𝐃𝐎𝐃𝐈𝐂𝐈

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𝐈 giorni passavano e Desiree continuava a non avere risposte in merito al biglietto.
Stava seguendo i consigli dati da Anna Pettinelli e dai compagni in casetta, cercando di lasciarsi andare totalmente ed esprimersi al meglio. Se il passato ormai sembrava essere superato - da quando aveva presentato Cicatrici, sentiva di aver tirato fuori tutto in modo definitivo - vi era ancora la paura di essere trattata allo stesso modo, ma stava pian piano diminuendo a causa dell'amore che i ragazzi e le ragazze in casetta le manifestavano, standole accanto e facendole capire che "la gente non prova divertimento nel far soffrire Desiree", come aveva detto Albe in una delle sue sedute psicologiche insieme all'amica.

Anche Christian sembrava essersi rimesso in carreggiata: una gara giudicata da Francesca Bernabini l'aveva infatti visto posizionarsi al primo posto, e gli diede il coraggio e la forza d'animo di non dubitare più di sè e di abbattere quel blocco mentale che sentiva.

I due ragazzi, quindi, stavano riuscendo a trovare un equilibrio nella loro dimensione individuale ed interiore, tanto che nei giorni successivi sentirono molta più spensieratezza che li aiutò ad affrontare le difficoltà che si pararono loro davanti.
In particolare, la settimana precedente c'era stata la puntata in cui i cantanti avrebbero portato le cover di canzoni assegnate dagli altri insegnanti: Rudy aveva assegnato a Desiree Un cuore in due di Francesca Michielin perché 'da quando è qui, non ha mai cantato in italiano se non i suoi inediti'.
Alla fine sia Lorella che Anna le diedero un otto per l'esecuzione, e Zerbi fu la voce fuori dal coro a metterle cinque a causa della, secondo lui, leggerezza con cui aveva preso la canzone, avendola cantata senza emozione.

In settimana, dunque, era arrivata una busta rossa da parte sua e la ragazza preparò per tutta la settimana quella sfida che non voleva perdere.

«Non me ne voglio andare.» mormorò ad un tratto la sera prima, appoggiata con il capo alla spalla di Albe, mentre lui ascoltava con un auricolare solo le canzoni che avrebbe portato in puntata, per ripassare un'ultima volta.

«Non te ne andrai.» ribattè fermamente.

«È la seconda volta che Rudy mi mette in sfida. Potevo convincerlo con l'assegnazione, invece l'ho deluso ancora una volta e mi ha messo 5. È questo il motivo per cui sto per affrontare questa sfida.»

Albe si tolse l'auricolare e guardò l'amica un po' abbattuta, che però si stava confidando a differenza delle prime settimane in cui non spiaccicava parola di sè.
«Non l'hai deluso, solo che è irremovibile. Tu pensa a piacere a chi giudicherà la sfida, non a Rudy. Non puoi piacere a tutti.»

Non puoi piacere a tutti.
Se lo ripetè in continuazione, anche durante la cena.
E anche dopo, mentre si preparò una tisana per rilassarsi in vista della milletrecentesima notte in bianco.

«Non puoi piacere a tutti. Puoi non piacere a Rudy, l'importante che piaci a chi giudica la sfida.» parlò tra sè, prima di mettere il filtro nella tazza di acqua bollente.

Aspettando che passassero i minuti necessari all'infusione totale, Desiree sbuffò e si sdraiò sul divano grigio, quello davanti alla tv.
Peccato che era comoda e in quel momento sgombra di pensieri che si addormentò: impensabile, il giorno prima di una sfida, eppure Desiree era fatta in un modo tutto suo.

Come sempre accadeva, ogni tre per due qualcuno era sveglio e gironzolava in casetta a prepararsi da mangiare o a sfogare l'ansia o le emozioni per qualcosa che impediva il sonno.
Anche quella notte, infatti, Christian si alzò per prendere un bicchiere di succo, svegliatosi dopo un sogno strano che aveva occupato il suo sonno da quando si era addormentato fino a quel momento.

Cercò di non pensare al fatto che quel pomeriggio avrebbero registrato la puntata e Desiree avrebbe affrontato la sfida richiesta da Rudy: aveva il timore che ella potesse non farcela e dovesse lasciare la casetta, in quanto sapeva di non averle ancora mostrato nulla di ciò che in realtà provava. Sarebbe stato il più grande rimpianto, quello.
Fu inevitabile non pensare a lei quando raggiunse il salone e, nel buio della notte, la vide sdraiata sul divano vicino al tavolo. Diversamente da quanto aveva immaginato dormiva, con un'espressione rilassata in viso che gli impedì di distogliere lo sguardo per qualche secondo di troppo.

𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈 || Christian StefanelliWhere stories live. Discover now