- spiega. -Perché non ci vediamo dopo e nel frattempo aspettate separatamente da qualche parte?-

Cerca di sottolineare "separatamente" marcandone la parola, e spera capiscano che non vuole vedere i due vicini.

-Certo, volevo solo dirti che speravo venissi anche ieri sera da me, dato che domani torno a Cambridge.- fa spallucce, e Louis sgrana gli occhi.

-Cosa?- fa Harry, aggrottando le sopracciglia. -"Anche"?-

Cazzo, cosa dovrebbe fare? In teoria Harry non dovrebbe importarsene, dato che dice che è solo attrazione fisica, ma in pratica si sta incazzando.

-Possiamo parlarne dopo, in privato?- anche se non vorrebbe spiegargli proprio nulla.

-Cosa? Che c'è di male?- come può chiudere la bocca a Eleanor? -Non hai neanche detto al tuo migliore amico che siamo stati insieme? Che tristezza.-

Oh, fanculo Eleanor. -Potresti non aggiungere nient'altro?- ma ormai l'ha capito benissimo. -E Harry, volevo dirtel...-

-Vaffanculo Louis.- alza la voce e qualche lacrima scende, e si sente peggio. Non vuole che pianga per colpa sua. Harry non merita tutto questo. -Non posso credere che tu abbia fatto sesso con lei e il giorno dopo con me, cazzo. Non ci credo.-

Sta per morire. Cosa cazzo ha appena fatto? Ha appena detto ad Eleanor che il principe d'Inghilterra è stato con un ragazzo? Porca troia.

Ma Harry spalanca gli occhi, guardando dietro di Louis. Non voleva davvero dirlo. -Cazzo, Louis...- si gira anche lui, confuso. La Regina e il principe di Svezia sono lì insieme ai suoi genitori, e il suo cuore perde un battito. -Louis, mi dispiace...-

È fottuto, per sempre.

Spazio autrice

E GIÀ, questo è il casino di cui parlano sempre 👀 avevate già immaginato qualcosina o noo? Fatemi sap :p
Ora vi pubblico altri quattro capitoli, amatemi

Love letters; Larry StylinsonKde žijí příběhy. Začni objevovat