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Rigiro la pistola tra le mie dita, mentre sono seduta davanti al camino di casa mia, aspettando l'arrivo dell'uomo che amo. Mi ha detto che avrei dovuto aspettarlo, che sarebbe tornato presto, come sempre. L'unica cosa che non mi aveva detto era il giro di affari di cui ormai faceva parte da anni. Una pistola nel cassetto della propria camera... solo lui avrebbe potuto nascondermelo. Si era approfittato del fatto che non conoscessi niente di questo posto per tagliarmi fuori in questo modo dal suo mondo. E per me era troppo. Appena lo sento entrare, mi alzo dal divano velocemente, dirigendomi esattamente di fronte a lui, mostrando la pistola.
John:-Dove l'hai trovata quella?- chiede quasi con un tono severo, ma si può riconoscere un chiaro tono pieno di panico. T/n:-Shelby, eh? Quando mi avresti presentato la tua famiglia? Almeno, John è il tuo vero nome- ironizzo alludendo al fatto che si fosse presentato a me con un cognome diverso. John:-T/n... mi dispiace, ma devi ascoltarmi- chiude la porta, prendendomi la pistola dalle mani e posandola sul tavolo. T/n:-Non c'è nulla da spiegare... io mi sono innamorata di un uomo falso! Mi hai mentito sul tuo lavoro, sul tuo nome e sul motivo per cui torni così tardi tutte le notti in cui sto con te! Ho sofferto sai? Pensando che io fossi l'errore- grido sull'orlo delle lacrime.
John si porta una mano agli occhi, stropicciandoli. John:-Questa non ci voleva, cazzo- borbotta. T/n:-Ah, quindi per quanto ancora mi avresti tenuta fuori?- domando puntandogli un dito al petto. T/n:-John, mi hai trattata come un cane. Per caso non mi ami? Non sono all'altezza per vivere con te? Io ti ho mostrato tutto di me, la mia anima, il mio corpo, la mia casa!- scoppio a piangere. John:-Ti prego, T/n, devi ascoltarmi: l'ho fatto per il tuo bene- cerca di parlare, con gli occhi lucidi, ma non ne posso più.
Porto le mani al petto, spingendolo e tirandogli dei pugni deboli causati dalla mia altezza in confronto alla sua. T/n:-Per il mio bene?! John, una volta che uscirai da quella porta dicendo di tornare presto, per poi tornare la mattina dopo, beh ti conviene non rientrare più! Sei pericoloso per me, mi stai facendo male così, quando tutto quello che ti ho dato è stato amore... non so neanche più se tieni a me- lo vedo asciugarsi velocemente una lacrima. T/n:-Ne ho abbastanza di questo... se devi amarmi e poi lasciarmi appesa ad un filo allora è meglio che tu mi lasci sola! Forse soffrirai quanto sto soffrendo io- sbotto dandogli poi le spalle. Lui si avvicina lentamente, mi stringe la vita da dietro con le sue braccia robuste. John:-Non farmi questo, T/n... non lasciarmi- sospira con la voce spezzata. T/n:-È amore questo? Dimmelo, cosa provi tu per me?- domando freddamente. John mi fa girare verso di lui e mi prese il viso tra le mani, asciugandomi le lacrime. Potrei notare più attentamente il suo volto distrutto dal dolore, gli occhi gonfi, le guance bagnate.
John:-Sono stato un fottuto stronzo, ma se c'era un motivo per cui ho fatto quel che ho fatto a te, è perché ti amo come non ho mai amato nessuna. Non potevo permettermi che tu rischiassi la vita a causa mia e del mio lavoro e, cazzo, l'ho capito dal primo momento in cui ti ho vista che avrei rovinato tutto ma... non ho mai dubitato di amarti e ho continuato a tagliarti fuori dalla mia vita per questo. Io sono completamente sbagliato, sono come le tenebre e non posso inghiottire l'unico bagliore di luce che ho, non posso perderti- mi confessa guardandomi dritto negli occhi. Non aveva mai ammesso di amarmi e per quanto sia arrabbiata con lui non posso fare a meno di vedere del buono in lui. T/n:-John Shelby, ti starei accanto in qualsiasi condizione ti possa trovare e ti sbagli quando dici che sei come le tenebre. Sei un fuoco ardente che riscalda il mio cuore, ma se non mi dici la verità, se non mi stai accanto, rischio di farmi del male a causa tua e... cazzo, so che è sbagliato ma io brucerei a costo di stare vicino a te- dico portando una mia mano al petto dell'uomo, mentre l'altra dietro al suo collo.
Immediatamente, sento le sue mani avvicinarmi a se' e fare incontrare le nostre labbra in un bacio appassionato. Non c'è alcuna distanza tra i nostri corpi, mentre si può udire il suono audace del fuoco ardente nel camino. Mi stacco appena lo sento fermarsi e lo vedo stringere gli occhi, come per trattenere il dolore. Noto la sua mano stretta al suo fianco sinistro. Gli tolgo subito la giacca e noto una macchia rossa di sangue sulla camicia. T/n:-John...- sussurro spaventata. Cerca di togliersi la camicia ma barcolla dopo poco, così lo faccio sedere sul divano e, presa dal panico, gli strappo via la camicia, facendo saltare i bottoni sul pavimento.
Un'evidente ferita sul fianco cola sul suo addome. T/n:-Come...?- domando scioccata, fissandolo. John:-Non preoccuparti, non è nulla- cerca di calmarmi, ma la sua espressione disorientata mi fa capire che devo muovermi. Egli si accascia sul divano, io prendo un ago ed un filo, disinfettandoli velocemente. Mi siedo accanto a lui e tampono la ferita con un panno bagnato. Gli do un bacio sullo zigomo, sperando che non senta troppo dolore. Comincio quindi a ricucirgli la ferita. Ci metto poco tempo e appena finito gli accarezzo la ferita, sfiorandola.
T/n:-Voglio proteggerti, John, voglio ricucire tutte le tue ferite- dico mentre lui si sporge verso il mio volto per lasciarmi un bacio sulla bocca. John:-Sposami- dice senza alcun preavviso. Il mio cuore perde un battito. T/n:-John- sorrido accarezzandogli il collo. John:-Non devi sentirti obbligata, voglio che tu mi risponda con sincerità. Vuoi diventare mia moglie?- una lacrima di gioia mi solca il viso e annuisco freneticamente. T/n:-Sì, ti amo- dico prima di vederlo sorridere e baciarmi dolcemente.
You're a dangerous love Maybe you're no good for me, darling Cause if you're gonna love me And leave me hanging here than I'd rather you leave me lonely Even though it hurts
