CHAPITRE UN

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«Cazzo, siamo fottuti! Di' a mia madre che le voglio bene

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«Cazzo, siamo fottuti! Di' a mia madre che le voglio bene.»
In un attimo fuggente, il rimbombare assordante dello sparo penetrò i loro canali uditivi.
Correvano e correvano ansimanti provando a fuggire dalle grinfie dei due poliziotti - entrambi bianchi - che li stavano inseguendo da un po' di tempo, ormai.
Gli uomini inglesi distavano forse una decina di metri dai due roadman.
Così erano chiamati i giovanotti che spacciavano e davano via la loro vita alle strade della Gran Bretagna. Erano suddivisi in due categorie: coloro che lo erano diventati perché non avevano avuto scelta e quelli che invece si fasciavano delle loro vesti solo per moda.
Un po' per fare i fighettini di turno.

«E io che avevo appena acquistato queste Air Jordan 4 Retro Red Thunder.» Fy Tee piagnucolò, buttando uno sguardo veloce sulla scarpa che gli era costato quasi duecento sterline, sebbene scontato al 50%.
«Corri più in fretta se hai ancora tutto quel fiato per pronunciare il nome intero di quella cazzo di scarpa.»
Disse con rimprovero l'amico dalle origini jamaicane. Il suo nome era Dejuane. Meglio conosciuto come Aj Kash tra quelli del ghetto.

«Fermi voi due!»
Ancora una volta si sentirono alle spalle il richiamo stridulo di uno dei poliziotti. Di quello magro perché l'altro in carne a stento faticava a tenere il passo.
In fondo, non era loro mestiere quello di rincorrere i criminali del sud di Londra. Era capitato che quella notte di afa avevano ricevuto l'ordine di pattugliare la zona della stazione dei treni. Ultimamente, stavano accadendo strani incidenti da quelle parti. Come quello di ieri sera.
Un senzatetto era stato ritrovato completamente nudo a dormire sulla panchina di legno all'interno della stazione.

A dir poco scandaloso!
Beh, adesso.
Un conto era guardare bei uomini nudi col pene grosso e pulsante sullo schermo di un cellulare, un altro era trovarsi un vecchietto spudorato che faceva passare aria tra le gambe pelose.
E quelle gambe non sembravano essere l'unica cosa pelosa.

Lì sotto c'era addirittura il bosco in cui ci si era persa Cappuccetto Rosso.

Ma tornando a quella notte di afa.
Perché, sì, erano le due di notte inoltrate.

All'udire della voce acuta dell'inglese si susseguì un altro forte sparo.
E un altro ancora.
Stavolta però, la quarta pallottola della beretta 92 finì per centrare in pieno il braccio destro di Aj. Proprio come un razzo militare in procinto di distruggere la testa del grattacielo di una metropoli. Frantumando in mille pezzi i vetri delle finestre nel punto colpito.

«Merda- » il ragazzo gemmette a causa del dolore allucinante che si stava propagando fra i tessuti della sua carne.
Sgorgava del sangue da dove la sua mano era andata a premere con forza. Erano forse momenti come questi che si palesavano i veri colori delle persone. Doveva dimostrare di essere capace e forte ma finiva col chiedersi se ne valesse veramente la pena condurre una vita del genere.
Ma cos'altro avrebbe potuto fare? O meglio, cos'altro avrebbe voluto fare oltre a questo?

Niente.

Aj non si arrese, però.
Non si fermò nemmeno per un istante per girarsi indietro.
Quella notte voleva solamente sopravvivere.

Stavolta erano fottuti per davvero.
Ciò non sarebbe successo se non fosse stato per quel coglione di Arnold. Che, sveglio com'era, aveva deciso di accoltellare una mocciosetta che stava rientrando a casa dopo una frizzante serata passata ad ubriacarsi.
Arnold non faceva parte del gruppo di Fy Tee, era per questo che nei guai ci aveva messo il nemico.

Oltretutto gli ski mask, uno bianco zinco e l'altro nero seppia, i quali coprivano l'intera testa tranne gli occhi non stavano aiutando nemmeno.
Sudavano per l'eccessivo caldo.
Sudavano perché stavano correndo da ormai mezz'ora. E non era un correre per mantenersi in forma ma era letteralmente una fuga dal richiamo della morte.
Fy Tee era bravo a fare il roadman, a mostrarsi forte e ad impartire ordini. Ma era tutto fumo niente arrosto.

Aveva più difetti che pregi ma non era un vigliacco.
Non avrebbe mai abbandonato un amico.

«Cazzo, Aj! Ci siamo quasi! Non mollare.» Fy Tee incoraggiò l'altro, prendendogli il braccio sinistro per poggiarlo sulla propria spalla.
Lo aveva visto barcollare un poco e, non volendo che quella ferita lo rallentasse, gli avrebbe dato la sua forza.
L'obiettivo, adesso, era quello di tornare a casa vivi.

Proprio quando la stanchezza sembrava star cominciando ad impadronirsi dei loro corpi, eccolo.
Come un miracolo in pieno luglio, le loro palpebre si socchiusero lievemente a causa del bagliore della luce che esso emanava.
L'inconfondibile suono del motore di un furgone bianco fece voltare entrambi.
Del loro furgone bianco.
Uno dei finestrini si era rotto, per questo era stato ricoperto da una busta nero micaceo dell'immondizia.
Tipico di 'sti poracci londinesi.

Era senza dubbio il furgone di Massi. E Fy Tee non poté essere più felice di vedere quel rottame.
Quasi pianse di gioia.

Non persero neppure un secondo; due o tre passi in più e l'afghano riuscì a raccattare i due ragazzi. Partendo il più velocemente possibile, poterono finalmente abbandonare quel dannato quartiere che stanotte si era quasi appropriato dei loro corpi.

«Dai, amico. Sbrigati.» farfugliò, adesso, Yong Bok, facendo cadere la testa dai capelli corvini sul sedile.
«Lo sai che non va più veloce di così.» ribatté l'altro da dietro.

Da dietro?
Yong Bok credeva Massi fosse al posto del guidatore.
Per trovare risposta ai suoi quesiti girò di poco il capo verso i sedili posteriori, trovando l'afghano che invano tentava di medicare Dejuane.

«Ma allora tu chi cazzo sei?»
A quel punto, domandò al biondo seduto alla sua sinistra.

I due ragazzi si fissarono per qualche istante. Scrutarono l'uno gli occhi dell'altro, colti da una certa meraviglia.

«Hwang. Hwang Hyun Jin.»











LILTAJJ

Ayo wassup bois n gyals, come va?
io sono stata benissimo daje

Boia da quant'è che non scrivo, minchia non so più come si fa lol
proprio 0

comunque sta storia mi è casualmente venuta in mente mentre stavo ascoltando Overseas dei D-Block Europe e del mio Cench

PROVOCATIVE, HYUNLIXDove le storie prendono vita. Scoprilo ora