a volte mentiamo a noi stessi per pigrizia

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Pov. regno d'italia
Ero in camera mia erano passati un pò di giorni dalla mia incoronazione e da tutto volevo solo scappare da questo ero solo un ragazzino di 16 anni non avevo iniziato neanche a vivere la mia vita mi avevano già offerto di unirmi a una battaglia che non sapevo se ne sarei uscito vivo stava il fatto che per scappare da questo incubo mi tagliavo da una settimana piena ne ero ricoperto dalla testa ai piedi soprattutto alle braccia e al petto stava di fatto che mi facevano stare meglio non so per quelle motivo ma era così..non volevo non mantenere la promessa a mio padre ma non ci riuscivo per me era come una droga era come se della catene mi mantenevano legato a questo tipo di depressione..
Mi alzai dal letto erano le 5 di mattina avevo dormito solo 2 ore e dovevo già mettermi a firmare file di documenti inutili feci colazione con due pancake e una tazza di lette e caffè mi misi seduto subito dopo nel mio ufficio e dissi...
"Che la giornata abbia inizio.."

~di pomeriggio~
Avevo appena finito di compilare tutti i foglio finalmente mi potevo riposare quindi decisi di uscire un po per le città della mia capitale come sempre le città erano affolate e colme di gente ogni persona che mi incontrava con il mio sguardo si inchinava al mio cospetto non lo so ma per una volta...per una benedetta volta...mi faceva sentire importante nella mia miserabile vita.
Era da una buona mezz'oretta che ero uscito erano le sette di sera però nella mia nazione si sapeva che come temperatura era molto più calda rispetto alle altre nazioni vicino a me quindi decisi di starmene per un'altra oretta visto che avevo finito tutto alla magione e potevo tornare a casa mia quando mi pareva e piaceva, mentre camminavo per le strade di Roma vidi qualcuno o meglio un ombra..che con la coda del occhio vidi che mi stava seguendo iniziai ad aumentare il passe e di risposta e che aumento anche lui iniziai a correre per mia sfortuna non c'era nessuno per le strade dove passavo io iniziavo a stancarmi ma non perdevo la speranza e continuai a correre per colpa del buio non riuscivo a vedere la faccia della sconosciuto arrivai a due strade decisi di lasciare la mia sciarpa nella strada principale e andare nella strada più stretta per mia fortuna l'ombra ci casco e andò dalla strada opposta a quella dove mi ero nascosta feci un piccolo respiro di sollievo e andai di corsa a casa decisi di chiudere la porta a chiave per questa sera almeno per la mia sicurezza andai al piano di sopra dopo aver fatto cena con la pizza Margherita che era la mia preferita me la faceva sempre mio padre mi aveva insegnato a diventare anche un cuoco bhe la passione si trasmette da padre a figlio no? andai di sopra chiusi la porta della mia camera alle mie spalle apri il cassetto vicino al mio letto presi una lama e iniziai a tagliarmi le vene delle braccia e poi di seguito iniziai a tagliarmi anche il petto ero pieno di sangue che mi colava da tutte due le parti  misi la lama apposto presi dei vestiti puliti e andai a lavarmi per togliermi il sangue da tutto il corpo

~dopo mezz'ora~
Ero appena uscito dalla doccia mi asciugai mi cambiai e misi il mio pigiama andai a letto come tutte le notti precedenti addormentandomi che non sarebbe durato molto a lungo come a mio solito..

~la mattina seguente~
Come mi aspettavo ogni giorno non sono riuscito a dormire più di 2 ore mi alzai dal letto oggi ero il giorno dove thirdy reich sarebbe venuto a sapere cos'è avevo deciso riguardo la guerra ero molto in ansia, mi preparai per l'occasione andai di sotto e mi preparai solo un caffè con latte per tenermi un pò sveglio come sempre c'era una guardia con me per tenermi d'occhio per non farmi mettere in fin di vita cioè che qualcuno porrebbe fine alla mia vita. Vorrei dire che non ero micha un bambino ma lo ero per mia sfortuna ad ogni modo finì la mia colazione è il soldato mi accompagnò come sempre nella sala principale mi avevano già detto che mi aspettavo già da 20 minuti accidenti non aspettava un minuto in più...arrivai lì e come previsto mi notò si avvicinò a me senza che io dissi una parola si vedeva che voleva avere una risposta immediata sulla guerra
"Allora hai deciso cosa vuoi fare italia fascista?"
Non sapevo cosa dire non sapevo se me ne sarei pentito ma tanto valeva provare del resto la vita finisce lo stesso o fai il bene o il male quindi risposi...
"Ho deciso..ho deciso di unirmi a te ma ad una condizione."
"E quale sarebbe?"
"Quando inizierà la seconda guerra mondiale mi dovrete aiutare con soldati, aiuto in caso perdessi e infine soldi questa è la mia offerta."
"Affare fatto"
Ci diedimo la mano a vicenda da quel momento in poi sapevo solo che non si poteva più tornare indietro dovevo solo vedere se ne ne sarei pentito o no..

non sono mai stato il tipo che lascia qualcuno guardarmi dentroWhere stories live. Discover now