Gli scheletri nell'armadio di Silente

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Severus aprì gli occhi lentamente.

Gli sembrava che ogni muscolo del suo corpo gli facesse male. Aveva la sensazione di esser precipitato dalla Torre di Astronomia.

Si sentiva la testa pesante e il corpo stanco.

La prima cosa che avvertì era il materasso morbido su cui era adagiato.

La seconda cosa che percepì fu un delicato profumo che riconobbe subito.

- Papaveri. - mormorò notando che la sua voce usciva roca e che la gola gli face male, come se non parlasse da giorni.

Si mise seduto e si rese conto di essere in infermeria, sdraiato in uno dei tanti letti, un vaso di papaveri era appoggiato sul comodino accanto ad una pila di libri.

- Ma cosa...

- Finalmente ti sei svegliato!

Il Preside voltò di scatto la testa. Dopo un lieve capogiro mise a fuoco l'intera infermeria e il quadro che aveva ai piedi del letto, posizionato su un cavalletto.

- Albus? Chi diavolo ti ha messo lì?

Il mago nel quadro sorrise nello stesso modo in cui faceva il vero Silente, Severus aveva da sempre maledetto la bravura di quel pittore.

Era seduto sulla sedia dipinta, le mani sui braccioli intagliati, gli occhiali sulla punta del naso... sembrava un re sul trono.

E Silente l'aveva sempre guardato come un re scruta i suoi sudditi: dall'alto verso il basso.

- Patricia. –rispose semplicemente il mago.

Al suono del suo nome lasciò perdere ogni rancore verso il vecchio.

- Dov'è? Come siamo tornati?

- Tornati?- domandò Albus stupito – Ragazzo mio, tu non sei mai uscito dal castello. Anzi sono quattro giorni che sei in quel letto privo di coscienza.

Il pozionista era disorientato.

- Cosa?

Silente sorrise ancora e si alzò dalla sedia.

- Severus sai cosa succede se si lascia bruciare l'Arnica?

Non capiva l'utilità di quella domanda, tuttavia il diligente studente che era in lui rispose senza rifletterci troppo.

- Rilascia fumi tossici.

- Quella notte, quando ti sei messo a fare il diligente pozionista con la febbre alta, non ti sei accorto che l'incantesimo che avevi lanciato sui tuoi strumenti ha funzionato solo per breve tempo. Sei svenuto e l'Arnica che c'era nel calderone si è bruciata. Quindi oltre ad una polmonite sei finito in infermeria anche con un'intossicazione da fumi di Arnica. E sappiamo entrambi quanto sia lungo e difficoltoso disintossicare il corpo da un avvelenamento del genere.

- Ho avuto veleni peggiori nel mio corpo. – rispose sarcastico lui tornando a sdraiarsi: improvvisamente la testa gli era diventata pesante – Chi mi ha trovato?

- Pix.

Severus fece una smorfia, ora non aveva neppure una scusa per liberarsi di quel maledetto Poltergeist.

- E' corso a chiamare Minerva, ha urlato fino a quando non è uscita dalla sua stanza! – l'Albus dipinto ridacchiò – E' stato uno spettacolo divertente, c'è stato un po' di trambusto, ma gli studenti non ti hanno visto. In pochi sanno che sei qui, Minerva ha preferito che non si spargesse la voce del grande pozionista di Hogwarts avvelenato da una pozione distillata da lui.

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