16- France

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Il sole era tremendamente caldo quella mattina e non aiutava per nulla Sophie, la quale era rinchiusa in una carrozza. Rinchiusa perché nessuno aveva acconsentito che partisse per la Francia a cavallo, quindi Achille era dovuto rimanere nelle stalle reali e lei avrebbe passato tutto il viaggio in un'orribile carrozza, al posto che all'aria aperta, in groppa al suo amato destriero. Non sapeva quanto tempo fosse passato, troppo, un'infinità e già non ne poteva più, non concepiva l'idea che le donne non potessero cavalcare fino alle loro mete, se era per quello nemmeno gli uomini dato che sia Thomas che Stephen erano con lei.

"Sophie non preoccuparti, non manca molto" la rassicurò Katherine, mentre con un ventaglio si faceva aria. La principessa annuii poco convinta dato che glielo aveva riferito poco prima, quindi sfruttò il potere che aveva sulle trenta guardie reali che la stavano scortando ordinando loro di fermarsi.

Dopo pochi minuti la fanciulla passeggiava tra i fiori che caratterizzavano quel lato del suo regno che non aveva mai visitato, in realtà non si era spinta mai oltre il viaggio diplomatico che aveva fatto verso Amsterdam e poter riuscire finalmente a vedere un'altro regno era una cosa che non si era mai aspettata di fare, almeno finché non fosse diventata regina.

"Anche io non sopporto le carrozze" sentì dire da una voce maschile alle sue spalle. Non aveva costretto nessuno a seguirla nella piccola passeggiata che aveva deciso di fare, a parte le cinque guardie armate, quindi si meravigliò quando vide Thomas seguirla fra i fiori.

"Non hanno un odore gradevole e sono tremendamente scomode" continuò lui sorridendo.

"Non posso che concordare Thomas, oggi c'è una così bella giornata che mi rattrista rimanere chiusa in una carrozza" commentò lei proseguendo la sua camminata.

"Vi assicuro che arriveremo in tempo per il banchetto serale principessa" disse lui continuando a sorriderle, lei ne fu contagiata, perché il giovane aveva capito che Sophie non avrebbe resistito a lungo. Per un po' calò il silenzio, un po' perché lei si perse ad ascoltare la natura e un po' perché il ricordo della passeggiata con il principe a corte le tornò improvvisamente in mente.

"Alla fine riuscirò a vedere Parigi" constatò quindi lei portando alla luce i suoi ricordi. Thomas le sorrise mentre portava le braccia dietro la schiena "É vero, spero sia di vostro gradimento, vi avverto, non è l'Olanda o almeno quello che ho potuto ammirare io, ma ha un fascino più Francese, più elaborato.."provò a dire il principe, aiutando a spiegare il proprio discorso con l'aiuto delle mani.

"Lo comprendo, sono stili diversi" annuii la principessa mentre alzava leggermente la pesante gonna per non calpestare un meraviglioso tulipano di un rosso acceso. "Principessa vi state allontanando troppo dalla carrozza" affermò una guardia.

Sophie sospirò "Mi fermerò qui allora" rispose lei fermandosi ed incrociando le braccia al petto per proteggersi al leggero venticello che rinfrescava l'aria. Thomas si fermò accanto a lei "Permettetemi.." cominciò a dire allungando le mani verso di lei. Sophie non capì subito le intenzioni del principe ed inarco il sopracciglio, ma si rilassò e gli sorrise sentendo che le stava solamente sistemando la corona. "Molto gentile" rispose poi.

"Ditemi Thomas..Com'è vostro padre?" chiese lei non riuscendo a trattenere la sua preoccupazione. Aveva il compito di parlare al re di Francia degli attacchi avvenuti ai villaggi olandesi sul confine e fino a che la questione non sarebbe stata presentata al sovrano la corona olandese aveva mandato l'esercito a proteggerli. Sophie sapeva quale fosse il suo compito, lo sapeva perfettamente, conosceva a memoria le parole che avrebbe dovuto usare, per non parlare degli inchini e tutto ciò che riguardava l'etichetta, cose che suo padre non riusciva a concepire. Ciò che la preoccupava era la reazione del sovrano francese, come avrebbe risposto a questo problema? Sarebbe stato giusto o Sophie avrebbe dovuto usare termini più pericolosi? Perché se fosse stata la seconda non era certa che ce l'avrebbe fatta.

She follows the flowersWhere stories live. Discover now