L'alba del nuovo giorno

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Erano le 6.00 e Amanda si era presentata, come da "accordi" davanti alla villa con le grondaie rosse.
Da lontano vide arrivare il fantasma dei corridoi sul suo skateboard. si fermò davanti ad Amanda che per la prima volta aveva l'occasione di vedere il suo volto ed era penetrante come un coltello,ma bello come quello di un angelo.
Emanuele aveva i capelli castano scuro, quasi corvini e i suoi occhi erano marroni,intensi così intensi che ricordavano la terra dopo la pioggia, guardarlo negli occhi era paragonabile al cadere in un abisso.
Era un ragazzo sportivo, alto e magro, bravo negli sport soprattutto perché era un ragazzo calcolatorio.
"Muoviamoci" disse prendendo la mano di Amanda e trascinandola via con se.
"Dove mi porti" urlò Amanda mentre cercava di camminare abbastanza velocemente da farsi sentire.
"Ferma, sali sullo skateboard e fidati."disse Emanuele impassivo.
"È perché dovrei fidarmi di un fantasma" ribattè la ragazza.
"Perché i quanto tale io osservo tutti e so che questo ti piacerà, ma non devi dirlo a nessuno" così Amanda accettò e salì sullo skateboard, senza neanche sapere bene perché avesse accettato.
Il fantasma con una mano le spingeva la schiena per far muovere il veicolo e con l'altra mano le copriva gli occhi, mentre Amanda impaurita stingeva delicatamente il polso e la mano sui suoi occhi facendo arrossire Emanuele dalla delicatezza di quel tocco gentile.
La portò al solito posto.
Erano le 6.30 e quando il fantasma tolse la mano dagli occhi della ragazza facendoglieli aprire lei rimase sbalordita da tanta bellezza: era l'alba del nuovo giorno che sorgeva: le stelle aspettavano l'arrivo del sole lento e assonnato, il blu si schiariva diventando azzurro fino a essere bianco per poi sfumare in giallo limone.
Era l'alba più bella che avesse mai visto quella che si stava alzando sulla città di Lecco.

La villa con le grondaie rosseWhere stories live. Discover now