Capitolo 4

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In questo capitolo cambierò il modo in cui scrivo i dialoghi dalle freccerete ai trattini

Corro nel vicolo indicato da Spider-Man e aspetto che lui arrivi.
Ormai saranno almeno due ore che lo aspetto piangendo sono sola o almeno lo ero.
<<ehi tutto ok ?!>>
<<sono seduta sul pavimento in un vicolo piangendo ma che domanda è ?>>
<<scusa >>
<<sai ti ho aspettato per due ore >>
<<aspettavi me ?!>>
<<chi dovrei aspettare in un vicolo del queens?!>>
<< scusami non sapevo fossi qui sennò sarei venuto prima >>
<<avevi detto che saresti venuto ogni giorno alle 15 ti è successo qualcosa per cui hai ritardato ?!>>
Visto che lui mi fa sempre l'interrogatorio ora è il suo turno
<<sai che non posso dirtelo >>
<< si sì ti comprometteresti >>
<<comunque ero ad aiutare un amica o almeno credo e ho detto qualcosa di sbagliato>>
Wow sembra triste forse dovrei fare qualcosa
<<beh le giornate storte ci sono per tutti>>
Decido di farmi avanti e lo abbraccio
<<sai a volte serve a tutti un abbraccio>>
Scioglie l'abbraccio e inizia a parlare e già so cosa vuole sapere
<<comunque a proposito di stare bene cosa hai fatto al braccio è stato..tuo..>>
Non lo lascio finire che annuisco e mi riabbraccia da una parte non è male come supereroe e senti che bicipiti cavolo
<<beh vuoi fare un giro ?>>
<<sennò perché sono qui ?!>>
Lui è l'unico dopo anni che riesce a farmi ridere lui oltre a ... no no mi rifiuto di pensare di aver bisogno di Peter
<<su forza andiamo >>
<<dove vuoi andare ?>>
<<dove mi hai portato la scorsa volta mi era piaciuto molto>>
<<ok basta che non mi distruggi i timpani>>
<<che spiritoso non è che io lo faccia tutti i giorni >>
<<va bene ora..>>
Non lo lascio finire che gli salto in braccio
<<ok allora andiamo >>
Arrivati sul tetto scendo dalle sue braccia e lui si tira su leggermente la maschera per respirare
<<scusa ma non respiravo >>
<<tranquillo non rivelerò a nessuno che bel sorriso ha Spider-Man >>
Lo osservai avvicinarsi lentamente a me, non capendo cosa stesse facendo feci un passo indietro ma mi afferrò un polso con delicatezza e si sporse verso di me cercando di baciarmi.
Mi scostai di scatto prima che potesse appoggiare le sue labbra sulle mie.
-cosa... cosa stai facendo?- chiesi stranita.
-e...ehm...no niente... io...-
-potresti portarmi giù ora ?- chiedo imbarazzata per ciò che stava per succedere
-oh si certo certo-
dopo avermi portata giù dal palazzo mi giro e vado via tornando a casa prima che arrivi mio padre Spider-Man neanche mi saluta e se va dondolando tra i palazzi
-Alfred sono a casa -
-ciao Hellen-
-Richard ero uscita per andare a prendere delle nuove garze ma il negozio era chiuso-
- ne dubito fortemente ma non importa perché non mi hai parlato di questa-
Lo vedo con in mano la lettera della mamma
-non avevo l'obbligo di parlartene era indirizzata a me-
-beh invece si sono tuo padre ne avevi l'obbligo-
-e soprattutto cos'è questo biglietto dello studio legale dove ha fatto il testamento tua madre?!-
-me lo hanno lasciato quando sono venuti qui per farmi la lettera-
- e non era il caso che me parlassi?!?!-
-no-
-cosa ti hanno detto ?-
-non sono affari tuoi-
-invece si ti hanno chiesto di ritornarci ??-
-si in effetti si ma non te ne deve importare -
-come no ci andremo insieme così chiariremo questa storia quando ci devi andare?-
-domani-
-perché proprio domani ?-
So che non gli importa di me che mi odia ma almeno il compleanno se lo potrebbe ricordare
-non lo so -
-allora domani mattina andremo allo studio legale per capire cosa sta succedendo-
Lui esce per andare al lavoro e io me ne vado in camera ignorandolo in questo momento vorrei qualcuno con me ma le uniche persone a cui mi stavo legando una ha cercato di baciarmi e l'altra mi ha ferito non so cosa fare sicuramente non posso andare in strada a cercare Spider-Man però non posso neanche chiamare Peter quello che mi ha detto non mi è piaciuto per niente anche se lo vorrei tanto vedere
-Hellen c'è qualcuno per te alla porta-
- grazie Alfred adesso scendo-
-ehi-
-ehi non mi aspettavo di vederti dopo ciò che è successo-
-mi dispiace tanto per ciò che ho detto non lo pensavo cioè non volevo intendere..cioè -
-tranquillo ho capito mio padre ancora non è tornato vieni di sopra ti dirò cosa mi è successo-
Dopo avergli raccontato ciò che stava succedendo da ormai 5 anni è stato comprensivo e al contrario di ciò che pensavo non gli ho fatto pena ma mi ha chiesto se stessi bene e come mai non ho mai cercato di difendermi
-beh non ho mai pensato che lui facesse qualcosa di male perché ho sempre pensato che lei fosse morta per colpa mia perciò pensavo che da un certo punto di vista fosse giusto- dico singhiozzando e sfortunatamente lui se ne accorge mi prende il viso tra le mani e mi sorride
-ehi non è assolutamente colpa tua come puoi solo pensarlo e soprattutto come puoi pensare di meritare che qualcuno ti faccia del male? sei l'unica persona che conosca che sarebbe in grado di difendersi ma non lo fa perché pensa sia giusto ciò che le sta accadendo -
-sai non avevo parlato a nessuno di questa cosa- dico mentre mi tocco il braccio dove ho la ferita infettata
-come va la ferita ?!- dice sollevandoli la benda per vedere
-oh mio dio ma è infettata se non ci mettiamo qualcosa ti prenderà un infezione acuta potresti rimetterci il braccio-
- ok sei un po' esagerato ma va bene sistemiamo questa ferita-
Mi alza la manica della maglia per poter avere campo libero di manovra e mi fa venire un brivido alla schiena fortunatamente non se ne accorge prende il disinfettante e il cortisone e mi pulisce la ferita e la massaggia con la crema  nel mette cerco di trattenere degli urli di dolore perché intorno alla ferita ho parecchi lividi
-scusa-
-tranquillo orami sono abituata Alfred cerca di aiutarmi sempre a fasciarmi-
-non voglio essere inopportuno ma perché ti ha rotto un braccio e soprattutto come ha fatto?!?-
-era arrabbiato perché ...beh... non so se dovrei dirtelo sinceramente-
-Elle puoi dirmi tutto-
Prende le mie mani nelle sue e questo mi dà conforto così decido di confessare
-sai il girono a scuola quando insistevi per spare della ferita quando sono scappata ho incontrato Spider-Man e mi ha fatto salire addirittura su un palazzo usando le sue ragnatele è stato bellissimo fino a che non sono dovuta tornare a casa in ritardo speravo mio padre non sapesse che io avessi saltato scuola invece si mi ha tirato un pugno sul naso poi sei arrivato tu...-
-quando ti sanguinava ..i..iil..nasoo?!?-
-si-
-beh perché non mi hai fatto entrare avrei potuto inventare una scusa-
-non avrei evitato niente ma solo posticipato ormai succede ogni sera appena rientra dal lavoro viene in camera mia con la cintura tra le mani... eee..-
Non riesco a pronunciare le ultime parole che scoppio a piangere
-mi dispiace non dovrei metterti in mezzo  a questo dannato casino-
-tranquilla sono qui per te-
-comunque volevo dirti che domani dovrei andare a fare una cosa dovrebbe accompagnarmi mio padre perché ha insistito e non ho potuto fare niente domani sarebbe il mio compleanno e mia madre mi ha lasciato una lettera consegnata mi giorni fa e una altra cosa che avrei dovuto ritirare il girono del mio 18 compleanno beh però non so cosa fare non voglio che mio padre distrugga ciò che mi rimane di lei-
-wow cavolo certo che sei parecchio incasinata e comunque non mi avevi detto niente su questo imminente compleanno-
Lo dice facendo lo sguardo complice
-ci siamo parlati solo per fare il progetto erano passati anni dall'ultima volta che avevamo parlato non pensavo neanche che mi considerassi tua amica perciò non pensavo fosse imperativo dirtelo-

Kissing StrangersWhere stories live. Discover now