Capitolo 2

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La prima cosa che notò furono i suoi lunghissimi capelli neri, la seconda furono gli occhi ancora più neri dei suoi capelli. Per non parlare del suo corpo che più esile del suo vero corpo e che era completamente ricoperto da graffi, lividi e succhiotti che non sembravano per niente appartenere solo all'amplesso precedente.

Quello non era per niente lui quindi cosa stava succedendo? Stava sognando? Sicuro a quel punto visto che quel ragazzino non poteva essere lui. Ma quel sogno era così maledettamente reale! Aveva sentito chiaramente il moro che lo toccava quindi cosa diavolo stava succedendo e soprattutto come ci era arrivato li?

-vostra altezza cosa ci fate ancora così?!- Chris si girò di scatto notando che nell'enorme camera nella quale si trovava, che non aveva ancora visto per bene visto che si era concentrato solo sulla sua immagine nello specchio, e guardò confuso la ragazza castana che era appena entrata in camera e che sembrava anche star tremando per la paura.

-eh?- chiese confuso Chris, non stava capendo assolutamente niente.

-vostra altezza avete l'incontro con vostra madre oggi! Il gran consigliere ha detto che dovevate già essere pronto- continuò la ragazza con la voce tremante, sembrava terrorizzata.

-io...io ho un vuoto di memoria- sussurrò Chris guardandosi curioso intorno -non...non ricordo niente- continuò scuotendo la testa e tirandosi anche un pizzicotto sul braccio per potersi svegliare da quello che sembrava a tutti gli effetti un orribile sogno.

-vostra altezza non scherzate!- la cameriera sembrava essere ancora più terrorizzata di prima -non siete per niente presentabile con la vestaglia da notte, vi preparo la vasca con l'acqua-

-aspetta- protestò Chris alzandosi di scatto per poi gemere sia per il dolore al fondoschiena che alla schiena vera e propria. Il ragazzo dovette sorreggersi a uno dei quattro pilastri del letto a baldacchino per non crollare a terra per il dolore.

-vostra altezza non vi siete ancora ripreso- sussurrò la cameriera con la faccia confusa e preoccupata.

-io davvero non ricordo niente- sussurrò il ragazzo chiudendo momentaneamente gli occhi per il dolore. -non so chi sono, non so come sono arrivato qui e non so chi sei tu e soprattutto chi è quel bastardo figlio di puttana- ringhiò alla fine Chris passandosi una mano tra i capelli completamente in disordine.

-la botta alla testa è stata molto forte allora se non ricordate niente- sussurrò la ragazza con un mezzo sorriso.

-botta alla testa?- chiese Chris -come mi sono fatto male?-

-non sappiamo bene le dinamiche sinceramente, il gran consigliere ha detto che vi stavate allenando e che avete perso il controllo e siete scivolato battendo la testa-

-per questo mi fa male anche la schiena- ragionò Chris anche se non si spiegava ancora come fosse possibile tutta quella situazione strana.

-si vostra altezza, siete stato privo di sensi per tre giorni ed erano tutti preoccupati per voi visto che oggi dovevate assolutamente presentarvi all'incontro con vostra madre. Vi prego adesso permettetemi di prepararvi il bagno- Chris voleva chiederle tante altre cose ma sapeva che non poteva trattenerla dal fare i suoi doveri e quindi la seguì nel suo enorme bagno privato, ovviamente con molta calma, e si sedette sul bordo dell'enorme vasca circolare, che in realtà sembrava più una piscina, e la osservò attentamente riempire l'acqua insieme a petali di fiori che il ragazzo non riconobbe.

-perché devo vedere per forza mia madre? Non vive qui con me?- la ragazza a quella domanda si bloccò di colpo guardandolo come se avesse detto qualcosa di assurdo.

-vostra altezza ma cosa state dicendo?-

-te l'ho detto che non ricordo niente-

-vostra madre non vive al palazzo con voi perché è stata esiliata dopo aver assassinato vostro padre- sussurrò la ragazza mentre Chris cercava di non sembrare sconvolto dalla cosa anche se era difficile resistere. -è rimasta la regina perché era la moglie del re e vostra madre ma non può governare. Vi è permesso vederla solo una volta al mese e per poco tempo- concluse la castana indicando poi al ragazzo di entrare in acqua. Chris non era tanto convinto della cosa, non gli piaceva spogliarsi davanti ad altra gente, ma lo fece sentendosi subito meglio. Quella piccola coccola gli serviva tanto.

-chi è il moro antipatico?-

-vostra altezza non so di cosa state parlando- sussurrò la ragazza preoccupata.

-è moro, con gli occhi azzurri ed è entrato qui senza troppi problemi- sbuffò Chris infuriandosi al solo pensiero di quel coglione.

-l'unica persona che può entrare nella vostra camera e che corrisponde alla vostra descrizione è il gran consigliere- spiegò la cameriera.

-quel coglione è il gran consigliere?- si lasciò sfuggire Chris confusissimo. Già per lui era strano essere chiamato vostra altezza e poi per quanto ne sapeva tutti i gran consiglieri erano anziani ma quel moro sembrava essere della sua stessa età!

-vi prego vostra altezza non parlate in questo modo- sussurrò la cameriera preoccupata ma Chris non l'ascoltò alzando gli occhi al cielo.

-è un coglione e un pezzo di merda! Come cazzo fa ad essere il gran consigliere?- sputò fuori Chris.

-Margaret esci- Chris a quelle parole si immobilizzò di colpo riconoscendo quella voce prima di girarsi e osservare con odio i penetranti occhi azzurri del consigliere reale.

-certo signore- disse la cameriera correndo fuori dal bagno.

-Dimitri devi davvero dirmi da dove escono certe parole-

-ho un vuoto di memoria- sussurrò Chris distogliendo per primo lo sguardo ma il moro non sembrava tanto contento della cosa e gli prese il volto per il mento facendolo girare verso di lui.

-ti avevo avvisato di non farmi arrabbiare ma tu non mi ascolti e la botta te la sei meritata Dimitri, avrei anche potuto fare di peggio ma ho preferito solo farti sbattere la testa al muro-

-non è stato un incidente?- sussurrò sconvolto Chris iniziando ad avere davvero tanta para del moro.

-certo che no. Mi hai fatto arrabbiare e io ti ho ripagato con la stessa monera. Non pensavo perdessi la memoria e questo ci complica le cose principino ma se non vuoi assaporare nuovamente la mia ira devi fare tutto quello che ti dico- e finito di dire ciò lo baciò con prepotenza mordendogli anche il labbro per fargli capire che li comandava lui.


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