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T/N'S POV

Sono passate ormai diverse ore da quando siamo qui in Atlanta. Io e Jayla abbiamo appena finito di sistemare la mia nuova camera, nonché la vecchia camera degli ospiti. E mentre sistemavamo le mie cianfrusaglie, abbiamo anche chiacchierato un bel po', ci siamo conosciute e lei mi ha raccontato molto gossip di questo perfetto quartiere.

Adesso, nel tardo pomeriggio, io e Shayla siamo in camera mia. Lei è seduta sul mio letto, e io che giocherello con il laccio della mia scarpa seduta comodamente sulla sedia della mia scrivania.

Jayla sistemandosi una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio sorrise in modo sospettoso, «Allora... T/n, a te piacciono le feste?» Chiede lei curiosamente, alzando un sopracciglio.

«Mh... non proprio» borbotto sottovoce al quanto pensierosa, feste? Non ci tengo. Detesto le feste, e non perché sono una santarellina o una pudica, ho solo altri modi per godermi le serate.

Jayla fa un broncio ironico, probabilmente perché il mio modo di comunicare lascia un po' a desiderare. «Sù! sono solo curiosa!»esclama lei ridacchiando.

«Beh, le feste non sono tra le cose che farei per divertirmi il weekend, preferisco delle patatine e un buon libro romance o saga di film per l'intera notte. Ma se parliamo di feste... non mi fanno né caldo né freddo» Le rispondo casualmente con tono calmo, svelando il mio piccolo "segreto" della serata perfetta.

«E va bene! L'importante è che non ti facciano così tanto schifo. Comunque, domani visto che a breve inizierà la scuola, i baker hanno organizzato una festa a casa loro, e credimi se ti dico che Maya Baker è davvero la migliore ad organizzare delle feste. Ci saranno anche i miei fratelli, ti andrebbe di unirti a noi?» Mi propone speranzosa alzando un sopracciglio interrogativamente.

Io faccio un sospiro non udibile perché so che non posso rifiutare così... non voglio passare per quella noiosa! «Io... posso pensarci?» chiedo, il pensarci sù è chiaramente una scusa.

Lei sorride annuendo mentre si alza dal mio letto, «certo! Ma mi raccomando, pensaci entro domani. Adesso vado di sotto, è quasi ora di cena.» Risponde con tono gentile. «Si, okay» le rispondo io con un piccolo sorriso.

Jayla esce da camera mia, chiudendosi la porta alle sue spalle. Io resto seduta sulla sedia della scrivania, come sempre persa tra i miei pensieri.

Senza volerlo mi soffermo a guardare una vecchia foto portata dalla vecchia casa, una foto incorniciata di mia madre, ho da sempre questa foto con me. Anche se non ho mai conosciuto mia madre... è una donna bellissima. Mia madre si chiamava eveline, Eveline Cooper, purtroppo mio padre non mi ha mai parlato molto di lei, ogni volta che provavo a chiedergli qualcosa di lei si ammutoliva sempre, e purtroppo ho solo questa foto nella cornice di mia madre. Nella foto sorride, lei era incinta di me, aveva dei lunghissimi capelli biondi, e gli occhi di un marrone molto scuro.

Mia madre sarebbe fiera della scelta di mio padre, di seguire la sua felicità, ne sono certa. Io sto sacrificando la mia per lui.

[...]

Sono sola in camera mia aspettando che arrivi la cena, a quando pare hanno ordinato delle pizze a cena. Non saranno mai buone come il nostro pizzaiolo italiano di fiducia dietro casa a Detroit.

Intanto che aspetto sto ascoltano un po' di musica a tutto volume, leggendo un buon romance. Già dalla copertina questo libro è... esplicitamente interessante. Onestamente, tali libri con la copertina in cui già i protagonisti pomiciano sono i miei preferiti, ma shh.

Essendo che avevo la musica ad alto volume, e non sentivo assolutamente nulla di quello che avevo attorno non
realizzo che qualcuno stava bussando alla porta, io tenevo il libro tra le mani mentre leggevo. E visto che non ho sentito quando improvvisamente qualcuno ha aperto la porta della camera... ho immediatamente lanciato il libro all'angolo della stanza, non volendo essere beccata a leggere tali robe.

Mi tolgo immediatamente le cuffie dalle orecchie quando alzo lo sguardo sulla persona che ha aperto la porta, vedo javon. Lui è con un'espressione evidentemente confusa sul volto, e la mano ancora sulla maniglia della porta. «O...okay ehm... non farò domande. È pronta la cena»Balbetta Javon.

«Si... esatto javon, non fare domande. Arrivo subito.»Dico io timidamente.

Javon annuisce, e chiude di nuovo la porta di camera mia, scendendo verso le scale al piano di sotto.

Mi alzo dal letto prendendo il libro che avevo scaraventato a terra, lo sistemo, e lo ripongo dentro al mio comodino ben nascosto tra i miei reggiseni. Tengo solo i libri espliciti nascosti, ovviamente.

Esco da camera mia ancora vestita con i vestiti con cui sono arrivata ma indosso le ciabatte. Quando arrivo al piano di sotto tutti sono già seduti a tavola, le pizze sono riposte nel tavolo, e io mi siedo accanto a Jayla e il fratello scortese, jaden.

«Mh pizza, sembra buona.» Borbotto incerta ma con tono non scortese.

Prendo la fetta di pizza e la metto sul mio piatto, iniziando a cenare. Non so per quale assurdo motivo... ma mi sento osservata. Come se questa prima cena mi stia intimidendo.

[...]

Dopo che tutti abbiamo finito di cenare tra qualche chiacchiera, io sto aiutando jayla a sparecchiare la tavola, mi sarei sentita a disagio a farglielo fare da sola. E così la stavo aiutando per educazione.

«Ehi T/n, ti sei decisa riguardo la festa?»Chiede jayla mentre la aiuto a sparecchiare.

Non so davvero che scusa inventare... penso proprio che non posso rifiutare, cavolo. Avevo intenzione di fare per l'ennesima volta il rewatch di the walking dead. «Uhm... non lo so Jayla... volevo guardare un film, e poi ho un libro che sto quasi per finire...» Rispondo piuttosto indecisa.

Poi prima che potessi finire la frase, e purtroppo accettare, Javon entra nella stanza. «Ahh, ecco cosa nascondevi sotto il cuscino dei libri sicuramente "maturi"»Mi provoca lui ovviamente in modo scherzoso.

«cos... in realtà- cioè... ma poi tu da dove sbuchi fuori?»Balbetto imbarazzata.

«uh? dal salotto..?»Risponde lui ridacchiando, percependo il mio imbarazzo.

«Comunque jay... penso che accet-» E prima che potessi di nuovo concludere la frase. Jaden arriva dal salotto e mi interrompe in modo scortese, «Jayla non dirmi che l'hai invitata alla festa dei baker?» Sbotta lui entrando in cucina, irritato.

Jayla sbuffa, «Certo che l'ho invitata. Ha bisogno di ambientarsi, jaden.»Risponde lei con calma.

Io guardando i tre fratelli faccio un sospiro esasperato, «Jayla ma in realtà io non ho bisogno di-»

«Tu vieni con noi T/n, punto!»Mi interrompe Jayla con un tono scherzoso, ma che non lasciava discussioni.

Jaden con un cipiglio irritato sul volto se ne va via con aria incazzata, iniziando a salire le scale verso il piano di sopra. Vedo che già mi adora come un fratellone amorevole.

«Va bene, Jayla, verrò. Adesso vado a continuare il mio libro, a dopo»Dico prima di iniziare ad andare verso le scale per andare ad rintanarmi in camera mia.

Quando però arrivo al piano di sopra, noto che la porta di camera mia è semi-aperta, e io ricordo perfettamente di averla chiusa. Con un sopracciglio alzato, mi dirigo nella mia camera, e vedo...






AUTRICE

Ciao guys, questa volta non vi spoilero nulla sul prossimo capitolo😋. Questa è la vecchia versione del capitolo solo che l'ho un po' revisionata, spero vi piaccia.

Il mio fratellastro | Jaden WaltonWhere stories live. Discover now