Scopriremo la verità

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IL GIORNO DOPO

JOHN

Sono già trascorse 20 ore da quando abbiamo fatto il test del DNA.
È mezzogiorno Alice è di sotto a preparare il pranzo, Rachel e Andrew verranno a pranzo da noi.

Faccio un paio di telefonate, per scoprire cosa nasconde mia madre. Per primo chiamo un mio vecchio conoscente, il signor Alfredo Rocchi, un investigatore privato, digito il nr. sul cellulare, dopo alcuni squilli risponde: "Pronto."
Parlo: "Salve signor Rocchi, sono John Ferro."
Risponde: "Salve John, come sta, a cosa devo la sua chiamata."
Dico: "Sto bene grazie. La chiamo perché mi serve il suo aiuto, deve indagare su una donna, Sophia Perfidy, è mia madre, e canadese ma adesso è a Torino, voglio sapere tutto quello che fa, chi incontra, dove va, cosa mangia, ma soprattutto deve scoprire cosa nasconde, deve portare allo scoperto i suoi scheletri nell'armadio. Posso contare su di lei?"
Risponde: "Certo John, può contare su di me, appena saprò qualcosa la informerò."
Ci salutiamo e chiudo la telefonata.

Poi chiamo una mia vecchia conoscenza in Canada il signor Roy Tremblay, digito il nr. alcuni squilli e risponde: "Hello." (Pronto.)
Parlo: "Hello Mr. Tremblay, this is John Ferro, you remember me." (Pronto signor Tremblay sono John Ferro si ricorda di me.)
Risponde: "Hi John, how are you, what do I owe your call to." (Salve John, come sta, a cosa devo la sua chiamata.)

Gli dico esattamente le stesse cose che ho detto al signor Rocchi prima, di indagare sul passato di mia madre in Canada. Chiudo la telefonata, e raggiungo la mia Alice in cucina, indossa un grembiule rosso le sta divinamente.

 Chiudo la telefonata, e raggiungo la mia Alice in cucina, indossa un grembiule rosso le sta divinamente

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È bella con qualsiasi cosa addosso, anche se la preferisco senza. L'abbraccio da dietro e lei mi sorride, gli do un bacio sulla guancia e la stringo forte a me, lei si tira indietro e dice: "Amore mio, non ora, tra un po' arrivano mia sorella e tuo fratello, in più voglio aspettare l'esito del DNA."

Mi stacco da lei e con il broncio stampato sul viso gli dico: "Ma perché aspettare il test mancano quattro ore, non siamo fratelli e lo sai, e Rachel e Andrew non sono ancora arrivati. Non puoi lasciare un uomo perdutamente innamorato di te senza nemmeno un bacio, mi manchi Alice."

Mi guarda basita e dice: "Un solo giorno senza toccarmi e già vai in tilt. Porta pazienza amore mio, quattro ore non sono tante in fondo."

Mi riavvicino a lei e provo a baciarla, ma si allontana, ci riprovo, mi spinge via, ci riprovo ancora, esce correndo dalla cucina e inizia a correre lungo il corridoio, non mollo e la rincorro, corre veloce e io dietro di lei, facciamo il giro delle stanze per sua fortuna le porte si collegano tutte, in poche parole stiamo correndo a girotondo dentro a casa, dopo sette giri esce nel cortile la riesco a raggiungere l'afferro per la vita, la giro velocemente verso di me, unisco il mio volto al suo e gli dico sulle labbra con la voce affannata: "Alice, Alice, ti rendi conto che mi fai tornare bambino, a rincorrerti casa casa, ma ho vinto io amore mio, ti ho presa e adesso non mi scappi più."

Amore proibitoWhere stories live. Discover now