capitolo extra

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Quindi. Mi sono appena resa conto che siamo a 100mila letture e non riesco a trovare le giuste parole per potervi ringraziare abbastanza. So che è un traguardo che ho raggiunto dopo molto tempo, ma non importa quanto tempo ci si mette, ma cosa si raggiunge. E io sono davvero, davvero felice che la mia storia vi sia piaciuta e che sia arrivata a questo punto. Per ringraziarvi, ecco a voi un capitolo extra, non è nulla di che, una semplice scena di vita quotidiana di Elisa e Paulo ormai sposati e con due figli bellissimi, Leo e Alice. Spero vi piaccia, non l'ho mai pubblicato perché non sapevo dove collocarlo, ma penso che ve lo meritiate❤️







"Elisa! Oh mio dio, ti prego aiutami"

Mi volto spaventata verso il salotto di casa nostra nel momento esatto in cui sento la voce di Paulo chiamarmi implorante, ma appena mi rendo conto di cosa sta effettivamente succedendo scoppio a ridere immediatamente.

"Mi spieghi cosa c'è da ridere? Nostro figlio ha creato sulla mia testa una parrucca di nastro adesivo mentre stavo facendo il mio pisolino pomeridiano e non si toglie!! capisci che non si toglie?" esclama mio marito mentre cerca, con tentativi vani, di staccarsi il nastro adesivo colorato che Leo ha deciso di appiccicare sui suoi capelli castani.

"Scusami amore, ma sei troppo carino con quella cosa in testa" dico cercando di trattenere altre risate, per paura che possa arrabbiarsi di nuovo.

Lui sbuffa e prova a tirare di nuovo il nastro, purtroppo però è più resistente di quello che effettivamente pensavamo e ogni volta che tira, i capelli lo seguono senza esitazione.

"Diventerò pelato. Pelato a 30 anni, dimmi tu se ti sembra normale, la mia carriera è finita. Effe i enne i ti a."

Alzo gli occhi al cielo divertita, mio marito è totalmente una drama queen. Mi avvicino lentamente al divano e mi siedo accanto a lui, posando una mano sulla sua coscia e iniziando a carezzarlo per tranquillizzarlo un po'.

"Smettila di fare il melodrammatico e stai fermo un attimo, ci penso io."

Mentre con una mano tengo ben fermi i suoi capelli, con l'altra sfilo un po' alla volta il nastro da essi e in neanche 5 minuti la bellissima parrucca di Leo giace sul pavimento di legno.
Appena Paulo se ne rende conto, allaccia le braccia al mio collo e si aggrappa a me come un koala, iniziando ad abbracciarmi e a baciarmi tutto il viso.

"Grazie, grazie, grazie- ripete come una cantilena- sapevo che avevo fatto bene a sposarti!"

Io ridacchio e ricambio la stretta di mio marito. "Modestamente, non posso negare questa affermazione"

Lui si stacca un attimo da me per potermi guardare negli occhi e sporge leggermente il labbro inferiore in un tenero broncio. "Dovevi dire che anche tu hai fatto bene a sposare me."

Ridacchio di nuovo e gli carezzo i capelli, poi mi avvicino al suo orecchio e sussurro: "sono innamorata di te, non ti basta?"

Lui mi lascia un bacio umido sulla guancia e "Mi basta. Mi basta sempre, se si tratta di te".

Restiamo a farci le coccole ancora qualche minuto, finché non sentiamo delle urla divertite provenire dalla stanza dei giochi dei nostri figli che in un secondo hanno fatto irruzione in salotto e si sono letteralmente lanciati addosso a noi.

Paulo riesce ad afferrare Leo con facilità mentre io faccio più fatica a tenere Alice, nonostante sia più piccolina. Forse dovrei ricominciare ad andare in palestra e smetterla di mangiare schifezze, ma è più forte di me.

"Chissà da chi ha preso Leo questo carattere così vivace e iperattivo" dice Paulo interrompendo i miei pensieri, mentre sta facendo il solletico a nostro figlio, il quale sta ridendo all'impazzata.

"Sai benissimo che è stata tutta colpa di Fede, non fa altro che istruirlo a fare scherzi a te" dico mentre inizio a legare i capelli di Alice in una bella treccia.
Neanche il tempo di finire la mia frase, però, che si sentono dei passi provenire dall'ingresso di casa nostra.

Io e Paulo ci guardiamo confusi e contiamo velocemente le persone che si trovano attualmente nella stanza. Io, Paulo, Alice e Leo. 4 persone, non manca nessuno.

"Ho sentito il mio nome, perché parlate male di me?" Fede e Martina entrano in salotto come se fosse la cosa più normale del mondo, come se fosse casa loro (e un po', forse, lo era davvero.)

"No, seriamente, perché gli hai dato le chiavi di casa nostra?" Paulo decide di ignorare il suo migliore amico e si rivolge verso di me. Io scrollo le spalle.

"Per le emergenze. Il problema è che è un coglione che se ne approfitta"

"Ei." Esclama Fede con tono offeso, mentre Marti si siede accanto a me e mi sfila Alice dalle braccia. "Guarda che lo so che siete innamorati di me." continua Fede.

"La smetti di fare il narcisista?" dice Martina, che fino ad ora non aveva parlato, troppo occupata a prendersi cura di mia figlia.

"È la verità- continua suo marito- Paulo mi guarda il culo ad allenamento."

"In mia difesa, è un bel culo" continua mio marito, ma prima che possa dire qualcos'altro gli tiro uno scappellotto in testa.

"Ahi! e questo per cos'era?" io alzo gli occhi al cielo.

"Gradirei davvero che tu non dicessi queste parole davanti ai bambini."

"Sono troppo piccoli per capire cosa sto dicendo" ribatte lui.

" 'ulo!" esclama Leo all'improvviso. tutti si voltano verso di lui. Io lancio un'occhiata a Paulo che potrebbe perforargli la testa.

" 'ulo" ripete di nuovo Leo battendo le manine. Tutti scoppiamo a ridere.

"Oddio, è proprio mio nipote" dice orgoglioso Fede mentre si china per prenderlo in braccio.
Sbuffo divertita. "Ti giuro che se fa un altro scherzo o dice un'altra parolaccia, chiamo la polizia e faccio fare un ordine restrittivo nei tuoi confronti così non potrai stare a meno di 500 metri da Leo."

Fede mi lancia un bacio volante e io sorrido. In fondo, gli voglio davvero tanto bene.

"A proposito di figli- dice Paulo mentre si alza in piedi- dov'è Giulia?"

"Con mia madre" risponde Marti, "l'ha portata allo zoo. È troppo piccola per capire cosa sia un animale, ma le piace la natura e mia madre si diverte troppo a farle fare queste cose quando io e Fede lavoriamo" io e Paulo annuiamo in approvazione.

"Mi hai appena ricordato che dobbiamo andare ad allenamento" dice Fede sbuffando e lasciando Leo sul pavimento, controvoglia.

"Con quello che vieni pagato per correre dietro un pallone, io non mi lamenterei" dico io alzandomi in piedi e raggiungendo il mio migliore amico.

"Oh, stai zitta e abbracciami che mi sento offeso e trascurato"

Sorrido e mi alzo sulle punte per poterlo stringere meglio.

"Le mani, Federico." Grida Paulo dall'altra parte della stanza, mentre prepara il borsone per andare alla Continassa.

"Bla Bla Bla" risponde lui mentre si stacca e va a salutare Martina con un dolce bacio a stampo. "A stasera, piccola." Lei sorride.

"A stasera, amore. Io resto un po' qua con Eli così la aiuto con i bambini" afferma.

"Grazie, stronzetta" rispondo io facendole la linguaccia, "non so come farei senza di te."

"Avresti me." Paulo ormai è pronto per uscire e si avvicina a me prendendomi per i fianchi.

"Egocentrico." rispondo, imbronciata.

"Sai. Sei davvero carina quando sei imbronciata."

"Dovresti smetterla di ripeterlo." dico fintamente offesa, ma in realtà sto arrossendo e sono sicura che lui lo abbia notato.

"Mai. Ti amo"

"Anche io." e detto questo, lo bacio sulle labbra, prima piano e poi sempre con più foga, perché quando io e Paulo ci baciamo il mondo intorno a noi sparisce, ci siamo solo io e lui e le nostre anime che si uniscono per danzare insieme.

"Mi sta venendo da vomitare, prendetevi una stanza!" sento fede in lontananza lamentarsi e, con la coda dell'occhio, mi accorgo che sta tappando gli occhi di Leo con le mani.

Io e Paulo sorridiamo, ma non smettiamo di baciarci.

un amore impossibile || Paulo DybalaWhere stories live. Discover now