Capitolo 19

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12 settembre 2018, 6 mesi prima della fine.
Mi alzai dal letto, consapevole che quest'oggi sarebbe stata una giornata difficile.
Oggi sono 2 anni che mio padre non c'è più; questi due anni sembrano essere volati, ma ricordo perfettamente il giorno in cui uscii da scuola e mia madre mi dette la terribile notizia. Mi ricordo perfettamente tutti i dettagli e tutte le emozioni di quel giorno: il sangue che colava dalle mie mani, il dolore che in cuor mio non potrà mai sparire e Zaccaria, che mi stette accanto, come sempre.

Andai in cucina, dove non vidi mia madre, visto che molto probabilmente si trovava a lavoro.
Mi guardai intorno, mentre nella mia mente riaffioravano i ricordi di qualche anno fa, dei momenti passati con papà e mamma.
Malinconia, un sentimento che in vita mia ho provato molto spesso, sopratutto negli ultimi 2 anni.
Ho sempre cercato di mostrarmi forte agli occhi degli altri, come se niente e nessuno avesse potuto ferirmi nel profondo; ma quando mi chiudevo in stanza, usciva fuori la vera Marika. Non sono quel tipo di ragazza a cui piace farsi vedere piangere, capita raramente, anche con Zaccaria, che è l'unica persona con cui riesco ad abbassare tutte le mie difese.

Sospirai, cercando di scacciare via qualsiasi pensiero e prendere del latte dal frigo. Quest'oggi non farò nulla di particolare: passerò a fare un saluto a papà e poi tornerò a casa.
Zaccaria non lo sento ormai da ieri pomeriggio, cosa molto strana per noi, visto che ci sentiamo quasi a tutte le ore, ma da quel che Mohamed mi ha riferito è molto indaffarato con la musica e non deve avere distrazioni.

Quindi io sarei una distrazione?.

•••

Il vento gelido mi oltrepassò le ossa, facendomi rabbrividire e stringermi di più nel mio cappotto nero. Camminavo verso il cimitero, vedendo le strade del mio paese completamente vuote, stranamente. Appena arrivai vidi il vecchio custode dormire, così mi camminai a passo lento, in modo da non svegliarlo.

Appena arrivata dinnanzi alla grigia tomba ornata di fiori, sentii una fitta allo stomaco, vedendo la fotografia di mio padre sorridente sulla lapide; perché così vogliamo ricordarlo, sorridente e pieno di vita.
Presi dalla mia borsa una rosa rossa, poggiandola delicatamente sulla lapide; mi inginocchiai davanti a essa, passando una mano sulla fotografia, per poi chiudere gli occhi. Sentivo che da lì a poco sarei scoppiata in un pianto liberatorio, un pianto pieno di rimorsi e dolore.

"Ti voglio bene papà." sussurrai, guardando un'ultima volta la lapide e dirigermi verso l'uscita del cimitero.

A pochi metri da casa mia, incontrai Mohamed, il quale sembrava abbastanza scosso.

"Marika, dove sei stata?." mi chiese, prendendomi da un braccio.

"Al cimitero, perché?." chiesi, vedendo il suo sguardo addolcirsi per un secondo, forse ricordandosi che giorno terribile fosse per me oggi.

"Zaccaria ti cercava, non chiedermi il perché, non ne sono a conoscenza nemmeno io." disse, alzando le mani. "Dovrebbe essere a casa sua."

Annuii, per poi salutarlo e dirigermi verso casa del mio ragazzo, sperando che qualsiasi cosa dovesse dirmi non fosse negativa.

Suonai il campanello e fu proprio il mio ragazzo ad aprirmi, con un sorriso stampato in volto.

Buone notizie, pensai.

"Indovina chi ha appena firmato il suo primo contratto discografico!." disse, mentre io mi portai le mani alla bocca, mentre Zaccaria teneva in mano un foglio, sventolandomelo davanti alla faccia.

"Non ci credo!." esclamai, buttandomi fra le sue braccia, più felice che mai. "Sono fiera di te Zac, tantissimo." dissi, dandogli un bacio a stampo.

Mi sorrise solamente, incapace di rispondermi, ma lasciando trasparire tutta la sua felicità.
Ogni sua vittoria è la mia.

𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora