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I̷llusıonı

𐐪𐑂

"Clary? L'hanno visto oggi?" Domando speranzosa. Nega con la testa. È passata una settimana da quel bacio e dal litigio. Una settimana che non lo vedo e che non risponde alle mie chiamate.
È passata una settimana e al lavoro, di lui, non c'è nessuna traccia. I sensi di colpa tendono di farsi strada, ma mi impedisco di provarli. Devo rimanere tranquilla, ma so che la motivazione della sua assenza sono io. Quindi è impossibile, qui, non provare una colpa sapendo benissimo che è la mia. In sua assenza, mi ha aiutato molto Clary con il lavoro. Per questo ho deciso di darle una promozione. "Io torno a casa. Per qualsiasi problema o dubbio, fai uno squillo." Scuoto il telefono che ho nelle mani. Guardo poi quest'ultimo e compongo il numero di Dorian. Sospiro pesantemente quando parte la segreteria. Decido di riprovare ad andare a casa sua, magari oggi è la volta buona che lo incontro. Perdo un battito quando trovo il cancello aperto. Così mi addentro velocemente fino ad arrivare ai piedi della villa. Parcheggio. Mi affretto a raggiungere l'entrata e suono il campanello. Mi mordo l'interno della guancia. Spero di trovarlo e chiarire con lui. Non appena la porta si apre rimango un po' delusa dal non trovare Dorian. "Buonasera signorina." Metto su un sorriso finto. "Salve. Em... cercavo Dorian." Ansiosa come non mai, cerco di guardare oltre il signore, ma vedo soltanto mobili su mobili. Di lui, nessuna traccia. "Prego, si accomodi. Il signorino non è in casa, ma arriverà fra poco. Nell'attesa vuole qualcosa da bere?" Mi indica il soggiorno.

"No grazie. Sono apposto così." Sorrido ancora e mi siedo sul divano. Mi asciugo le mani sudate sui pantaloni blu notte e aspetto.
Come dirgli che aveva ragione sul bacio? Come dirgli che sì lo volevo ma non in quel modo e in quel momento? Come dirgli che sono stata una stupida a buttarmi in una situazione del genere facendogli così del male?
Come dirgli che, questa volta, ci provo sul serio? Sbuffo. Non mi crederà più. Ne sono certa.
Sento un rumore di chiavi e la porta essere aperta. Con il cuore in gola cerco di sistemarmi i capelli, di lisciarmi i pantaloni, presa dall'ansia. "Dai non essere arrabbiata con me, Lily." Sentire di nuovo la sua voce dopo una settimana di silenzio fa scatenare in me emozioni contrastanti: felicità per averlo a nemmeno due passi da me, nervosismo per come potrebbe reagire nel vedermi li a casa sua e rabbia perché è scomparso per una settimana senza lasciare tracce.       "Io volevo il gelato!" Squittisce lei in tutta risposta. "Ma ne hai già preso uno questa mattina. Non puoi-" Smette di parlare non appena nota la mia figura seduta sul divano. Il cuore martella nel petto incessantemente. "Scarlett!" Lily corre verso di me. Mi schiarisco la gola. "Ciao piccolina." L'abbraccio.
"Ma come siamo belle oggi."
Le tocco il nasino. "Grazie." Sorride. Quando lo fa mi si riscalda il cuore: ha quel senso di familiarità che mi fa mettere un po' in allerta. Poi mette il broncio. Do un occhiata a Dorian, ancora fermo sulla porta. "Non ti dovrei parlare." Inchiodo gli occhi sulla bambina. "Come mai?" Domando, inclinando la testa. "Lo zio è triste per colpa tua." Sussulto. Guardo Dorian. Credo che anche lui non si aspettava una dichiarazione del genere da parte sua. "Ti ha detto così?" Domando a Lily, ma continuo a guardare Dorian. "Sì." Afferma. "Anche se mi piaci e sei bella, hai fatto la bua allo zio." Prendo le sue spalle e le accarezzo. "Io non volevo fargli la bua. Sai, tra i grandi ogni tanto succede che ci facciamo del male a vicenda." Lo fisso. Questa volta mi rivolgo a lui. "Ma molte volte succede anche che non lo facciamo apposta. Io gli ho promesso che ci provavo e l'ho fatto, ma da una parte ho fallito. Da una parte ho fallito perché aveva ragione. Ma dall'altra no, perché sentivo di fare quello che ho fatto." Mi alzo e lo raggiungo.

"Scusami Dorian." Gli prendo la mano. "Mi ha spezzato vederti così per colpa mia." Faccio intrecciare le nostre dita mentre lui continua a guardarmi senza proferire parola. "Voglio riprovare. Questa volta con calma, senza farmi trascinare dai momenti, sai..." Mi schiarisco la voce, facendo intuire che mi riferisco a quella notte.
Fa sciogliere le nostre dita e mi allontana leggermente. Lo guardo confusa. "Scarlett." Sospira.
"Mi dispiace se ti ho detto in faccia quelle cose e soprattutto mi dispiace che ti ho lasciata in quel modo." Mi viene in mente il momento in cui lui mi ha cacciato dalla macchina. "Ma... ho bisogno un attimo di respirare." Dischiudo le labbra. Aia. Indietreggio. "Come?" Sussurro. "Si, Scarlett. Quella notte, quel bacio, mi ha distrutto. Non perché non lo volessi ma mi ha distrutto il motivo." Confessa.
"So che ci hai provato e che vuoi farlo tutt'ora. Non so, però, se adesso voglio provarci io." Spalanco gli occhi. Sono stata colpita e ferita un'altra volta.
Non credo di poter reggere un altro colpo. Cerco con lo sguardo la sedia dietro di me e mi appoggio velocemente prima che io cada a terra.

Hold me while you waitWhere stories live. Discover now