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«Al! Al! Esci da questa porta o ti giuro che la sfondo!» sentii mio fratello urlare come un matto.

«Va' via Aiden, non sono dell'umore» risposi pacatamente, continuando a scorrere i tik tok sul telefono.

«Alessia! Ti giuro!» urlò dando un colpo forte sul legno, facendomi sobbalzare.

Iniziò a prendere a pugni la porta fino a quando improvvisamente smise.

«Che cosa diavolo sta succedendo?» sentii la voce di mio padre, il mio angelo.

«Aiden?»

«Alessia non esce dalla sua camera!»

«Se non vuole uscire non puoi obbligarla, va da Leonardo, ti sta aspettando in salone.» disse mio padre e subito dopo sentii uno sbuffo e dei passi che si allontanavano.

«Sweetie» sentii mio padre bussare alla porta.

Corsi verso l'uscita della camera e feci scattare la serratura, mio padre aprì la porta e appena fece il suo ingresso mi buttai tra le sue braccia.

«Che succede?»

«Niente» risposi appiccicandomi di più a lui.

«Sei sicura?» mi chiede alzandomi il volto in modo che lo guardassi, annuii e subito dopo abbassai lo sguardo.

«Domani mi hanno chiesto di uscire»

«Ah si? Chi?» mi domandò papà con un sorriso.

«Tyler, Dylan poi ci sono anche Crystal e Holland, due ragazze che ho conosciuto oggi a chimica.»

«Com'è andata a scuola quindi?»

«Benissimo! Ho fatto colpo sul professore più esigente della scuola!»

«Sono orgoglioso di te. Scendiamo mangiamo qualcosa?»

Mi sentii costretta ad accettare, in primo luogo perché avevo fame e in secondo luogo perché con mio padre ultimamente ci stavo veramente poco.

«Ce l'hai fatta a scendere!» sentii l'urlo di mio fratello, seduto con Leonardo sul divano.

«Lascia in pace tua sorella, Aiden» mi difese mio padre.

«Jason ci puoi fare dei pancake?» chiesi al maggiordomo che già da tempo smanettava ai fornelli.

Annuì in risposta e inizió a fare l'impasto.

«Non lo diresti se sapessi che tua figlia si è fatta accompagnare a casa da dei perfetti sconosciuti»

«Di che parla?» mi chiese mio padre in tono serio.

«Non sono sconosciuti Aid, sono miei amici Brad» puntualizzò Leonardo.

Non capivo da che parte stesse.

«Non vedo quale sia il problema allora» proferì mio padre in risposta.

«Quando c'è di mezzo Al non vedi mai problemi!»

«Stai zitto cazzone»

«Sweetie le parole» mi rimproverò mio padre.

«Con questa testa bacata è inutile compiere frasi educate o di senso compiuto, papà.»

«Oh lo so» mi sussurró ridacchiando.

Nella stanza si espanse il profumo dei pancake appena cotti.

«Mangiate anche voi?» domandò mio padre ai due che accettarono, sedendosi subito dopo a tavola.

«Aid, ti devo accompagnare alla riunione con il tuo nuovo agente, ti ricordi?» aprì il discorso mio padre.

I copioni della nostra vita - Leonardo Di CaprioWhere stories live. Discover now