Alla fine era stato Austin a vincere la scommessa.
Sembravano trascorsi secoli dal pomeriggio in cui eravamo finiti a bere un frullato insieme dopo gli allenamenti, uscita che si era conclusa con la mia ingloriosa perdita del senno e una lite furibonda con Amelia.
Ah, che bella la famiglia Miller... zero rancore e per niente drama queen!
Invece solo una manciata di giorni ci aveva permesso di lasciarci alle spalle l'incubo del rapimento di Amy e Austin. La faccenda non era affatto conclusa, doveva svolgersi il processo ed entrambi sarebbero stati chiamati a testimoniare; tuttavia, per il momento se ne occupavano papà e Klaus e noi potevamo goderci le vacanze natalizie in tranquillità.
Tranquillità... si fa per dire! Né Austin né Amelia erano il ritratto della serenità. La mia gemella aveva incubi che le impedivano di riposare per più di qualche ora consecutiva; solo con qualcuno accanto riusciva a dormire per almeno quattro ore senza svegliarsi.
Tuttavia, il suo sonno tormentato era in grado di disturbare anche chi le stava accanto, risvegliato dal suo continuo rigirarsi nel letto, dai lamenti e dalle prese ferree che le partivano come riflessi incondizionati per assicurarsi di non essere sola. Io e Lucas avevamo iniziato a fare a turno per dividere il letto con lei e nessuno si era opposto quando anche Margot si era proposta di aiutarci. I nostri genitori ancora non sapevano nulla di loro due, ma c'era tempo per parlargliene dopo che Amelia si sarebbe ripresa.
Naturalmente aveva iniziato a vedere una psicologa, ma il trauma di essere rapiti in casa propria, per quanto la faccenda si fosse risolta in fretta e senza gravi danni fisici, non poteva essere superato in un paio di sedute. La dottoressa era stata chiara: il percorso sarebbe stato lungo e non privo di ostacoli, anche a causa del carattere riottoso di Amelia, ma avrebbe aiutato la mia gemella a stare meglio.
Austin, invece... beh, intanto era diventato il mio ragazzo. Ufficialmente. Cioè, non c'erano stati anelli o proposte di matrimonio – grazie a Dio, quello sarebbe stato troppo – ma facevamo coppia fissa. I nostri genitori avevano accolto la notizia con una cena, ovviamente qualsiasi occasione era buona per Maeve Miller e Meredith Rogers di fare comunella.
Maledette, da quando Amelia e Kimberly parteggiavano per loro eravamo praticamente spacciati.
A ogni modo, nemmeno lui era uscito incolume da quel seminterrato. Oltre al polso quasi rotto, curato a suon di pomate lenitive e antinfiammatori, e ai numerosi lividi che si era procurato nel tentativo di liberarsi, quella faccenda aveva lasciato Austin in uno stato di allerta costante.
I suoi nervi erano perennemente tesi, il minimo rumore insolito lo faceva scattare come una molla e aveva quasi aggredito un suo compagno di squadra che gli era arrivato alle spalle per chiedergli come stesse. Beh, la risposta era palese: non bene.
Chiaramente anche lui aveva intrapreso un percorso psicologico e, quando non era a scuola, agli allenamenti o alle sedute, trascorreva il suo tempo con me. A quanto pareva ero la sua compagnia preferita, chi l'avrebbe mai detto?
Beh, a posteriori, i segnali erano chiari, ma a sedici anni ero piuttosto tonta e indossavo un bel paio di paraocchi che non mi permettevano di vedere oltre la traiettoria dritta di fronte a me. Dunque, finché Austin non mi si era piantato davanti, non avevo capito un tubo.
«A che pensi?» fu la sua voce a riscuotermi dalle mie riflessioni circa il bilancio dell'ultima settimana. Il tono vellutato era animato da una punta di curiosità che aveva cercato di nascondere, invano. A me piaceva la sua curiosità, specialmente quando aveva a che fare con ciò che mi ronzava nella testa.
Gli sorrisi, beandomi della tranquillità che emanavano i suoi magnetici occhi blu. Anche se non era grado di alleviare la sua stessa tensione, continuava a trasmettere serenità a chi gli stava intorno.
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Tacco 12 o 12 tacchetti?
Teen Fiction[COMPLETA] La vita di Sam è quanto di più normale esista: ha una gemella che la conosce meglio delle sue tasche, un fratello con cui condivide la passione per il calcio e una squadra a cui tiene più della sua media scolastica - ma questo non ditelo...