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Di stare fermo, oggi, non ne voglio proprio sapere.

Anzi, non ci riesco neanche.

Sotto il banco le mie gambe si muovono in modo nervoso aspettando con ansia il suono della campanella.

Se potessi, in questo momento sposterei le lancette di appena due minuti in avanti.

Non posso farlo. E allora continuo a patire quest'agonia per ancora un po' di tempo.

Quanto manca alla ricreazione?

Un minuto? Trenta secondi?

Troppo, troppo tempo.

La lezione non l'ho seguita.

Poco male, me la farò spiegare da Akaashi quando sarà tutto risolto.

Non ho la benché minima idea di cosa dire quando lo incontrerò.

"Hey Akaashi ciao, so di aver fatto un casino e forse in questo momento mi detesti, ma sono follemente innamorato di te, per favore perdonami"

Troppo? Sì, decisamente.

Suppongo che ci penserò lì sul momento.

Sì, come piano può funzionare.

Funzionerà di certo.

Deve funzionare.

Sono disperato senza di lui.

Fanculo la matematica dietro la quale cerco di ripararmi, a me Akaashi manca sul serio.

Mi manca scherzare con lui, abbracciarlo, arruffargli i capelli come se fosse un bambino.

Mi manca... mi manca la sua risata.

Sì, quella mi manca davvero un sacco.

Tutti i miei pensieri nostalgici vengono bruscamente interrotti dal suono della campanella.

Oh finalmente, sembrava non arrivare più.

Scatto in piedi, facendo quasi cadere la sedia dietro di me.

Faccio un casino assurdo e tutti si girando a guardarmi.

Persino il professore, a cui sto particolarmente antipatico.

Sarà perché faccio schifo nella sua materia.

Ci penserò dopo.

Devo risolvere una questione urgente.

Mi piace correre? Se fossi una persona pigra probabilmente direi di no, ma non lo sono.

Nel mio corpo scorre un flusso continuo di energia.

Mi piace l'adrenalina.

E quindi schizzo fuori dall'aula, ad una velocità inimmaginabile.

Scendo le scale due gradini alla volta per arrivare al piano di sotto.

Io e Akaashi eravamo soliti mangiare insieme.

Quindi a quest'ora...

A quest'ora dovrebbe essere appena uscito dall'aula.

E infatti eccolo lì.

Si richiude piano la porta alle spalle, senza sbatterla come ho fatto io un minuto fa.

Ha la giacca perfettamente abbottonata, ma i capelli sono sempre in disordine e gli occhi sempre contornati dalle occhiaie.

Cammina a testa bassa.

Mi ha visto?

No sono troppo lontano.

Akaashi è miope, non può avermi riconosciuto da questa distanza.

What's this feeling? ~ BokuakaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora