Capitolo 20

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-giuro che se ti chiama di nuovo lo mando a fanculo- ringhiò Raul guardando male il cellulare di Nicolas che stava squillando per la quinta volta quel pomeriggio. Solitamente Nicolas rispondeva sempre, visto che era il padre a rompere le palle, e i due studiavano ma in quel momento il biondo era schiacciato tra il materasso del suo letto e il corpo nudo di Raul.

-lascialo squillare e basta- sussurrò Nicolas per poi gemere a una spinta più forte del suo ragazzo.

-mi da fastidio- disse tranquillo Raul baciandolo e spingendosi ancora più dentro di lui. Non sopportava quando il padre del suo ragazzo chiamava, rendeva sempre di cattivo umore il suo Nic, e in quel momento stava davvero superando il limite.

-hai preso tutte A+ nei fottuti parziali che abbiamo fatto cosa cazzo vuole ancora?-

-lo sai che...lui vuole che io segua più materia per laurearmi prima-

-hai la borsa di studio vero?-

-cosa centra adesso?- protestò Nicolas che proprio come il suo ragazzo non sopportava di essere interrotto mentre facevano sesso.

-rispondi si o no!-

-si la ho-

-e con quanto di media ti rimane?-

-si può sapere cosa cavolo stai facendo?- chiese esasperato Nicolas che con un colpo di reni si alzò dal letto mettendosi seduto su Raul.

-rispondi e basta per favore- sospirò Raul che aveva apprezzato molto quel cambio di posizione visto che si tirò ancora più vicino il biondo continuando a muoversi dentro di lui.

-basta che mantengo la media dell'A-, possiamo smettere di parlare di cose inutili?- protestò il biondo proprio mentre il suo telefono riprendeva a suonare. Raul guardò male l'apparecchio prima di rispingere sul materasso Nicolas e aprire la chiamata sotto lo sguardo sconvolto del ragazzo.

-cosa cazzo vuoi?- urlò al suo interlocutore senza smettere di muoversi impedendo quindi a Nicolas di fare qualcosa che non fosse gemere.

-chi sei?- chiese la voce dell'uomo dall'altra parte del telefono.

-il ragazzo di Nicolas. Cosa cazzo vuoi?-

-che cosa? Da quando mio figlio ha il ragazzo?- chiese Viktor Glass a così alta voce che anche il figlio riuscì a sentire le sue parole senza il vivavoce.

-da un bel po'. Smettila di stressarlo-

-fammi parlare con lui-

-non può- ridacchiò Raul mentre Nicolas lo fulminava con lo sguardo cercando poi anche di riprendersi il telefono senza successo visto che il suo ragazzo era molto più forte di lui e in quel momento non voleva permettergli di muoversi. -lascialo stare-

-non me ne frega niente, lui risponde a me e tu devi solo sparire-

-io non me ne vado da nessuna parte e tu devi smetterla di pressarlo. È al college porca puttana, lo dovresti sapere meglio di tutti che sono gli anni migliori non puoi pretendere che passi tutti il tempo ad ammazzarsi sui libri per studiare qualcosa che non gli piace nemmeno-

-lo stai portando sulla cattiva strada-

-no, lo sto salvando da te Viktor Glass-

-quindi sai chi sono-

-certo che si stronzo bastardo-

-ti stai inimicando la persona sbagliata ragazzino! Di certo sei uno dei ragazzi con la raccomandazione sportiva ma sappi che se volevi una mano ingannando mio figlio stai sbagliando tutto-

-si ho la raccomandazione sportiva ma sinceramente non ho bisogno di te anche perché io non gioco a baseball ma a rugby-

-fammi parlare con mio figlio o giuro che lo disconosco-

-fallo- ringhiò Raul mentre avvertiva Nicolas pietrificarsi sotti di se -non ha più bisogno di te perché è abbastanza bravo da potersi permetterei di continuare gli studi con la borsa di studio quindi i tuoi pareri qui non sono più graditi. Vaffanculo- e così Raul chiuse la chiamata.

-che hai fatto?- chiese tra le lacrime Nicolas.

-ti ho liberato amore mio- sussurrò Raul stringendo a se il biondo -non ti darà più fastidio-

-anche se ho la borsa di studio devo comunque trovarmi un lavoro per pagarmi il cibo e...-

-no, per quello ci sono io, vedilo come un pagamento per le lezioni di recupero che mi fai- gli sussurrò Raul stringendoselo addosso -quell'uomo non può avere tutto quel controllo su di te, ti distrugge solamente-

-grazie, ma non dovevi. Potresti davvero esserti rovinato la carriera- disse Nicolas stringendosi ancora di più a Raul.

-se prova a rovinarmi io rovino lui, letteralmente- Raul lasciò un bacio sui suoi capelli -e poi io ho anche la tua testimonianza quindi dovrà davvero pensarci molto prima di parlare quell'uomo- concluse il castano mentre Nicolas annuì felice di quello che era appena successo, anche se all'inizio era terrorizzato dalla cosa.

-e poi sono sicuro che anche Gideon e il quattr'occhi ti aiuteranno quindi non devi temere niente. A e voglio vederti disegnare-

-a tempo perso lo farò- poi Nicolas ci pensò un po' prima di aggiungere -forse se avrò voglia dopo essermi laureato potrei pensare di fare l'accademia d'arte-

-mi piaci davvero di più quando sorridi-

-sei un pazzo comunque, come ti viene di dire certe cose a mio padre!-

-non credo abbia capito che ti stavo scopando mentre parlavo con lui- rise Raul che approfittando del fatto che Nicolas si fosse calmato riprese a muoversi dentro di lui facendolo gemere di piacere. -ti avevo detto che se ci avesse disturbati di nuovo lo avrei mandato a fanculo-

-smettila di parlare di cose inutili al momento?- sussurrò Nicolas baciando il castano. All'inizio di tutta quella situazione era stato davvero scettico delle buone intenzioni di Raul ma alla fine si era completamente lasciato andare con il ragazzo e aveva fatto davvero bene.

Era tutto partito da quel maledetto progetto di psicologia che non solo gli aveva permesso di conoscere quello che era diventato il suo ragazzo, ma anche il suo migliore amico.


Dietro uno schermoWhere stories live. Discover now