MY FAVORITE POISON

THE GOLDEN STREET

NIALL'S POV

Entrammo nella Mercedes di Harry senza fiatare e poco prima di partire accese la radio; per gran parte del tragitto non ci dicemmo nulla finché decisi di rompere il silenzio.

<<Ti ha almeno accennato di cosa si tratta?>> Chiesi mentre cercavo il pacco di sigarette ed un accendino nello zaino ed Harry mantenendo lo sguardo rivolto alla strada rispose.

<< Ha detto che si tratta di qualcosa molto importante.>>

<<Nient'altro?>> Domandai scioccato; sapevo quanto il capo fosse riservato sulle questioni di lavoro ma mi innervosii lo stesso.

<<Nient'altro.>> Controbatté Harry con tono pacato.

<<Che palle!>> Sbuffai ancora alla ricerca del benedetto pacchetto di sigarette e dell'accendino, quando finalmente li trovai aprii il finestrino e accesi la sigaretta mentre il riccio mi lancio un'occhiata di sbieco per assicurarsi che non rovinassi nulla. Quando finalmente posai il filtro nelle labbra un senso di sollievo mi pervase rilassandomi, l'effetto dell'Ecstasy sarebbe finito in poco dovevamo velocizzare i tempi. Circa in una ventina di minuti arrivammo a destinazione: Il quartiere di Brent.

Scesi dall'auto ci trovammo in mezzo a centinaia di case apparentemente abbandonate e sul punto di crollare, Brent era uno dei quartieri più malfamati e poveri di Londra ma anche un perfetto nascondiglio. Cominciammo ad incamminarci tra gli edifici finché non adocchiammo il nostro : L'ultimo della via principale, si mimetizzava con tutto il resto, era costruito con mattoni rossi e dotato di una di una porta verde scuro, ma un graffito raffigurava le lettere GS. Una volta davanti il palazzo Harry si guardò attorno assicurandosi che non ci fosse nessuno e poi tirò tre pesanti calci al portone che si aprì sotto la sua irruenza rivelando poco più avanti un portone d'acciaio con codice che Harry seppe inserire permettendoci d'inoltrarci.

Entrando ci trovammo in una sala dall'aspetto costoso: Il pavimento era di marmo bianco, in ogni angolo erano posizione statue vestite con armature medievali e poltrone di colore rosso, le pareti di pietra rossa riprendevano l'esterno, la sala era priva di finestre e il tutto veniva illuminato da dei gran lampadari di cristallo. Davanti a noi sorgevano delle possenti scale che portavano all'piano superiore, senza esitare il riccio ed io intrapresimo la scalinata arrivando ad uno studio dell'medesimo stile. Le armature medievali sorgevano in ogni punto, il pavimento era di marmo e le pareti di roccia; questa volta al centro però erano posizionate una scrivania, sei poltrone rosse e un gran tappeto sempre dello stesso colore.

Al nostro arrivo incontrammo seduti Louis e Liam, il primo ci venne incontro: Abbracciò prima Harry mollandoli una pacca sul sedere e sussurrandoli qualcosa che non riuscii a sentire; poi venne incontro a me, mi squadrò dalla testa ai piedi e con tono divertito mi disse.

<<Minchia! Sei distrutto, quanta roba ti sei preso?>>

<< Chiedilo ad Harry che per riprendermi mi ha smollato un pacco D'Ecstasy!>> Sbuffai incolpando il mio amico e come risposta ricevetti una risata da entrambi mentre Liam guardava la scena senza parlare.

<<Bhe, tu non hai detto di no però!>> Controbatté Harry e prima ancora che aprissi la bocca Louis parlò al posto mio.

<< È anche vero che è difficile resisterti!>>

Il riccio lo fulminò con lo sguardo ma prima che rispondesse dalle scale comparve il tanto aspettato Simon Cowell.

Simon era sulla sessantina, portava i capelli bianchi ben pettinati e la barba altrettanto corta e curata. Non era molto alto, arrivava a malapena al metro e settanta nonostante ciò sapeva mantenere la propria autorità. Cowell era il capo della nostra Banda: The Golden Street. Aveva formato l'organizzazione negli anni ottanta all'età di ventun anni con l'unico scopo di vendicarsi della Banda colpevole dell'assassinio del padre ma negli anni era divenuto tutto più grande e importante.