parte 43

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Qualche settimana dopo...

M< Chri si può sapere cosa succede??>
C< Niente > strinse i denti.
M< Christian!> urlò strattonandolo facendolo girare verso di sé.
M< Parlami, ti prego > gli asciugò le lacrime che scorrevano calde sul volto.
C< Non capisco dove sbaglio; mi sembro sbagliato, cazzo. Io non sono fatto per il mondo>
M< Ma cosa te lo fa credere? È successo tutto all'improvviso
... parlami, dimmi perché dal nulla hai iniziato a stare così> gli prese le mani quasi pregandolo.
C< Simone>
M< Oddio, questo. Cosa ha fatto? >
Christian alzò lentamente la maglietta mostrando il fianco completamente sformato.
M< Chri > gli si avvicinò velocemente, toccando in maniera molto delicata il livido.
C< Ahh> gemette di dolore.
M< Scusa. Quando te lo ha fatto? Luigi e Alex lo sanno?>
C< Ieri sera, stavo tornando dalle lezioni ed è successo quel che è successo. Lo sai solo tu>
Mattia si passò le mani sul volto con fare disperato.
M< Andiamo in infermeria>
C< Ok> sussurrò.
M< Prima, però, devo trovare Simone>
C< No>
M< Eh!?>
C< No>
M< Christian devi reagire, cazzo. Non può comportarsi così >
C< Ma la situazione peggiorerebbe e basta >
M< Chri, ti prego, fatti furbo, perché così non si va da nessuna parte>

Il moro tacque, quasi ferito dalle parole del fidanzato. Il biondo capí che avrebbe dovuto agire alle spalle di Christian per tutelarlo.
M< Va bene, andiamo in infermeria e basta>affermò freddamente.

Mattia si trovava nel corridoio mentre telefonava ad Alex, sospettando che si trovasse con Luigi.

3 squilli e rispose.

A< Matti ciao, dimmi> disse con gentilezza.
M< Simone ha fatto male a Christian ed ora siamo in infermeria> sputò l'informazione con un apatia che celava molta rabbia, in cambio, ricevette qualche momento di silenzio.
A< È grave? Io e Gigi veniamo subito> il biondo sentiva dalla chiamata che i due stessero già per le scale con l'intento di raggiungerli.
M< L'infermiera lo sta visitando, non so che dirti, però non credo, spero, sia nulla di grave >

Si trovò i due dall'altra parte del corridoio.

L< Com'è successo?>
M< Non ne ho la minima idea, piuttosto, ascoltatemi: vorrei andare dalla direttrice e parlarle di Simone. So che Christian non vuole ma più va avanti, più la situazione peggiora. Se Christian deve essere arrabbiato con me preferisco che lo sia per una buona causa> disse sicuro mostrando le sue idee più chiare che mai. Voleva solo poter aiutare il suo ragazzo, vederlo in quello stato aveva come fatto scattare una fiamma dentro di sé.

I due ragazzi si guardarono irresoluti dalle parole del biondo.

A< Vediamo Christian come sta e poi valutiamo> non voleva parlare di tutto ciò in quel momento, non sapendo neanche cosa avesse il suo amico.
Luigi appoggiò silenziosamente l'idea del moro.

D'un tratto la porta si aprì e l'infermeria fece cenno ai ragazzi di entrare.

M<Come sta?> domandò non appena vide la donna.

X <Ha un ematoma che si espande prendendo gran parte del fianco. Dovrà mettere una crema e del ghiaccio tutte le sere. Il dolore acuto e persistente è normale, ma passerà>

Avanzarono velocemente dentro la stanza ritrovandosi l'amico sdraiato su un lettino abbastanza rialzato coperto da della carta malmessa.

Il moro guardò i compagni per rassicurarli, quando internamente era consapevole della pessima situazione. Secondo lui, spesso, basta vedere le cose con più facilità di quanto lo sono in realtà per non dover affrontare situazioni che si pensa di non essere in grado di affrontare, ma sfortunatamente, altrettante volte questo non è possibile per molteplici fattori. Saper affrontare qualcosa o qualcuno può essere interpretato come una capacità che poche persone possiedono o come uno dei tanti muri da scalare per crescere e prendere consapevolezza di sé stessi.

autrice

Dopo tanto tempo sono finalmente tornata. Sono veramente felice di aver ripreso questa ff e spero di poterne scrivere altrettante altre. Spero che la storia vi piaccia, fatemi sapere, e se avete consigli ditemi pure💗💗

Tutta colpa di Paul Dirac Where stories live. Discover now