Capitolo 5

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"Ciao Talia!" risuona ad un tratto la voce di Harry tra il caos che sta attraversando la mia mente riportandomi finalmente alla realtà.
" Ciao Harry!" rispondo prendendo fiato.
"Tutto ok? Vai già via?" mi chiede con dolcezza.
"Si Harry. Domani ho delle cose da sbrigare per la cerimonia del diploma quindi è meglio che vada a riposare un po, grazie per l'invito comunque " rispondo accennando un sorriso.
" Vuoi che ti accompagni? Abby mi ha detto che lei è andata via con Josh e saresti dovuta tornare a casa da sola"

Abby! Non si farà mai gli affaracci suoi. I suoi modi di tenermi d'occhio sono lontanissimi dai miei.

"Ti ringrazio Harry,ma non è necessario. " rispondo con gentilezza.
"Come vuoi" continua visibilmente deluso.
"Ci vediamo allora, ti lascio andare" aggiunge.

Si allontana sorridendomi e io ricambio con un altro sorriso mentre salgo velocemente in macchina per dileguarmi il prima possibile da lì.
Mentre giro la chiave per accendere l'auto trasalisco al boato di un motore decisamente rumoroso e la macchina sobbalza insieme a me.
Mi giro per vedere cosa fosse e vedo una moto nera opaca frenare bruscamente e arrivare con la ruota posteriore praticamente a due centimetri dal mio sportello.
Sulla moto è seduto un ragazzo con una giacca di pelle e un grande casco nero, dal quale non si riesce ad intravedere nulla. Non si è praticamente scomposto neanche per un secondo, le sue mani sono rimaste per tutto il tempo salde al manubrio della moto.

Che giornata oggi! Ti pare che incontro solo deficienti?

Scendo furiosa dalla macchina pronta già ad attaccare pesantemente quell'imbecille.
Non riesco neanche ad aprire la bocca per far uscire le urla che si sfila velocemente il casco e si sistema i capelli in disordine.

È di nuovo lui.

"Dove vai?" mi chiede come se non fosse successo nulla tre secondi prima.
"Tu sei un pazzo!" gli urlo contro gesticolando con le mani.
"Era tutto calcolato Talìa! Non sarei mai arrivato a sbattere contro la tua splendida macchinina!" risponde con un tono pacato come se le mie urla gli fossero totalmente indifferenti.
"Vai via?" mi chiede mentre scende dalla moto e tira giù il cavalletto per sostenerla.

Sistema il casco sul sedile e si adagia delicatamente con la schiena sulla carrozzeria.

Devo ammettere che appoggiato così sulla moto, con quel modo di fare sempre così strafottente, vestito sempre da dio e con quei tatuaggi che fuoriescono da ogni parte di pelle scoperta é veramente sexy.

Ricomponiti all'istante Talìa!! Ma che ti passa per la testa? È uno stronzo, solo un grandissimo stronzo. E di certo all'appello ti mancherebbe uno così per complicare ancora di più la tua vita.

"Si vado via se sposti la moto!" sbotto.
"Non so per quale motivo ti sto così tanto sul cazzo, ma mi piace" risponde divertito e senza schiodare il suo sguardo penetrante dai miei occhi.
"Comunque non torni da sola a casa! Salta su ti accompagno io!" aggiunge.
"Penso che tu conosca già la risposta" gli dico aprendo lo sportello per rientrare in macchina.
"Talìa Talìa, non serve fare così con me. Ti accompagno semplicemente per galanteria. Nulla di più. Tranquilla, non sei il mio tipo" risponde spostando lo sguardo per terra.

Bastardo.

"Non ho bisogno della tua galanteria Davis" rispondo rendendomi conto di averlo chiamato per nome per la prima volta.

Salgo in macchina, giro le chiavi e nulla.

Ok. Questo martedì è veramente diventato il peggiore di sempre.
Ho dimenticato di fare benzina e la macchina non parte più.

Scoppia in una risata snervante.
" Vedi Talia? A volte il destino ci gioca brutta carte."
"Lascia pure qui la macchina, domani mattina quando vuoi puoi passare a riprenderla. Ora salta su e smettila di fare storie."

Sono sprofondata nell'imbarazzo più totale. Una grande vera e propria figura di merda.

"Come ci salgo qua sopra?" rispondo facendogli intendere di aver accettato la proposta.

Cosa succede? Perche stai accettando un suo passaggio? Dovresti tornartene a piedi!!

Alla mia domanda sfoggia un sorriso segnato da due piccole fossette. Come se fosse anche un po sorpreso che non avessi ribattuto di nuovo alle sue parole.
Lo vedo scattare dalla sua posizione rilassata e mettermi le mani sui fianchi. Prima ancora di capire cosa stesse succedendo, con nessuna esitazione e sforzo mi tira su e mi adagia delicatamente sulla parte posteriore del sedile della moto e si infila il suo casco.
"Sarebbe bastato anche solo spiegarmi come salirci!" gli dico accennando un sorrisetto, consapevole che in quel momento non mi stesse guardando.
Sale sulla moto e si siede nella parte anteriore del sedile per farmi più spazio.
Prende un casco piu piccolo del suo da uno sportellino sotto al manubrio e si gira verso di me.
Con lo sguardo fisso nei miei occhi senza proferire parola e senza far trapelare nessun tipo di emozione lo appoggia sulla mia testa e con una spinta leggera verso il basso mi avvolge il capo.
Prende le due estremità del casco per allacciarlo e le sue mani grandi ma delicate sfiorano il mio collo per un momento.

Di nuovo quel brivido.

"Ora possiamo andare" mi dice facendomi l'occhiolino.
Si volta e mi prende le braccia avvolgendone al suo petto.

"Tieniti forte".

Due anime in fiammeWhere stories live. Discover now