Ti chiamo

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[Gli eventi descritti sono ispirati alla realtà, ma in quest'ultima avvengono uno prima dell'altro mentre nella Os hanno tempi diversi e sono stati riformulati a modo mio. Il punto di vista è di Christian ed è in terza persona].




«Uno a zero, sfigato! Ho vinto io!»

«Hai rotto il cazzo, Mattia».

E gli attaccò in faccia per la terza volta. Christian voleva ammazzarlo, non ce la faceva più. Il biondo, a volte, si rivelava molto più fastidioso del moro e a quest'ultimo non piaceva essere torturato in quel modo. L'Inter aveva appena vinto contro la Juve, squadra per cui Christian simpatizzava particolarmente grazie alla presenza di alcuni calciatori che stimava sin da bambino.

Al contrario, Mattia tifava la squadra avversaria e non appena l'arbitro aveva dato il fischio di inizio, aveva telefonato il moro per proporgli una scommessa. I due erano soliti prendersi in giro durante le partite del campionato, ma non avevano ancora pensato a un vero e proprio premio per chi tifava la squadra vincitrice.

Bè, al biondino era saltata in mente questa pazza idea che, però, il moro accettò. Perché lui, di mollare, non ne aveva la minima intenzione. Peccato, però, che si fosse autoconvinto di vincere quella stupida scommessa, ma la fortuna giocò dalla parte di Mattia. Quest'ultimo, una volta terminata la partita, andò su di giri e iniziò a tartassare l'amico di chiamate solo per prendersi beffa di lui. E Christian, per quanto a separarli ci fossero novecento chilometri, voleva recarsi a casa sua, schiaffeggiarlo e tornare a Bergamo come se non fosse successo niente.

Peccato che non aveva il dono del teletrasporto; dunque, fu costretto a silenziare il cellulare e a evitare le chiamate successive.

Ma di spegnere il telefono non ne aveva voglia, perché sapeva che il biondo si sarebbe offeso e non lo avrebbe chiamato la mattina dopo, come da sua abitudine. Quindi, dato il primato da sottone che Christian si era affibbiato, rispose alla quinta chiamata recepita.

«Ma le senti le trombe? Si fa festa!» Urlò il biondo dritto nel suo timpano.

«Ho capito, non c'è bisogno che mi chiami cento volte» lo rimproverò il moro, portandosi una mano in fronte.

«Sei tu che continui a chiudere» gli fece notare Mattia che non smetteva un attimo di muoversi, data la frequenza di fruscii che udiva.

«Perché sei scocciante» rispose Christian, neutro.

«No, è perché ti sei offeso» lo rimbeccò Mattia e al moro quasi parve di vederlo sorridere sgarbo dall'altro capo del telefono.

«Non sono offeso» replicò, ma il suono di una tromba gli arrivò così forte al timpano destro che dovette allontanare l'orecchio dal cellulare.

«Come brucia la sconfitta, Stefanelli!» Sentì urlare dal biondo; al che non resistette più.

«Vai a quel paese, stueteco. Non mi chiamare più».

E chiuse nuovamente la chiamata, lasciando cadere il cellulare sul materasso. Si portò le dita alle tempie e un sonoro sbuffo fuoriuscì dalle sue labbra. Non sopportava più a quella nuvola di ricci biondi. Ma, inspiegabilmente, lo faceva sorridere questo suo lato bambinesco, tanto che gli tornarono in mente diversi attimi nei quali il suo amico agiva come un ragazzino.

Si ricordò di quando, la prima volta che si erano visti dopo il lungo soggiorno a Roma per le prove di danza, Mattia si era lamentato tutto il giorno perché il moro non gli aveva fatto trovare il suo gelato preferito, infrangendo la promessa che si erano fatti qualche settimana prima. E poi, ancora, gli balenò in mente quel torrido pomeriggio di agosto quando Christian aveva - per sbaglio, o forse volontariamente - tentato di affogare il suo amico nell'acqua del lago nel quale stavano facendo il bagno. Mattia, tutto infuriato, gli era saltato addosso, ma non era riuscito a compiere la sua stessa azione. Dunque, aveva tenuto il broncio fino alla mattina seguente quando il moro, per stipulare la pace, lo aveva portato a pattinare sulla pista all'aperto nel centro della città. Nonostante le innumerevoli cadute, Mattia aveva cancellato l'evento del pomeriggio precedente e Christian aveva ripreso a prenderlo in giro, come se niente fosse accaduto.

Nudi Nella Tempesta - OsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora