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Kokonoi's pov

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Kokonoi's pov

Scossi la testa a quel pensiero cercando di annegarlo, dimenticarlo.
Mi voltai verso quei capelli biondo platino che ondulavano, seguendo l'onda del vento, facendoli muovere e svolazzare.
Ricordai ancora quando, mesi fa, la conobbi in quel club di Roppongi, insieme a tutta la Bonten.
Ora sembrava più stressata di allora, la vedevo più impegnata a sforzarsi di essere tranquilla e mi dispiaceva vederla in quello stato.
Sul suo viso, i suoi occhi azzurri regnavano, ma oltre il colore molto acceso, erano morti, completamente spenti, uguali a quelli di Mikey ma di un'altra tonalità diversa di quella del Boss.
Mentre i suoi fratelli avevano dei lineamenti più vivaci, molto più vivi, lei invece era sempre spenta, proprio come Manjiro.
Avevano qualcosa in comune i due, non so cosa, ma so solo che ne ero estremamente invidioso; Klara si preoccupava sempre per lui, temeva perennemente che gli potesse accadere qualcosa di brutto, infatti si prendeva sempre cura di lui.
Il ragazzo dai capelli bianchi era estremamente attratto dalla fanciulla dai capelli biondi e gli occhi azzurri e pensò che in quella stanza successe qualcosa.

<<Koko?>> mi chiamò lei, risvegliandomi da quelle profonde e tristi riflessioni che mi tormentavano ormai da qualche mese a questa parte.

<<Ah?>> dissi io, voltandomi verso la ragazza che sembrò quasi stupita di vedermi rispondere.

<<Posso accarezzarti i capelli?>> chiese lei, quasi con fare infantile, mentre cominciò a prendere due ciocche fra le sue mani al mio cenno.
Quel tocco era gentile e calmo, niente di più e niente di meno.

<<Sono proprio belli>> si complimentò, facendomi arrossire.

<<Grazie>> replicai imbarazzato.

**

Ora di cena.
Odiavo questo momento della giornata, sopratutto quando Mikey si ritrovava strafatto a mangiare con noi e sopratutto dopo un litigio interno.
Nessuno osava tirar fuori una parola, c'era silenzio e l'unica cosa che riusciva ad udire erano le posate che si scontravano contro la ceramica dei preziosi piatti.
Tutti in quel momento avrebbero voluto spiccare qualche parola e conversare tra di loro, ma solitamente quando il boss è anche più drogato di Sanzu preferiamo restare in silenzio e Klara, questo lo aveva capito.
Si vedeva evidentemente che lei era a disagio in quella situazione, pur essendo tra i suo fratelli, la quale mangiava beatamente, ma vedevo nelle sue iridi un qualcosa di strano.

<<Domani portate questa sgualdrina via da casa mia>> Mikey cominciò a sghignazzare, ridacchiare e fare cose inappropriate per quel momento.

I due Haitani, i due fratelli, si alzarono violentemente dai loro posti, cominciando a insultare il loro capo, con rabbia e frustrazione.
Invece vidi il viso di Klara rabbuiarsi, ma non pianse, finii il suo pasto e se ne andò via da quel tavolo, via da quella scena orribile.
Sia Ran che Rindou a tratti sembravano impazzire, pareva che erano quasi arrivati al punto di alzare mano sulla minuta figura del bianco quando Sanzu li bloccò, cercando di allontanarli.
Sanzu non lo fece per "comando di Mikey" ma anzi, quel gesto lo fece con intento amichevole, sopratutto per mettere al sicuro i due fratelli.

Vista la situazione che si era probabilmente placata, seguii la gemella di Rindou, che se ne andò in guardino, seduta sull'erba a fissare il firmamento che giaceva sopra le nostre teste.

Rimasi fermo immobile in piedi accanto a lei, ammirandola, gustandomela solo con gli occhi, come ogni uomo dovrebbe fare davanti la loro donna.

<<Klara...>> sussurrai io, accomodandomi vicino a lei.
Il suo viso era ancora asciutto, ma il suo sguardo emanava dolore, si vedeva che quel "nomignolo" l'aveva ferita dall'interno, facendola stare anche più male di prima.
Mi sentivo in dovere di farlo e l'abbracciai, stringendola al mio petto, facendole sentire il mio profumo.
<<Perdonalo, è fuori di sé>> dissi io, cercando di non farla stare peggio.
Non giustificai l'atto di Manjiro per niente al mondo, ma pian piano cercai di farla ragionare, senza farla uscire di senno pure lei.

Lei sembrò capire e rimasimo lì sotto alle stelle, strinti uno all'altro, come dei ragazzini ad un appuntamento.

Anche se sembra strano, ma è da mesi che sono spudoratamente innamorato di Klara Haitani e non glielo ho mai fatto capire ne notare.
Non le ho mai chiesto di uscire o cenare insieme, pur essendo una persona estroversa, a volte è più difficile del previsto confrontarsi con la persona che si ama.
Ogni notte passavo almeno due o tre orette a riflettere e fantasticare su un futuro insieme, anche con dei bambini a volte, lo ammetto; ma purtroppo il cervello umano immagina anche cose che non si vorrebbero immaginare.

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Mado in sto periodo ho fatto un sacco di nuove amicizie e vi giuro, non ho manco il tempo di aggiornare o scrivere siccome non sono mai a casa, sorry

Identity [Hajime Kokonoi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora