21.

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La porta di casa di Christian si aprì con uno schianto, facendo entrare i due ragazzi ancora stretti per mano e ridanciani. Il moro la sbatté quindi senza cerimonie, chiudendola e trascinò il biondino fino al tavolo della cucina, dove lo fece sedere, per infilarsi tra le sue gambe.

"Voglio baciarti su ogni angolo e piastrella di questa casa. Voglio potermi girare nel tuo profumo e ricordarmi questa notte per sempre" gli sussurro, ad un soffio dalla sua bocca.

Mattia sentì crescere l'eccitazione nei jeans e non riuscì a proferire parola, limitandosi a tirarsi addosso il moro. La mano inanellata afferrò il collo di Christian e i denti di Mattia morsero il labbro dell'altro.

"Io però non voglio accontentarmi del ricordo" gli sussurrò, scendendo a coprire di baci il collo.

Christian gemette tra le sue braccia, mentre con le dita sollevava il bordo della felpa di Mattia, infilandocisi dentro. Le mani del moro toccavano finalmente la pelle ambrata e bollente del biondo, sfiorando appena i muscoli dello stomaco e risalendo piano.

Fu piuttosto lento il movimento che fece Christian per togliere la maglia a Mattia, poi rimase senza parole, ammirando il torso nudo del ragazzo davanti a lui.

"Ho sognato di morderli fino a farti urlare per il godimento" soffiò, leccando uno dei capezzoli, mentre lo guardava. Mattia deglutì e fissò lo sguardo sulla bocca di Christian che lo tormentava. Era un supplizio averlo lì e sapere che non sarebbe successo mai più.

Cercò di imprimere il più possibile nella mente il ricordo di quello che stava succedendo, perché sapeva che solo il pensiero della bocca di Christian lo avrebbe tenuto sveglio per chissà quante notti.

Quando l'erezione di Mattia iniziò a spingere di brutto nei jeans e il biondino iniziò a cacciare gemiti sempre più rumorosi, il moro si sentì soddisfatto e si staccò dal suo corpo.

"Ti va di dormire con me, stanotte?" gli chiese, accarezzandogli i capelli dolcemente.

Mattia alzò una mano e prese il viso di Christian, portandolo verso di sé. "Solo se mi prometti che domani, quando ti sveglierai, non scapperai urlando" quando i suoi occhi incontrarono quelli del moro vide una sicurezza che non aveva mai visto prima.

"Per questa notte, e per l'alba che verrà, voglio soltanto essere tuo. E ti prometto che domani non mi pentirò di nulla di quello che accadrà" lo baciò sfiorandolo appena, aiutandolo a scendere dal tavolo.

La felpa di Mattia rimase da sola in cucina, mentre i due si dirigevano verso la camera da letto di Christian.

Un letto matrimoniale li accolse, entrando. Il moro si diresse con sicurezza al materasso, tolse in fretta la maglia e i jeans e rimase a guardare Mattia che seguiva l'esempio, rimanendo in boxer.

Si infilarono a letto, raggiungendosi immediatamente come i due poli di una calamita. Christian si voltò verso di lui e altrettanto fece Mattia.

Lo baciò dolcemente, come fosse un bisogno, una necessità, afferrando il suo corpo e tirandoselo addosso. Mattia si ritrovò presto sopra di lui e Christian sorrise sulla sua bocca.

"Voglio che tu sappia che l'ho fatto apposta a mettermi sotto di te" gli disse e l'altro non capì, finchè le mani del moro non gli circondarono le natiche stringendo e spingendolo verso di sé.

"Volevo toccare il tuo culo" rise, baciandolo sul collo, e lasciando una scia umida dietro di sé. Mattia gemette.

"Sei uno sporcaccione, Christian Stefanelli" sospirò sul suo petto, baciandolo e tormentandolo. Lo guardò dritto negli occhi, mentre cospargeva di baci il torace del moro, mordeva i suoi capezzoli e poi scendeva pian piano. Gli venne da sorridere perché, dopo quasi un anno di relazione con Nunzio, la prima persona a cui aveva veramente voglia di fare un pompino era un altro ragazzo.

Sotto il cielo di BergamoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant