capitolo 22

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~Noah~

Stamattina non è solo il mio umore ad essere nero, ma anche il mio occhio, che a mala pena riesco a tenere aperto.
Il naso è tutto un livido, devo dire che sto messo davvero male.

Ieri sono tornato a casa tardi e nonostante abbia cercato di trattenermi non sono riuscito a non guardare verso la finestra di Alice, ma era tutto buio; probabilmente stava già dormendo.

Ho scritto e cancellato messaggi per buona parte della nottata, poi ho spento il telefono senza inviare nulla.

Mi ha chiaramente detto che non voleva parlare con me e non voglio pressarla, ho bisogno di parlare con lei per chiarire alcune cose, ma non voglio lo faccia perché si sente costretta.

Stamattina niente corsetta per me e Thor, abbiamo solo fatto una bella colazione e una doccia bollente per me.
Oggi vorrei prendere la moto, ma fa veramente troppo freddo, arriverei a lavoro letteralmente congelato.

Afferro le chiavi da sopra al tavolino vicino la porta e vado verso il pick-up.
Un brivido mi corre lungo la spina dorsale e mi volto...
È come se avessi appena ricevuto un pugno nello stomaco.

Per una frazione di secondo, non so se mi sto solo immaginando la scena che ho davanti per punirmi mentalmente, o se sta accadendo davvero.

Quello stronzo di Caleb sta letteralmente divorando le labbra della mia Alice e lei lo sta lasciando fare.
Mi rendo conto che lei non è mai stata mia, ma cazzo! Fa male lo stesso da morire.

Torna il dolore nel petto che cerco di alleviare massaggiandoci sopra con la mano.
Solo con due persone nella mia vita ho avvertito questo fastidio e una di queste è proprio lei.

Mi risveglio improvvisamente da questo torpore che mi ha ancorato sul vialetto, immobile a guardare loro due che si baciano e una rabbia accecante mi pervade.

Salgo sul pick-up sbattendo lo sportello con eccessiva forza e metto in moto dando gas per allontanarmi il più velocemente possibile da qui.

Ho più volte pensato all'eventualità che lei non rientrasse a casa stanotte, ma poi mi sono convinto che non l'avrebbe mai fatto. Perché rimanere fuori con qualcuno che a mala pena conosci? Quindi avevo escluso questa possibilità.

Ma a quanto pare mi sono sbagliato alla grande e sono arrabbiato, incazzato nero!
So di averla delusa in più di un occasione e di averla allontana da me.

So anche di aver sbagliato ad inviarle quel messaggio l'altra sera; in un certo modo sono stato io a buttarla tra le braccia di quell'idiota.

Ma è anche vero, che nonostante quello che le avevo scritto, io non ho baciato quella vipera di Jaqueline ne me la sono scopata, perché continuavo a pensare a lei.

Mai avrei poggiato le mie labbra su quelle di un altra dopo aver assaporato le sue, sono uno stronzo, ma non fino a questo punto.

Si è consolata in fretta la ragazzina, faccio bene io a non fidarmi del genere femminile.

Se Isabel si fosse fatta gli affaracci suoi non sarebbe mai successo nulla.
Non sarei saltato addosso ad Alice nel bagno del Grill, ne ci sarebbe stato l'incidente con Jaqueline.

Avrei dovuto liberarmi subito di quell'arpia, aveva ragione Hunter quando mi aveva detto che mi si sarebbe incollata addosso come una cozza.

Senza nemmeno rendermene conto sono già davanti l'officina.
Sono arrivati quasi tutti a lavoro e il primo a notarmi è mio padre, che aggrotta la fronte e viene verso di me.

«Cosa diavolo ti è successo alla faccia?»

«Non è successo nulla che non mi sia in qualche modo meritato!»

Forever HopeWhere stories live. Discover now