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Conteggio parole: 2229
Canzone per il capitolo: Kiss me-Ed Sheeran

Guardai nuovamente la foto, incapace di rassegnarmi all'idea che Dean aveva rubato il mio papavero senza che me ne rendessi conto.

<<Proprio ora che avevo imparato ad evitare te e Remy>>, borbottai. L'unica cosa peggiore del mio cattivo umore era il dispiacere di Vivienne, come se improvvisamente avesse deciso di vedere qualcosa che era stato davanti ai suoi occhi per tutto il tempo.

<<Non mi rispetta, non importa cosa dica>>, esclamò e notai il rossore farsi spazio sulle sue guance; furiosa come purtroppo l'avevo vista parecchie volte dall'inizio di quel colpo. Ci sfogammo insieme per alcuni minuti, tuttavia, una volta calmate, cominciammo a ragionare sul modo migliore per poter trovare una soluzione.

<<Non è un problema ritirarsi, Vivienne>>, proposi dopo un po'.

<<No, vuole che rinunci>>, mormorò e la durezza nella sua voce mi fece indietreggiare, come se fossi stata colpita da un'improvvisa raffica di vento. Pronunciare quelle parole a voce alta sembrò risvegliare in lei una sorta di realizzazione. <<In passato mi ha suggerito di cambiare vita, certo, però non è mai stato così insistente. Perché? Non che abbia importanza, ovviamente, non ho intenzione di rinunciare. Certamente non ora>>, affermò con decisione, stringendo le mani in due pugni. La rabbia nei suoi occhi sembrò calmarsi solo quando mi guardò.

<<A meno che non è quello che vuoi tu. Dopotutto, non hai firmato nessun contratto che ti obbliga a sopportare tutto questo>>, disse con più dolcezza.

<<Dean non è nient'altro se non un avversario. Perciò, ho intenzione di continuare e fargli vedere che avremo la meglio>>, dissi.

<<Avversario...certo>>, sussurrò con poca convinzione. Nel frattempo, presi il mio telefono e il dispositivo che utilizzavo per imbrogliare Vivienne. Purtroppo, il trucco del sasso era durato troppo poco ed avevo convinto Jett a realizzare per me un finto cellulare che fosse del tutto convincente, perché non c'era niente di più divertente che notare la confusione sul suo volto quando si rendeva conto che non era quello giusto. 

<<Anche tuo padre adora i giochetti mentali, perciò giocheremo>>, mormorai.

***

Dean era a lavoro quando arrivai al museo per confrontarmi con lui, ed odiai il sorriso divertito sul suo volto quando mi vide. Ero convinta che il mio odio nei suoi confronti non sarebbe potuto aumentare, ma mi fece cambiare idea appena aprì la bocca.

<<Mi seppellisce con le sue mani, eh? Lo vedo>>, disse con tono di superiorità, lanciandomi il papavero. Lo afferrai a mezz'aria senza distogliere lo sguardo dalla sua figura, perché temevo che avrebbe potuto compiere un'altra stupidaggine se mi fossi distratta solo un attimo.

<<Che cosa vuoi?>>.

<<Non mi crederesti. Ma vorrei che tu e mia figlia capiste che non dovete lanciare false minacce in giro: perché non le rispetterete e la gente smetterà di rispettare voi>>, spiegò.

<<Se avessi voluto una lezione di vita, avrei parlato con mio padre>>, borbottai, stringendo la mascella. 

<<Vivienne avrà sempre dei nemici che la sfidano, però a differenza mia, nessuno di loro si conterrà>>, disse con tono serio, deciso ad ignorare le mie parole.

<<Quindi dandole il tormento credi di poterla rafforzare o qualcosa del genere? Non ti è passato per la testa che avresti potuto...non so...supportarla, invece?>>, chiesi con rabbia.

Queen of thieves (libro 1)Where stories live. Discover now