diciottesimo

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Il violetto alzò lo sguardo e lo fece scorre fra le iridi dei due ragazzi, per poi soffermarsi su quelle verdi di izuku che brillavano alla luce del sole...

I: "siiii Hitoshi ora fa parte della famiglia... Ed io gli voglio tanto bene... Hitooooo.... È vero che anche tu vuoi stare con me? Così non sarai più solo... Così Bakugou non riderà più di te e insieme potremmo giocare tutto il giorno"

Il piccolo Izuku alzò le braccine al cielo mentre il sorriso irradiava le iridi del violetto...

H: "i-io... Io vorrei... Vorrei tanto... Ma... Ma se dovesse succedere qualcosa? Io... Non so controllare il mio quirk... Io... Potrei far male a qualcuno e non voglio farvi male... Io... Io sono solo un errore... Un pericolo per chiunque..."

Lo sguardo del minore si incupí, avrebbe voluto veramente, per una volta, lasciarsi coccolare ed essere accolto nella prima famiglia che lo desiderava davvero, però allo stesso tempo, non voleva fargli del male...
E poi... Lui era costretto in quattro mura...

Certo, suo zio non lo calcolava per tutto il giorno e spesso si scordava perfino di lui, nelle ore di pranzo o cena, anzi, se davvero ci rifletteva era ormai più di un giorno che Hitoshi non toccava cibo se non per qualche stuzzichino che riusciva a reperire nei mobili...

Una smorfia di dolore attraversò il suo volto, ma, con sua sorpresa, una mano si posò caldamente sulla sua guancia, invitandolo ad alzare nuovamente lo sguardo...

Dabi, lo scrutava apprensivo e si prese qualche secondo per accarezzarlo...

D: "Hey cucciolo non pensarlo nemmeno,  ci siamo io e Tomura qui apposta, non capiterà nulla di brutto al nostro fianco e se il tuo quirk ti spaventa così tanto, posso sempre aiutarti, vedrai riuscirai a gestirlo in fretta e potrai usare il tuo dono per difendere chi ti sta a cuore... È questo il tuo sogno, vero piccolo?"

Il più piccolo annuì, godendosi il contatto per poi sorridere leggermente

H: "sì, io... Io voglio solo che nessuno debba stare male... È tanto tempo ormai che mi fa male qui... Da quando mamma e papà non ci sono più, da quando lo zio a volte si dimentica di me e mi lascia chiuso fuori casa, da quando non ho più nessuno... Ed io... Io non voglio che altri stiano male... Io..."

Con la mano posata sul petto, Il suo sguardo si posò su Izuku ed il suo sorriso si fece più audace

H: "io voglio che tutti si possano sentire come quando ho incontrato izuku... Il cuore ha fatto un grande bum e... Ed io ho sorriso... Io... Dopo anni... Ho sorriso... E... Ed è stato bello... Le braccia di zuku erano morbide e calde... Ed io... Ho sentito meno male... "

Anche izuku a quelle parole allargò il suo sorriso per poi gettare le braccia al collo del violetto che lo strinse forte a sé...

I: " ti voglio bene hito"
H: "ti voglio bene anch'io zuku"

I due ragazzi si erano persi ad osservare la scena quando ad un certo punto, tomura scoppiò in una lieve risata...

T: " sai... Penso proprio... Che questi due... Ci faranno morire..."

Anche Dabi accennò un ghigno mentre posava i due più piccoli a terra che ancora non ne volevano sapere di scollarsi...

D: " ovviamente, alla fine, guarda con chi cresceranno... Ma di sicuro, il primo che farà una brutta fine nel giro di pochi minuti è quel biondino simile ad un chihuahua... Hey, Medusina"

Il piccolo Hitoshi si voltò verso dabi, con gli occhi che brillavano

D: "non è che mi diresti di preciso, cosa ti ha detto e fatto il petardo prima del nostro arrivo? Sai, c'è un detto che recita che per ogni azione vi è una conseguenza ed io... Penso sia giunta l'ora di fare capire a qualcuno cosa significa toccare ciò che mi appartiene"

Sulla mano di Dabi una piccola fiamma prese a danzare ed i due minori ne rimasero subito affascinati, come falene attirate dalla luce seguivano quei movimenti ipnotici con il sorriso sul volto, mentre shigaraki, alle loro spalle, si sbatteva una mano sul volto, senza però riuscire a trattenere le risate...

Dabi si accovacciò al loro livello e mentre se li attirava vicino li lasciò per qualche minuto ad ammirare il suo potere assicurandosi sempre che nessuno dei due si avvicinasse troppo al calore o si ferisse...

Il primo a riuscire a distogliere lo sguardo fu Hitoshi, che iniziò a sfogarsi, buttando fuori tutto quello che da troppo tempo si portava sulle spalle, stringendosi sempre più al maggiore, quando il dolore del passato tornò ad investirlo... Perché in quel momento, Hitoshi non raccontò solo di Bakugou, raccontò della sua situazione, della sua famiglia e di tutti quei sentimenti e pensieri ai quali non riusciva a dare un nome...

E Dabi era lì, ad ascoltarlo, a rassicurarlo, a proteggerlo, come nessuno si era mai preso il tempo di fare...

Quando finì di parlare, il corvino si prese la cura di asciugare con il pollice, la singola lacrima che era scesa dagli occhi del minore, per poi posargli un delicato bacio sulla fronte...

D: "grazie Medusina, te lo prometto, da oggi non soffrirai più così, da oggi ci sono io al tuo fianco, ci sono io a proteggerti... E adesso dimmi..."

Un ghigno si erse sul suo volto mentre il picciolo Hitoshi lo guardava estasiato...

D: "ti va se ci divertiamo un po' prendendoci una... Piccola... Vendetta?"

Il violetto annuì convito mentre Dabi si alzò in piedi, spegnendo la fiamma nella sua mano, ricevendo un piccolo lamento contrariato da parte di izuku...

D: "tranquillo alghetta... Giocheremo col fuoco una volta tornati a casa... Adesso..."

Il suo sguardo si posò fugace su Tomura che munito di un ghigno sghembo sul volto si avvicinò al suo orecchio sussurrandovi all'interno...

T: "amore, sai che ti adoro quando fai il protettivo..."

Un brivido percorse la su spina dorsale e tornò a guardare i due più piccoli mentre li prendeva per mano

D: "adesso ci divertiamo".

I quattro tornarono nell'area giochi del parco e videro il biondino nuovamente seduto sul cavallo a dondolo mentre giocava...

Con la massima disinvoltura ci passarono a fianco e nell'esatto istante in cui il biondino si girò a guardarli, la mano di Dabi prese fuoco, andando a sfiorare il legno del giocattolo che iniziò a bruciare, ma prima che le fiamme si aizzassero, tomura si affrettò a disintegrare la giostra, lasciando così, uno sconvolto katzuki cadere al suolo, mentre guardava i giovani con occhi sgranati ed  izuku ed Hitoshi si voltarono in contemporanea facendogli la linguaccia...

Per poi continuare a camminare, uscendo definitivamente dal parco...

D: "allora cuccioli... Vi va un gelato?"

Ed Il Corvino guardò sorridendo i più piccoli che con le braccia alzate urlarono in coro un "sì" di approvazione.

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