Capitolo 7 ~da dove tutto è cominciato~

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La mattina dopo mi accorsi di essere sola in stanza. La testa continuava a tormentarmi, la notte non avevo chiuso occhio. La febbre probabilmente c'era ancora.
Iniziai a fissare il soffitto, era così bianco e attraente...
Ero così concentrata che non mi accorsi che qualcuno era entrato nella stanza e ora sedeva sul mio letto.

"Stupendo il soffitto vero?" Alex era seduto ai piedi del letto, ma io gli feci cenno con la mano di mettersi accanto a me.
Ci guardammo per qualche secondo, prima che Ale interrompesse questo contatto. Si alzò e mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi. La mia instabilità non aiutò molto, infatti gli caddi addosso, facendogli perdere l'equilibrio. Finimmo per terra come quella volta nel corridoio, ma stavolta c'era qualcosa di diverso, forse perché lui non faceva più lo stronzo con me. Ci rialzammo poco dopo per poi avviarci verso i divanetti fuori. Mi aiutò a sedermi per poi allontanarsi.

"La malata ha bisogno di questa?" fece la sua entrata con una coperta tra le mani.

"Non vorrai mica che il dottore dia la colpa a te per il mio peggioramento" ridacchiai mentre lui mi poggiava la coperta calda addosso. Come aveva fatto a passare dall'essere stronzo al trattarmi come se fossi la persona che ama di più?

"Ehi cuffietta?" chiesi guardandolo negli occhi porgendogliela.
Non disse nulla la prese e se la infilò nell'orecchio aspettando che partisse la musica.
Decisi di mettere 'Dusk till dawn' per vedere la sua reazione.
Si girò di scatto e mi sorrise solamente. Gli allungai un pezzo di coperta senza avvicinarmi. Lui però mi mise una mano sulla spalla avvicinandomi di più a lui. Appoggiai la testa sul suo braccio e così rimanemmo per un bel po di tempo. Eravamo solo noi, la musica e quel venticello mattutino di fine settembre.

"Giulia, Giulia, GIULIAAAAAAAAAAAAA" aprii gli occhi prima di mandare al diavolo chiunque mi avesse svegliato in quel modo.

"si nu scem" dissi a Luca che mi stava fissando. Come so il napoletano? A mio padre certe volte parte quando siamo in macchina. Lu mi guardò con uno sguardo impressionato prima di scoppiare a ridere.

"Ma questo napoletano? Che mi nascondi d'altro Giuls?" Si avvicinò in modo pericoloso a me prima di iniziarmi a fare il solletico.

"Smettila Lu!!!! Se continui muoio!" dissi senza fiato

"Eh esagerata" disse staccandosi da me. Si sedette dove prima c'era Ale e io mi appoggiai a lui sospirando.

"Eh ora che c'è? Ti avviso che lo psicologo in questo momento è chiuso" disse ridacchiando.

"Oh Lu mi sto affezionando troppo ad Ale"

"NU M ROMPR 'O CAZZ, se stai legando con lui va bene! Non è una tragedia" disse girandosi di scatto per guardarmi negli occhi. Io abbassai lo sguardo.
Ma lui con due dita mi alzò la testa per puntare nuovamente i suoi occhi nei miei. Sorrise e poi mi abbracciò.

"Ti devo dire che la coppia Giulex non mi dispiacerebbe, sai?" Affermò ridendo e io gli tirai un pugnetto sulla spalla mentre mi staccavo dall'abbraccio.
Mi accorsi che finalmente era arrivato il mio turno per guardare il telefono. Non persi tempo e avviai una videochiamata con Fil.

"Ehi scimmietta! Come stai?" la sua faccia riempì lo schermo del telefono e io non riuscii a non sorridere, aveva tutti i riccioli scombinati e gli occhi che facevano ancora fatica ad abituarsi alla luce del telefono.

"Ehi Fil tutto bene te?" si stropicciò gli occhi prima di rispondere con un cenno del capo. Si era veramente appena svegliato.

"Lo sai vero che sono le 13?" lui mugolò senza rispondermi.

"Dai alzati, lavati e a sto punto pranza" lo rimproverai come una mamma.

"Si, si ai suoi ordini capo" si porto una mano in testa e scoppiò a ridere. Ho sempre pensato che Fil fosse molto bello, ma non l'ho mai visto più di un amico.

Uno come lui // Alex Wyse (Amici 21)Where stories live. Discover now