Capitolo 22

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"Quindi, sei sicura?"

La piccola Kelly mi guardava come se fosse quasi sorpresa di vedermi alzata davanti alla porta, in attesa che lei mi accompagnasse dalle mie "paure".

"Sì, non farmelo ripetere" le dissi con un sorrisino, sollecitandola ad andare prima che cambiassi idea.

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Percorremmo un corridoio stranamente confortante tenendo conto del luogo in cui mi trovavo. Era luminoso e con dei quadri appesi alle pareti che raffiguravano donne molto belle.

"Chi sono?" chiesi alla piccola, che con il suo passo svelto era già ad una discreta distanza da me, indicando la parete con i quadri.

"Oh, loro. Sono tutte le ragazza che sono passate in questa casa" disse continuando a camminare, ma più lentamente.

Feci una faccia strana, immaginavo cosa fosse successo loro.

"Sì sono morte" annunciò lei leggendomi quasi nel pensiero.

Mi limitai a sospirare pesantemente continuando a seguirla, finché non arrivammo davanti ad una porta tutta nera, con la scritta "attenzione" scritta in rosso.

"Non sono sicura di voler entrare adesso" sussurrai stringendo la mano della piccola, mentre lei se la rideva sotto i baffi.

A volte sembravo io la bambina.

"Oh avanti, stai tranquilla che non mordono".

"La tarantola stava quasi per farlo" rabbrividii a quel pensiero rivoltante.

"Fidati di me" mi disse per la centesima volta.

Non mi lasciò tempo di ribattere che lei aveva già bussato alla porta.

Mi nascosi dietro di lei, per quanto fosse possibile visto che era più bassa di me di almeno 30 cm.

La porta si aprí lentamente, rivelando un ragazzo, a mia sorpresa, davvero affascinante. Era biondo, con gli occhi nocciola, molto alto e muscoloso.

Aveva una sigaretta in mano, cosa molto strana. Una sguardo seccato regnava sul suo viso, ma quando i suoi occhi guizzarono sulle nostre figure un sorriso si fece spazio sulla sua bocca carnosa.

Non fece tempo a parlare che la piccola Kelly gli saltò addosso abbracciandolo.

"Ciao piccola" gli sussurrò lui in un orecchio. Lei ridacchiò.

Qualcuno aveva una cotta.

"Ryan, questa è Kelly, cioè sono io... Beh hai capito no?" rise lei, facendomi sorridere.

"Piacere Kelly" disse stringendomi la mano. Arrossii.

La piccola entrò di corsa dentro la stanza lasciando me e Ryan sulla soglia.

"Non capisco tutti questi convenevoli, ci conosciamo già" mi sussurrò a pochi centimentri dalla mia bocca.

Decisi di aprire bocca.

"In realtà, non mi ricordo di te nel mio 'tour' degli orrori" annunciai.
Mi sarei ricordata sicuramente di lui.

"Davvero non mi riconosci?" mi chiese quasi mettendo il broncio.

Prima di lasciarmi parlare, fece trasformare la sua mano in una zampa di tarantola, e allora capii.

Mi lasciai sfuggire un urletto di paura mista a sorpresa, cosa che lo fece ridere di gusto.

"Ehy tranquilla, non ti spaventerò ancora" mi rassicurò accarezzandomi la guancia. Mi sentii andare a fuoco da quel tocco.

Mi trascinò dentro la stanza. Era buia, con poster e libri sparsi qua e là. Sembrava la classica stanza di un'adolescente.

C'era un forte odore di fumo che proveniva da un portacenere pieno sul tavolo al centro della stanza. Solo in quel momento notai la presenza di altri due ragazzi seduti intorno al tavolo, tutti e due che fumavano.

Uno aveva i capelli di un rosso profondo e gli occhi verde smeraldo.
L'altro aveva sia gli occhi che i capelli di un nero intenso. Erano davvero due ragazzi stupendi a vederli.

Poi intuii quali ruoli ricoprissero. Diventai tutto ad un tratto coraggiosa e mi diressi verso di loro.

"Allora, tu dovresti essere il clown" indicai il ragazzo gagio "e tu la solitudine" disse al ragazzo moro.

Mi guardarono quasi sorpresi, e per un secondo mi sentii soddisfatta di me stessa.

"E tutta questa confidenza?" disse indifferente il ragazzo moro, che si riportò la sigaretta alla bocca aspirando avidamente. Le mie guance si tinsero di rosso. In effetti, che problemi mi affliggevano in quel momento?

Il ragazzo gagio mi guardò quasi con compassione, e mi rivolse un sorriso simpatico.

"Lascialo perdere, io sono Scott, il simpaticone, e lui è Jason, l'antipatico" scoppiò a ridere dopo aver soprannominato il moro in quel modo, e io sorrisi divertita mentre Jason non sembrava minimamente toccato da quella affermazione.

"Dopo lo scherzo che ti farò stanotte, voglio vedere chi sarà il simpatico dopo" ghignò Jason, procurandosi un'occhiata omicida da Scott.

"Smettetela voi due" intervenne Ryan, che intanto si era seduto di fianco a Kelly.

"Allora perchè siete qui?" chiese Scott a me e alla piccola.

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