1. Rientro a scuola

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Era una giornata abbastanza calda, gli uccelli volavano alti nel cielo e i ragazzi si riunivano tutti nel cortili delle scuole.

La vegetazione era di uno splendido verde e per le strade si udivano le risate dei ragazzi che si stavano dirigendo tutti in classe prima di beccarsi il loro primo ritardo a inizio anno.

Ragazzi che canticchiavano e saltellavano, felici dell'estate appena vissuta e che si vantavano delle cose magnifiche fatte in spensieratezza.

Serate, falò e feste alcoliche, tutte cose che stavano per svanire nella vita di quei giovani per lasciare spazio alla vita 'normale'.. quella di giovani studenti.

Le giornate che prima si erano allungate ora stavano tornando più brevi e tutti erano pronti, ci più chi meno, a rientrare a scuola.

Uno di questi era proprio Kenma.

Il ragazzo dallo sguardo felino era appena arrivato nel cortile della sua nuova scuola, pronto per scoprire la sua nuova classe.

Non conosceva nemmeno un nome tra quelli letti, ma ormai il ragazzo si era abituato a essere solo quindi non si fece troppi problemi.

Qualora non avesse trovato compagnia non gli sarebbe importato più di tanto, visto che dopo scuola si sarebbe iscritto al club di pallavolo e nel tempo restante avrebbe giocato a qualche videogioco.

Kemna, ancora in cortile, sentendosi osservato iniziò a scrutarsi un po' intorno alla ricerca dello stalker.

𝚉𝚣𝚣 *𝚟𝚒𝚋𝚛𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚝𝚎𝚕𝚎𝚏𝚘𝚗𝚘*

Il ragazzo sussultò, preso alla sprovvista in un momento di totale concentrazione, per poi prendere il telefono dalla tasca.

~𝙽𝚞𝚘𝚟𝚘 𝚖𝚎𝚜𝚜𝚊𝚐𝚐𝚒𝚘 𝚍𝚊 '𝚂𝚑𝚘𝚢𝚘🍊'~

𝚂: 𝚊𝚛𝚛𝚒𝚟𝚊𝚝𝚘 𝚊 𝚜𝚌𝚞𝚘𝚕𝚊? 𝚂𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚝𝚎 𝚎̀ 𝚍𝚒𝚏𝚏𝚒𝚌𝚒𝚕𝚎 𝚒𝚗𝚝𝚎𝚐𝚛𝚊𝚛𝚝𝚒 𝚖𝚊 𝚜𝚘𝚗𝚘 𝚜𝚞𝚞𝚞𝚙𝚎𝚛𝚛𝚛𝚛 𝚜𝚒𝚌𝚞𝚛𝚘 𝚌𝚑𝚎 𝚏𝚊𝚛𝚊𝚒 𝚊𝚖𝚒𝚌𝚒𝚣𝚒𝚊!

𝚂: 𝚊𝚙𝚙𝚎𝚗𝚊 𝚏𝚒𝚗𝚒𝚜𝚌𝚒 𝚜𝚌𝚞𝚘𝚕𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚊𝚝𝚝𝚊𝚖𝚒, 𝚟𝚘𝚐𝚕𝚒𝚘 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝚊𝚐𝚐𝚒𝚘𝚛𝚗𝚊𝚝𝚘.

𝙺: 𝚂𝚑𝚘 𝚝𝚛𝚊𝚗𝚚𝚞𝚒𝚕𝚕𝚘 𝚜𝚊𝚒 𝚌𝚑𝚎 𝚜𝚝𝚘 𝚋𝚎𝚗𝚎 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚍𝚊 𝚜𝚘𝚕𝚘, 𝚎 𝚙𝚘𝚒 𝚍𝚘𝚙𝚘 𝚍𝚎𝚟𝚘 𝚊𝚗𝚍𝚊𝚛𝚎 𝚊𝚍 𝚒𝚜𝚌𝚛𝚒𝚟𝚎𝚛𝚖𝚒 𝚊𝚕 𝚌𝚕𝚞𝚋 𝚍𝚒 𝚙𝚊𝚕𝚕𝚊𝚟𝚘𝚕𝚘.

𝚂: 𝚘𝚔, 𝚙𝚎𝚛𝚘̀ 𝚜𝚝𝚊𝚜𝚎𝚛𝚊 𝚌𝚘𝚗𝚝𝚊𝚝𝚝𝚊𝚖𝚒.

𝙺: 𝚘𝚔

————[fine chat]

Finito di messaggiare, il ragazzo guardò l'ora e, notando che fosse tardi, posò il cellulare per poi dirigersi in classe.

Per fortuna il professore ancora non era in classe dando così la possibilità al ragazzo dai capelli budino di poter prendere posto senza attirare troppa attenzione.

Si sedette nella penultima fila vicino alla finestra e iniziò a prendere le cose essenziali dallo zaino.

Mano mano la classe si riempì, ma solo quando una persona si sedette accanto al ragazzo quest'ultimo finalmente staccò lo sguardo dalla visuale della finestra.

Ku: "ciao sono Kuroo! È occupato?" chiese tutto felice e senza esitazione il ragazzo al felino.

Quest'ultimo dal canto suo invece era super spaventato, si era girato a causa del rumore di una sedia trovandosi di fronte un ragazzo alto il doppio di lui.

K: "s-si cioè n-no! Non è occupata puoi sederti" provò a dire cercando di non andare in agitazione.

Non era mai stato bravo a parlare con le persone, era sempre intimorito quando doveva dialogare con qualcuno.. sopratutto se questa era una persona totalmente sconosciuta e più alta di lui.

Quest'ultimo dettaglio non era da sottovalutare visto che superare la sua altezza fosse cosa da niente.

Infatti quando Kenma fece amicizia con Hinata fu la cosa più bella che gli potesse capitare.

Hinata era sempre super euforico, l'inverso di lui, ma essendo basso e troppo dolce non incuteva timore o altro.. e questo semplificava la comunicazione con lui.

Ku: "allora?"
K: "Eh?"

Ku: "io sono Kuroo, tu?"
K: "oh, K-Kenma"

Quel momento di imbarazzo per fortuna, almeno per Kenma, fu interrotto dall'entrata del professore che iniziò a spiegare le varie cose.

Finite le prime ore, fattasi ora di pranzo, il ragazzo dallo sguardo felino già era pronto per alzarsi e dirigersi sul terrazzo con il suo bentō, se non fosse stato per una mano che si avvinghiò al suo polso.

Ku: "ti va di mangiare insieme?!"
K: "c-cosa?"

Ku: "vedi, ho notata che non conosci nessuno e visto che anche io non ho amici qui potremmo farci compagnia"

Il più piccolo rimase stupito dall'affermazione del maggiore.

Kenma sapeva che se il ragazzo di fronte a lui avesse voluto tutta la classe, anzi tutto il mondo, si sarebbe messo ai suoi piedi.

Si vedeva che era un ragazzo intelligente e sveglio, in più la bellezza non mancava, quindi perché voleva passare del tempo proprio con il minore?!

L'unica spiegazione che Kenma si diete fu la 'pietà', e lui voleva tutto tranne che quella..

Sapeva badare a se stesso e non aveva bisogno di un ragazzo come lui che gli desse supporto, guardandolo come un piccolo gattino abbandonato sul ciglio della strada.

K: "grazie, ma rifiuto" disse convinto senza battere ciglio.

Ku: "Eh?! Perché?"
K: "sto bene da solo, non ho bisogno della tua pietà"
Ku: "pietà?"

K: "si, mangerò da solo come ho sempre fatto"
Disse per poi dirigersi con il pranzo in mano sul tetto, per poter mangiare in pace.

from strangers to (problematic) loversWhere stories live. Discover now