Capitolo 10(+18) e Capitolo 11(+18)

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CAPITOLO 10 (+18, contenuti smut)

Quando Jimin si svegliò, il mattino successivo, la febbre fortunatamente era scomparsa.

Aveva una fasciatura al polso e alla testa, e inizialmente non ricordava nemmeno il perché.

Man mano i contorni del sogno si presentarono vividi nella sua mente, al punto da farlo arrossire.

"L'incidente, il bosco... come sono tornato qui? Mi ha trovato?"

Era l'unica spiegazione plausibile, sebbene le modalità con cui quel ritrovamento era avvenuto fossero poco chiare.

Mi chiamo Yoongi.

Quella frase si presentò potente nella sua mente, quando il suo rapitore gliel'aveva rivelato.

E poi ancora, tutto quello che era avvenuto dopo.

Ti desidero veramente.

Aiutami.

Farò lo stesso con te.

No, non poteva essere.

Si mise a sedere, un po' dolorante e confuso.

"Oddio. Oddio cosa ho fatto. Aish."

Si mise le mani tra i capelli rosa, in crisi per ciò che era successo. E per forza di cose iniziò a capire che non si era trattato soltanto di un sogno.

Ma non capiva fin dove si fosse spinto, possibile che avessero fatto sesso e non se lo ricordava?

Cercò di captare le proprie sensazioni, non si sentiva dolorante quindi probabilmente non si erano spinti così in là.

E se avesse preso l'altro con la forza? Arrossì a quel pensiero, rifiutandolo con tutte le sue forze.

Non ebbe tempo di pensarci ancora, perché Yoongi fece il suo ingresso nella stanza.

Jimin per reazione si sdraiò su un fianco, coprendosi con le coperte in un infantile tentativo di nascondersi e sparire alla sua vista.

"Come ti senti?"

Il tono di Yoongi era diverso, meno brusco e meno apatico del solito. Ma non lo guardava in faccia.

Così i dubbi di Jimin iniziarono di nuovo ad assalirlo. E si alzò in piedi per andargli incontro.

"Yoongi."

A sentirsi chiamare col suo nome, si maledì mentalmente per averglielo rivelato.

Era troppo tardi per tornare indietro e rimangiarselo.

"Sì?"

Jimin tentò ancora di avvicinarsi, fino a ridurre le distanze al punto da respirargli contro.

"Abbiamo... ho fatto... io e te?"

Yoongi sgranò gli occhi e iniziò a scuotere la testa più e più volte.

"No. Solo toccati."

Da un lato, Jimin si sentì sollevato.

Dall'altro quasi dispiaciuto.

"Scusami, Yoongi, ero... Non ero in me."

"Lo so."

"Mi dispiace."

"A me no."

Le parole uscirono fuori senza averci neanche riflettuto. Sincere e cristalline.

Jimin alzò lo sguardo, fissandolo in imbarazzo e temporaneamente in silenzio, non sapendo bene che cosa rispondere.

My Prisoner  [yoonmin • taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora