𝐔𝐍𝐎

2.5K 81 22
                                    

𝐃opo che tutti furono entrati in casetta e che Maria li ebbe radunati sulle gradinate per stilare le regole principali, i ragazzi furono liberi di chiamare a casa o di conoscersi meglio.

Mentre la cantante Flaza, aiutata da Nicol, si occupò della cena, gli altri si radunarono in gruppetti per chiacchierare tra loro.

Desiree si ritagliò una decina di minuti da sola sulla panchina nel giardino per chiamare suo fratello, la persona grazie alla quale aveva tentato di entrare ad Amici e che, visto il risultato, era davvero l'artefice del sogno diventato realtà.

«Ehy Thiago.» salutò, inquadrando il suo volto.

«Desi, che piacere sentirti! - la voce calda di suo fratello mai le era apparsa così lontana, fisicamente s'intende, dato che erano cresciuti insieme e non si erano mai allontanati così tanto come lo erano ora - Che mi dici, sei dentro? Ti prego dimmi di sì!»

La ragazza sorrise e inclinò il telefono per far rientrare nell'inquadratura la felpa che aveva addosso con la scritta a caratteri corsivi giganti 'Amici'.
«Non so, tu che dici?»

«Non ci credo, non ci credo! Sono così fiero di te Desi! - strillò il ragazzo iniziando a esaltarsi, Desiree lo capì dal fatto che il dispositivo non stava fermo, dato che lui stava agitando le braccia convulsamente - Tutti i tuoi sacrifici, tutti i pomeriggi spesi a provare piuttosto che ad uscire e divertirti... sei ripagata ora Desi, e vanne fiera! Sei in quella scuola, dedicati finalmente a te e a ciò che ami, non dare più importanza al passato e al piacere agli altri, fai il tuo percorso e non voltarti indietro.»

Desiree sorrise e annuì, commossa.
Si passò una mano sugli occhi lucidi.
«Non farmi piangere Thiago.» biascicò ridendo per non singhiozzare.

«Le cose stanno così. Non lasciare che il passato ti opprima. Devi pensare a te, non più a loro. Basta. Ci sei solo tu in quella casetta, tu e il tuo sogno. Dedicaci tutta te stessa.»

«Lo farò.» gli assicurò, abbassando poi lo sguardo per non mostrare gli occhi al fratello che, sapeva, avrebbe visto un pensiero rimpicciolirsi al loro interno.

Ma Thiago era Thiago, e quindi lo capì ugualmente.
«C'è qualcosa che ti turba.»

A malincuore Desiree annuì.
«Non metto assolutamente in discussione il giudizio degli insegnanti, nè tanto meno non metto bocca sul loro parere personale, ma c'è una cosa che Rudy Zerbi ha detto che mi ha dato fastidio. Lui ha abbassato la leva, - spiegò - dicendo poi che non gli piaccio. Liberissimo, gusto personale. Ma lo ha detto che volevo sembrare la copia di Billie Eilish. Ho imitato Billie Eilish, ingigantito le emozioni negative che lei ha quando canta quel pezzo e che la mia esibizione non è stata trasparente, perché sono parsa una scopiazzatura di Billie Eilish. Ma tu Thiago lo sai quando quella canzone sia mia, quanto mi rispecchi.»

«Hai cantato No Time to Die?» chiese a quel punto il fratello.

«Sì. - alzò gli occhi verso la porta vedendo dei ragazzi aprirla e uscire presumibilmente per fumare - Mi dispiace sia passato quel messaggio, perché non è la verità. Quel pezzo era mio sotto ogni aspetto... vabbè, devo lasciarti adesso, salutami mamma e papà quando li vedi.»

Thiago annuì.
«Lo farò. - ripetè, regalandole uno dei suoi sorrisi rassicuranti - Ti voglio tanto bene sorellina, spacca e scrivimi ogni tanto.»

«Nei momenti in cui mi è permesso mi farò sentire di sicuro. A presto.» concluse, mandandogli un bacio tramite la videocamera, quindi riattaccò.

Alzò lo sguardo sui ragazzi che si stavano sedendo sulla panca di fronte alla sua. Due la stavano guardando: uno era il ballerino di hip hop, l'altro uno che non conosceva.
Tra gli altri due, invece, riconobbe il ragazzo che si era presentato per primo, Nunzio, guardare confuso quello al suo fianco, un giovane con un cappello da pescatore a coprirgli in parte i capelli scuri.
«Ma quindi di cos'è che parla la tua canzone?»

𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈 || Christian StefanelliWhere stories live. Discover now