1. Apri gli occhi

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Una goccia di ghiaccio sciolto scivolò dai tuoi capelli attaccati al viso, bagnò un angolo dei tuoi occhi serrati che cominciavano ad allentare la presa e cadde sul cuscino del letto su cui ti avevano appoggiata. C'era un camino acceso nella stanza, e la sagoma di una persona che filtrava attraverso le tue pelpebre socchiuse.
I tuoi arti sembrava fossero stati prosciugati di qualsivoglia forma di energia o di vita. Forse li potevi muovere, ma il dolore ti asteneva dal farlo.

Pioggia o neve invisibile si erano infranti su di te sin dal primo passo che avevi fatto fuori da , ticchettii leggeri che ti cadevano e ti scivolano addosso nel buio che ti circondava.

Ogni tuo passo era sembrato cadere nel vuoto: Alzavi una gamba, la piegava leggermente e la distendevi cercando di andare avanti, ma da nessuna parte vedevi un davanti. Poggiavi un piede e ricominciavi, ma non sapevi dove stavi poggiando il piede. Avevi solo la consapevolezza di star camminando e il battito del tuo cuore ad accompagnarti.
Eri stata cieca, sorda e priva di tatto ed olfatto per... non lo sapevi neanche tu in realtà. Forse poche ore, forse giorni.
Come un collezionista di sassi che a forza di pietre nello zaino a un certo punto realizza che cominciano a pesare, la fatica accumulata nelle tue gambe a un certo punto ti fece crollare di nuovo, chiedendoti perché eri lì e perché continuavi ad andare avanti. Sempre più spesso.

"Oh Barbatos..." eri adagiata su un letto che non era tuo, e in lontananza udivi una voce che non era la sua. I due buchi sulla tua schiena erano scoperti e sentivano la prima cosa che avevano sentito i tuoi sensi che si stavano risvegliando: freddo. Un freddo che schiacciava i tuoi muscoli lacerati e teneva come in catene i tuoi movimenti.

Una mano avvolta da una bolla d'acqua ti toccò la schiena, sul sangue fresco. Ti sei scostata di riflesso, ma non sei andata lontano.

"Va tutto bene, lascia che ti curi" una ragazza ti rassicurò. Provò ad appoggiarti gentilmente la mano sulla spalla, attorno alle scapole dove erano eruttate le ali che ti avevano fatto quello, ma tu hai strattonato il tuo corpo ancora più forte, finendo sdraiata sulla schiena.

I tuoi occhi si spalancarono di colpo e per poco hai soffocato un grido di dolore portandoti istintivamente una mano alla bocca e rigirandoti su un lato, ma finisti fuori dal letto, cadendo sul pavimento con un tonfo.

"No, non devi avere paura ti voglio solo aiutare-" ti sei alzata a quattro zampe ansimante, la vista ancora offuscata.

"Stai bene?" La ragazza si era inginocchiata accanto a te, badando a non toccarti ma scostando una ciocca di capelli dal tuo viso, trasalendo un po' quando ti vide in faccia. Avevi le gaunce infuocate, gli occhi ti bruciavano.

Una porta si aprì leggermente, "È sveglia!" una voce di bambina chiamò. Un fascio di luce inondò la stanza, accecandoti e facendoti portare una mano davanti agli occhi, e un esserino simile a una fata fluttuò dentro. "Paimon no-!" Qualcuno da fuori cercò di fermarla, ma senza riuscirci. "Sta bene? Come si chiama? Chi è? Possiamo-" la creaturina ti stava sfrecciando incontro, ma si fermò di colpo spaventata più o meno quando hai allargato un po' le dita per vedere chi era.

Probabilmente avevo un aspetto terribile nonostante il corpo. Si vedeva che eri appena uscita da una tormenta di neve, che ancora ti ricopriva completamente e riuscivi a sentire ogni secondo più forte. La tua pelle era secca e aveva già cominciato a screpolarsi, sopratutto alle estremità degli arti che ti avevano scoperto; le tue mani serrate avevano i dorsi pieni di aperture nella pelle, rosse e brucianti come ferite immerse nel sale, il colorito che ricordava un pattern di puntini bianchi e rossi in carne malata, come sempre.
Senza contare la schiene coperta di sangue denso.

Ma stavi cominciando a capire. Aveva funzionato.

"Ragazzi, non spaventatela!" la ragazza che aveva cercato di toccarti sgridò due persone che erano appena entrate nella stanza per riprendersi la fatina, poggiandoti un pesante coperta sulle spalle. "Vuoi avvicinarti al fuoco?" ti chiese.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 12, 2023 ⏰

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Oshiete | Mondstadt, Albedo KreideprinzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora